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Adelmo Monachese, “La parodia è sempre un omaggio all’opera principale”

Lo scrittore e redattore di Lercio è appena uscito in libreria con “Attentato al Piccolo Principe”, un libro che prende in giro più i suoi lettori che i personaggi di Antoine de Saint-Exupéry

MILANO – Quando di un personaggio famoso, di qualunque settore, si porta in scena la sua imitiazione, si sta attestando la sua popolarità e importanza. e’ questa la teoria di Adelmo Monachese, scrittore e redattore di Lercio appena uscito in libreria con “Attentato al Piccolo Principe”, un libro che prende in giro più i suoi lettori che i personaggi nati dalla penna di Antoine de Saint-Exupéry. Ecco l’intervista all’autore.

 

Perché “parodizzare” un classico della letteratura dell’infanzia come Il Piccolo Principe?

Perché la parodia, per quanto corrosiva e dissacrante, resta pure sempre un omaggio. Quando di un personaggio famoso, di qualunque settore, si porta in scena la sua imitiazione, si sta attestando la sua popolarità e importanza. Nel caso particolare di questo mio libro, più che parodiare Il Piccolo Principe, prendo in giro i lettori ormai adulti ma che si sono fermati a questo genere di letture, senza progredire.

 

Come hai scelto i personaggi usati come alter ego della storia di de Saint Exupery?

E’ stato un bel divertimento. Mi sono sentito come il direttore artistico di una parata carnevalesca che non doveva sottostare a limiti di spesa né spazio-temporali. E’ stato davvero uno spasso far interagire tra loro personaggi reali e di fantasia apparentemente lontanissimi e incompatibili tra loro. Alcuni mi venivano in mente immediatamente, mi sembravano subito “perfetti per la parte”, per altri ho fatto un casting mentale e i più adatti si sono aggiudicati il ruolo!

 

Sei tra gli autori di “Lercio”. Quanto c’è di “sporco” in questo tuo libro, ovvero di ironico frutto della tua esperienza nella celebre redazione satirica?

C’è tantissimo, più o meno inconsapevolmente, è innegabile. Quello Lercio è un modo che ormai noi della redazione abbiamo per interpretare l’attualità, è un processo di riscrittura satirica talemente collaudato da sembrare spontaneo, innato.

 

Cosa pensi direbbe l’autore originale della storia di questa tua opera?

Secondo me si diveribbe molto, per una serie di ragioni. Una delle quali è che io me la prendo con chi de Il Piccolo Principe ne fa scempio, estrapolandone frasi a casaccio per trasformale in post sui social o con chi l’ha trasformato in un brand applicabile a qualsiasi variante merceologica, del Piccolo Principe possiamo trovare senza difficoltà maglie, tazze, penne, chiavette usb, poster, pigiami, cover per gli smartphone, e qualsiasi altra cosa possibile e vendibile. Ci sono tanti altri motivi per i quali secondo me questa mia parodia otterrebbe l’approvazione di  de Saint-Exupery, ed il principale è che egli stesso aveva un gran senso dell’umorismo, per un periodo è andato in giro portando al guinzaglio una tartaruga.

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