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8 curiosità su “Cime tempestose” che non tutti i lettori conoscono

“Cime tempestose”, indimenticabile storia di passione e vendetta scritta da Emily Brontë, è un romanzo caratterizzato da una grandissima intensità emotiva e da una profonda complessità. Pur non assomigliando ai romanzi di Jane Austen...

Chi è Ellis Bell? Da dove sbuca Heathcliff? E soprattutto, quand’è che diventa una rock star?! Ecco 8 curiosità sul capolavoro di Emily Brontë che forse non tutti sanno

 

MILANO – “Cime tempestose”, indimenticabile storia di passione e vendetta scritta da Emily Brontë, è un romanzo caratterizzato da una grandissima intensità emotiva e da una profonda complessità. Pur non assomigliando ai romanzi di Jane Austen – a proposito, qui potete leggere le curiosità che non tutti sanno su ‘Orgoglio e pregiudizio!’ – si è guadagnato grazie a queste sue caratteristiche un grandissimo seguito di lettori – soprattutto lettrici! – di letteratura romantica, dal 1847 a oggi, fino a diventare un vero e proprio classico! Il sito bustle.com ha trovato 8 curiosità sul capolavoro di Emily Brontë che forse non tutti i lettori conoscono. Ve le proponiamo!

 

1. Non è – NON È! – una storia d’amore
A una prima lettura “Cime tempestose” può destabilizzare il lettore. Per un qualche malinteso storico, si è soliti approcciarsi a questo romanzo aspettandosi una grande storia d’amore. Solo durante la lettura si scopre come in verità il libro tratti di persone orribili che fanno cose orribili. Dove sarebbe l’amore? Dove sarebbe il romanticismo? Molti lettori si sono avvicinati a “Cime tempestose” dopo aver visto qualcuno dei molteplici adattamenti cinematografici del romanzo: nelle varie versioni del film viene dato grande risalto alla relazione tra Heathcliff e Catherine e al loro rapporto d’amore. In realtà la sostanza del romanzo viene banalizzata: il rapporto Heathcliff/Catherine, più che una storia d’amore, è una storia di ossessione. La loro relazione è sicuramente forte e affascinante, il motivo d’attrazione più grande di questo romanzo. Ma non chiamatelo “amore”.

 
2. “Cime tempestose”, del celebre scrittore Ellis Bell
Tutte e tre le sorelle Brontë pubblicarono i propri libri d’esordio con gli pseudonimi dei “fratelli Bell”: Charlotte si firmò “Currer Bell”, Emily si firmò “Ellis Bell” e Anne si firmò “Acton Bell”. Le sorelle ricorsero a questo espediente perché temevano che nella società dell’epoca una scrittrice non avrebbe mai potuto ricevere lo stesso trattamento e lo stesso giudizio di critica e pubblico di uno scrittore uomo. La vicenda degli pseudonimi creò tuttavia delle confusioni filologiche: alcuni lettori/studiosi ritennero erroneamente che Charlotte Brontë avrebbe scritto non solo “Jane Eyre”, ma gli attribuirono anche l’unico romanzo della sorella Emily, “Cime tempestose”.

 
3. Un romanzo estraniante e claustrofobico, fuori dal tempo e dallo spazio
Una delle correnti più importanti della narrativa vittoriana è stata il realismo, che si proponeva di rappresentare artisticamente la realtà effettiva della vita quotidiana, aderendo al vero nel suo massimo grado. Pur essendo scritto in questo periodo storico, “Cime tempestose” si caratterizza per un’ambientazione che – seppur definita – è assolutamente fuori dallo spazio e dal tempo. Per l’intero corso della vicenda (che si sviluppa su un periodo di 30 anni!) la narrazione non si sposta mai dalle tenute di Wuthering Heights e Thrushcross Grange. Il mondo di Emily Brontë, fatto di passioni, ossessioni e vendette, non si avvicina al mondo reale, i personaggi ne sono del tutto isolati e il lettore si trova immerso in una realtà materiale ma priva di qualsiasi riferimento concreto. A incrementare il senso di straniamento subentra inoltre la struttura del romanzo, spesso frammentaria e concentrica, che priva il lettore di qualsiasi solido appiglio. A un certo punto ci si ritrova infatti a leggere il racconto di un racconto di un racconto di un racconto di quello che è successo… per il lettore non c’è alcuna certezza!

 
4. Come incasinare un romanzo utilizzando tre nomi
Davvero, i nomi dei personaggi sembrano studiati apposta per complicare la vita al lettore! Troviamo Catherine Earnshaw, Catherine Linton, Edgar e Isabella Linton, Hindley Earnshaw, Hareton Earnshaw, Heathcliff e – ma come le è potuto venire in mente! – Linton Heathcliff. I nomi confondono, si riprendono e si differenziano, contribuendo alla sensazione di claustrofobia che governa l’intero romanzo. I personaggi sono tutti interconnessi, sono interconnessi perfino i loro nomi: in ogni frase del libro sembra impossibile riuscire a trovare per chiunque una via d’uscita.

 
5. Critica scettica

Quando venne pubblicato nel 1847, “Cime tempestose’ ricevette giudizi discordanti. Alcuni critici, sebbene lo ritenessero un romanzo confuso, ne apprezzarono la struttura complessa e moderna; un racconto impossibile da abbandonare e una storia sulla quale era impossibile non avere qualcosa da dire in merito. Altri critici invece parvero quasi “odiare” il libro di Emily Brontë, definendolo una storia di “selvaggi” privi di qualsiasi senso morale: alcuni consigliarono di dedicarsi alla lettura di “Jane Eyre” e di bruciare “Cime tempestose”, altri si stupirono di come fosse possibile leggere più di una dozzina di capitoli senza tentare il suicidio.

 
6. Charlotte Brontë sentì il bisogno di “giustificare” la sorella
Dopo la morte di Emily e di Anne, Charlotte Brontë continuò a promuovere i lavori delle sue sorelle. Nella prefazione a un’edizione di “Cime tempestose” del 1850, la scrittrice riconobbe la potenza del romanzo e il talento di Emily, ma allo stesso tempo sembrò rispondere alle critiche mosse al romanzo “scusandosi” per le “colpe” del libro. Per giustificare un racconto saturo passioni rabbiose e negative, Charlotte scrisse che durante la stesura del romanzo la sorella Emily fu “posseduta” dalla forza creativa di un’ispirazione quasi soprannaturale: in altre parole, non era consapevole di cosa stesse facendo e non aveva alcun controllo sulla storia. Per proteggere la memoria della sorella, Charlotte ne sminuì tuttavia il genio creativo, dando la responsabilità di un romanzo così forte” a cause esterne dalla personalità di Emily.

 
7. Da dov’è saltato fuori Heathcliff?
Heathcliff è senza dubbio il più grande mistero di questo romanzo! Da dove viene? Perché è così ostinato e rabbioso? Non sappiamo niente delle sue origini, solamente che Mr. Earnshaw lo prende con sé a Liverpool, che ha capelli e occhi scuri e che, al suo arrivo, parla una lingua che nessuno comprende. I critici hanno a lungo discusso nel tentativo di gettare luce sulla questione: all’epoca Liverpool era il porto più importante d’Inghilterra in termini di tratta di schiavi di africani e di immigrazione dall’Irlanda, pertanto si può supporre che Heathcliff avesse un’origine irlandese o africana. Nel più recente adattamento cinematografico del romanzo (risalente al 2011, diretto dalla regista Andrea Arnold), per la prima volta il ruolo di Heathcliff è stato assegnato a un attore di colore, James Howson.

 
8. La versione di MTV. Che Dio li perdoni…
Nel 2003 MTV ha realizzato un adattamento di “Cime tempestose”… e sì, è imbarazzante esattamente quanto immaginate! L’amore folle per il libro di Emily Brontë è la sola ragione per cui una persona potrebbe vederlo. Giusto per intenderci, Heathcliff realizza la sua vendetta… e diventa una rock star. E ho detto tutto.

 
19 marzo 2015

 
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