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Ad Instanbul la libreria creata per i rifugiati

La prima libreria araba creata ad Instanbul permette ai bambini di leggere nella loro lingua e sfuggire all'isolamento della vita dei rifugiati

MILANO – Nascosta in un angolo di fronte al museo Kariye di Istanbul, la prima libreria araba della città si rivela come un paradiso per i giovani siriani mossi dal desiderio di leggere. Un’iniziativa portata avanti dal fondatore quarantaduenne Samer al-Kadri, felice e incredibilmente sorpreso per l’apertura al dialogo da parte di questi giovani. Scopriamo l’iniziativa grazie al The Guardian

La libreria Pages

Con la Pages Bookstore and Cafe, Kadri ha creato uno spazio per i giovani siriani curiosi del mondo che vogliono sfuggire all’isolamento della vita dei rifugiati e fingere così, almeno per un attimo, di essere tornati nella loro patria. Sono più di tre milioni, infatti, i rifugiati, la stragrande maggioranza siriani, che vivono in Turchia. Quello che ha messo in piedi Kadri insieme a sua moglie Gulnar Hajo, è un lavoro d’amore in quella Turchia multietnica punto d’arrivo di migliaia di profughi. Quello che si è creato in circa un anno è un luogo in cui i bambini possono ritrovarsi e leggere tutti i libri disponibili gratuitamente o prendere in prestito quanti ne vogliono, per un minimo di 20 lire al mese. Gli uomini e le donne siriani bevono caffè mentre scrivono, studiano e leggono sotto la luce del sole che scorre attraverso le finestre e la sera partecipano a spettacoli musicali, serate di cinema, workshop e mostre. Un modo per conoscere un volto diverso della società, di vedere la propria comunità siriana da una prospettiva diversa perchè la Siria non è solo guerra.

L’importanza della lingua e i libri

Kadri ha vissuto in prima persona la condizione di rifugiato. Ricorda ancora di quando a otto anni nel 1982, è fuggito dalla natale Hama, in Siria, rasa al suolo nel tentativo di sedare una rivolta. A questo episodio se ne aggiunge un altro relativo al 2012, quando si è spostato a Damasco dove si è diplomato all’Accademia di Belle Arti e ha fondato la casa editrice Bright Fingers a Istanbul. Kadri ha capito subito l’importanza che la lingua riveste nel processo di integrazione dei rifugiati e per questo, nella sua libreria, si possono trovare testi in arabo, in turco, in inglese e anche in francese. Libri sulla storia siriana e grandi classici tra cui spiaccano 1984 e La fattoria degli animali di George Orwell

La creazione di una casa editrice

Kadri spera di aprire una filiale del suo bookstore a Berlino per soddisfare anche lì la comunità di rifugiati e sta creando una nuova casa editrice che sarà dedicata ai romanzi d’esordio di giovani scrittori siriani e arabi per essere venduti in tutto il Medio Oriente, oltre a collaborare con case editrici turche per tradurre i romanzi nella lingua locale. Anche se è richiesto uno sforzo non indifferente, ciò che conta per lui è lo sforzo di plasmare una nuova generazione. “Non siamo in grado di cambiare, ma possiamo aiutare il cambiamento della prossima generazione in meglio”, ha detto.

Photocredit: Pages Bookstore and Cafe

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