Sei qui: Home » Libri » 5 miti classici reinterpretati da scrittrici donne

5 miti classici reinterpretati da scrittrici donne

Da Penelope a Antigone, ecco come alcune scrittrici hanno reinterpretato i miti classici

MILANO –  Nei miti c’è un qualcosa che rimane sempre attuale e che non invecchia mai.  Ogni volta che si rileggono suscitano sorpresa e interiorizzazione. È come se ci stimolassero la parte irrazionale, sottostante al nostro cervello e ci facciano entrare in un sogno. Queste scrittrici hanno reinterpretato i miti classici modellando l’ideologia patriarcale e maschilista in favore di un mondo nuovo più attuale. Ispirandoci a Literary Hub, ecco alcuni spunti.

 

“Il canto di Penelope. Il mito del ritorno di Odisseo” di Margaret Atwood

Penelope dall’Ade racconta la sua verità. Moglie di Ulisse e figlia di una ninfa e del re di Sparta, oltre che cugina di Elena, colei che causò la guerra di Troia. Ora libera dalla vendetta degli dei può parlare della sua vita dall’infanzia al matrimonio con Ulisse, dalla lontananza dal marito al tentativo dei Proci di conquistare la città.

 

“La rivendicazione di Antigone“ di Judith Butler

La filosofa femminista Judith Butler usa il mito di Antigone,  composto da Sofocle, per esplorare i concetti femministi di parentela e di cittadinanza. L’opera gira intorno alla domanda “Cosa fare per rendere una vita vivibile?”, ed è per questo che vale la pena leggerlo. Antigone, dal momento che si rifiuta di obbedire  alle regole patriarcali della società in cui  vive, è posta in una posizione di resistenza e di pericolo. Le peripezie di Antigone vengono messe in relazione con  il mondo di oggi nel quale vive un crescente numero di persone senza  cittadinanza che non è integrato nella comunità. Pertanto non viene concesso loro uno status di “umano” e appare quasi un’ombra che dall’esterno spaventa la sfera pubblica , come Antigone con lo stato di Creonte.

 

“Autobiografia del Rosso” di Anne Carson

Anne Carson traccia il percorso di una storia d’amore che lega un problematico ragazzo di quattordici anni, Gerione, a Eracle, bello e sfrontato, di poco più grande di lui, ma che già maneggia le affilate armi della seduzione.

 

“La canzone di Achille” di Madeline Miller

L’immaginaria autobiografia del migliore amico e poi amante di Achille, Patroclo. La Miller  rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna.

 

“Il giardino delle Esperidi. Il mito di  Eracle e Atlante” di Jeanette Winterson

 La Winterson offre la sua versione del mito di Atlante , condannato a portare sulla schiena tutto il peso del mondo. La sua sofferenza viene alleviata quando arriva in suo aiuto Eracle che però, con l’inganno, rigetta il fardello sul povero Arlante. Jeanette Winterson trasporta il mito ai giorni nostri (Atlante vede ruotare attorno alla terra l’astronave con la cagnetta Laika, la libera e la tiene con sé), e intreccia alle meditazioni del titano sulla solitudine e sul significato dell’infinito la narrazione autobiografica sui mondi della finzione che uno scrittore si porta sulle spalle.

© Riproduzione Riservata