Sebbene non sia ancora arrivato ufficialmente, con dicembre l’inverno comincia a rendersi visibile. C’è chi non lo apprezza per via del freddo e perché segna un periodo di stasi e di “noia”. C’è poi chi lo ama per le sue atmosfere candide e riposanti, che invogliano a stare a casa e a godersi il calore dell’intimità. Se vuoi già sperimentare le emozioni portate dalla stagione più fredda attraverso dei bei libri, continua a leggere il nostro articolo: ecco cinque libri da leggere per godere delle atmosfere dell’inverno.
5 libri da leggere per godere delle atmosfere dell’inverno
“Romanzo senza umani” di Paolo Di Paolo
Il primo dei libri che ti suggeriamo per godere delle atmosfere invernali inizia con una scena gelida e priva di umanità. Il freddo avvolge chi legge, e lo spiazza. Poco dopo, ha inizio una storia di rinascita e di crescita, che di umanità, in verità, straborda.
Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di “incidenti emotivi”, come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo.
Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri – le persone che ama e ha amato – proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una “memoria condivisa” che lo riguarda. Ma che impresa è? Forse c’entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza.
“Café Opéra” di Marta Mancuso
Se invece vorresti leggere un libro ambientato in inverno ma caratterizzato dalla dolcezza e dal romanticismo, ti suggeriamo un romance ambientato a Parigi a ridosso delle festività natalizie.
Le persone deludono, i dolci no. Soprattutto se a prepararli è Juliette Picard, proprietaria del Cafè Opéra, una deliziosa pasticceria nel cuore di Montmartre, a Parigi.
Il Natale è alle porte, ma lei non ha alcuna intenzione di abbracciare l’atmosfera che si respira nella capitale. Disillusa dall’amore, è ben contenta di tenere lontano gli uomini e dedicarsi alla sua più grande passione: il lavoro.
Tutto procede come da programma, finché il destino mette sulla sua strada Maxime Dumont, il suo primo ragazzo, nonché colui che le ha spezzato il cuore.
Tornato in Francia dopo undici anni di assenza, per lui è inaspettato scoprire di amare ancora la sua città, e non solo.
Tra ricette golose e incontri di fuoco, le festività lasceranno il posto al nuovo anno, e sarà allora che giungerà per entrambi il famigerato tempo di bilanci…
“Il re d’inverno” di Bernard Cornwell
Sei alla ricerca di una lettura avventurosa che racconti le atmosfere misteriose dell’inverno? La saga di Bernard Cornwell si ispira al ciclo bretone e rappresenta un ottimo modo per evadere dalla quotidianità e per godersi un’esperienza di lettura che fa viaggiare restando comodamente seduti al caldo.
Anno del signore 480: il grande re di Britannia Uther Pendragon, il Drago Rosso, è vecchio e ormai prossimo alla morte, e il suo unico erede legittimo, il nipote Mordred, è soltanto un bambino di pochi mesi, nato storpio nel cuore dell’inverno.
Mentre l’isola è minacciata da una schiera di eserciti sassoni pronti all’invasione, ognuno dei re minori di quelle terre reclama la corona per sé. L’unico in grado di riunire il regno contro i sassoni è Artù, leggendario guerriero detentore della spada nella roccia, forgiata nell’Oltretomba dal dio Gofannon e donatagli da Merlino affinché riporti la pace e la giustizia.
Il raggiungimento di questo obiettivo però è insidiato da forze oscure che tramano nell’ombra, oltre che dall’amore tormentato di Artù per la bella Ginevra.
“La trilogia dei colori” di Maxence Fermine
Per una lettura dolce e piacevole, ci spostiamo sul versante della narrativa francofona con una trilogia di favole ricche di poesia e di emozioni.
La prima storia, “Neve”, è bianca e riposante, come la neve e l’Asia che la ispirano. Yuko è un giovane poeta giapponese. Nei suoi haiku sa cantare solo lo splendore e la bianchezza della neve. Soseki è un anziano pittore divenuto cieco che vive nel ricordo di un amore perduto.
Neve è una ragazza bellissima. Il suo corpo giace per sempre tra i ghiacci. A legare i loro destini, un filo, disperatamente teso tra le cime di due montagne, come simbolo di un esercizio funambolico impossibile da eseguire.
“Il violino nero” è la seconda storia, nera come le note del pentagramma, inquietante come l’atmosfera di una Venezia silenziosa ma percorsa da echi della coscienza e dei desideri.
Un giovane genio coltiva l’ambizione di “mutare in musica la propria vita”. Una donna misteriosa esprime in un canto dalle divine sonorità la profonda innocenza della sua anima. Un anziano liutaio ha creato uno splendido violino, nero come gli occhi e la chioma di quella donna.
“L’apicoltore”, la terza storia, ha il colore dell’oro come il sogno folle di un giovane che dal Sud della Francia parte per l’Africa. Aurélien cerca in ogni cosa l’oro della vita, ossia la bellezza, la magia, il colore caldo del sole, ed è incantato dalle api, “che possono morire d’amore per un fiore”. Dopo infinite avventure farà ritorno a casa per scoprire dentro di sé il seme di un puro amore per l’unica donna che lo ha da sempre aspettato, piena di fiducia e speranza.
“Il rosmarino non capisce l’inverno” di Matteo Bussola
Il rosmarino è un’erba aromatica semplice e spontanea, capace di resistere ai colpi del gelo invernale per rinascere forte più di prima in primavera. A quest’immagine Matteo Bussola si è ispirato per raccontare un universo di personaggi, donne e uomini comuni che resistono agli urti della vita, e che ci emozionano con le loro storie.
Una donna sola che in tarda età scopre l’amore. Una figlia che lotta per riuscire a perdonare sua madre. Una ragazza che invece non vuole figli, perché non sopporterebbe il loro dolore. Una vedova che scrive al marito. Una sedicenne che si innamora della sua amica del cuore. Un’anziana che confida alla badante un terribile segreto.
Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, sono persone comuni, potrebbero essere le nostre vicine di casa, le nostre colleghe, nostra sorella, nostra figlia, potremmo essere noi. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l’amore l’occasione decisiva.
Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell’inverno che tenta di abbatterlo, e rinasce in primavera nonostante le cicatrici. Un romanzo in cui si intrecciano storie ordinarie ed eccezionali, che ci toccano, ci interrogano, ci commuovono. «Ho deciso di scrivere di donne perché non sono una donna.