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5 libri da leggere che raccontano il piacere della nostalgia

Da Yukio Mishima con il suo "La voce delle onde" a "Norwegian wood" di Murakami, ecco 5 libri che raccontano il piacere della nostalgia.

Crogiolarsi nella nostalgia a volte è piacevole, quasi terapeutico. Lo sa bene chi fra voi è un po’ più introspettivo e romantico, e ha bisogno, in certi momenti della propria vita, di ripercorrere i cammini già solcati per andare avanti con serenità e ritrovarsi. Perché in fondo la nostalgia non è soltanto il “dolore del ritorno”, ma anche il saper guardare a questo dolore con dolcezza, perché è grazie a ciò che è stato – e non tornerà più – che noi siamo come siamo, dove siamo.

Esistono molti libri che esplorano la tematica della nostalgia. Oggi vogliamo suggerirvene 3 che affrontano l’argomento raccontando il piacere che scaturisce dal crogiolarsi nella nostalgia.

5 libri che raccontano il piacere della nostalgia

La voce delle onde” di Yukio Mishima

Il primo libro che racconta il piacere della nostalgia che vogliamo presentarvi è un piccolo gioiello ambientato nel Giappone rurale.

Senza mai chetarsi, ora infuriata ora implacabile, la voce delle onde ci accompagna durante tutta la lettura di questo romanzo. Si tratta di una storia d’amore che sulla sponda del mare nasce e si sviluppa, raggiungendo apici di toccante e poetica spontaneità e semplicità.

La vita, fatta di coraggio e di sacrificio, di un povero villaggio di pescatori giapponesi è lo sfondo per le uscite sul mare in tempesta, la pesca delle perle e i convegni d’amore di due giovani protagonisti, Shinji e Hatsue, su al tempio di Yashiro, che dall’alto del monte domina l’Isola del canto – Uta-jima – come armoniosamente la chiamano i suoi abitanti.

Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg

“Lessico famigliare”, sia per ciò che racconta, sia per come lo racconta, è senza ombra di dubbio un libro che evoca il piacere della nostalgia.

La chiave di questo romanzo è delineata già nel titolo. Famigliare, perché racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, a Torino tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento. E Lessico perché le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali.

Scrive la Ginzburg: “Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all’estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c’incontriamo, possiamo essere, l’uno con l’altro, indifferenti, o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase, una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. Ci basta dire ‘Non siamo venuti a Bergamo per fare campagna’ o ‘De cosa spussa l’acido cloridrico’, per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole”.

Ogni coincidenza ha un’anima” di Fabio Stassi

Ecco poi un romanzo delicato, che racconta attraverso i libri il piacere della nostalgia: “Ogni coincidenza ha un’anima”.

Vince Corso è un biblioterapeuta. Precario più per nascita e per vocazione esistenziale che per condizione sociale, un giorno ha scoperto le doti curative, per l’anima e per il corpo, dei libri e ne ha fatto la propria professione. Si rivolge a lui una bella sessantenne: ha un fratello malato di Alzheimer che, nel marasma della sua mente, da qualche tempo ripete delle frasi spezzate, sempre le stesse, senza alcun legame tra di loro.

Era stato uno studioso di fama e un lettore vorace, un amante delle lingue, un ricco collezionista di volumi, quelle parole potrebbero essere citazioni da un romanzo. «E solo un’ipotesi, ma se questo libro esiste, ci terrei a sapere qual è. E se lei lo trovasse, potrei leggerglielo a voce alta, qualche pagina al giorno». Il biblioterapeuta si mette al lavoro, con una domanda che lo assilla: se avessi perso tutto, e ti venisse concesso di salvare un solo ricordo, quale sceglieresti?

La Valle dell’Eden” di John Steinbeck

Ne “La valle dell’Eden”, la dolcezza della nostalgia ci investe a più riprese: quando leggiamo la descrizione dei paesaggi incontaminati, quando assistiamo ai racconti quasi leggendari dei protagonisti; perfino quando chiudiamo il libro, ci guardiamo dentro e riflettiamo sul fatto che questo capolavoro di Steinbeck parla di tutti noi, del mito di Caino e Abele, dell’umanità tutta.

Nel paese di Nod, a est del giardino dell’Eden, dove la progenie di Caino andò a vivere secondo la leggenda biblica e che nel romanzo di John Steinbeck corrisponde simbolicamente alla valle percorsa dal fiume Salinas nella California settentrionale, si intrecciano le storie di due famiglie, gli Hamilton e i Trask.

Protagonisti della saga, che va dalla Guerra civile alla Prima guerra mondiale, da una parte il vecchio Samuel Hamilton, immigrato dall’Irlanda; e, dall’altra, Cyrus Trask insieme ai figli Adam e Charles, e ai nipoti Aron e Caleb, gemelli nati dalla misteriosa Cathy Ames, reincarnazione di Eva e di Satana allo stesso tempo, emblema del male nel mondo, con il quale tutti nel corso della lunga vicenda devono misurarsi.

Norwegian wood” di Haruki Murakami

Ed ecco infine “Norwegian wood”, fra i capolavori di Murakami, che senza ombra di dubbio evoca con la sua storia e lo stile un’indicibile e piacevole nostalgia che si riflette anche sul titolo, tratto da una famosa canzone dei Beatles.

Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull’adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli “altri” per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi.

Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un’istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito.

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