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5 libri da leggere con meno di 100 pagine

Avete voglia di leggere qualcosa, ma non avete tempo o energie per affrontare romanzi lunghi? Ecco 5 libri sotto le 100 pagine, da leggere tutti d'un fiato

MILANO – Il tempo, si sa, è tiranno. Tra i numerosi impegni che affliggono le nostre giornate spesso ci manca un momento di tregua in cui immergerci nella lettura di un buon libro. E purtroppo anche alla sera, una volta finito di lavorare, non sempre si hanno le energie mentali per affrontare un impegno di lettura consistente. Il lato positivo, però, è che nei libri minore quantità (di pagine) non implica minore qualità, anzi. Vi avevamo già elencato alcuni libri da leggere sotto le 200 pagine, ma oggi vogliamo ridurre ancora di più: ecco cinque brevissimi romanzi  di meno di 100 pagine, da leggere tutti d’un fiato.

Novecento, Alessandro Baricco

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Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. “Novecento” di Baricco è un capolavoro che finisce troppo in fretta.

Tonio Kröger, Thomas Mann

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Scritto nel 1903, il racconto è la storia del giovane Tonio Kröger e del suo lento pervenire alla coscienza della propria diversità dai coetanei. In una condizione di totale isolamento, la sua sensibilità si dibatte nella lotta tra le sue origini borghesi e, al tempo stesso, l’attrazione che prova per il mondo dell’arte. Il contrasto fra arte-malattia da un lato e borghesia-normalità dall’altro, viene vissuto con drammatica inquietudine tra Lubecca, dove il giovane scrittore è nato e si è formato, e Monaco, dove diventerà celebre, senza sedare del tutto le proprie angosce.

 

La morte della Pizia, Friedrich Dürrenmatt

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Il mito greco di Edipo viene rivisitato da Dürrenmatt attraverso un punto di vista diverso: quello della Pizia, l’oracolo di Delfi, che è stufa marcia di continuare a propinare false predizioni a quei creduloni dei Greci. Finché non viene a sapere che a un certo Edipo, a cui lei per gioco aveva predetto un destino terribile, stava accadendo proprio ciò che gli era stato profetizzato… C’è un solo motivo per leggere “La morte della Pizia” di Dürrenmatt: raramente troverete un libro dall’ironia così tagliente e allo stesso tempo spassosa, un umorismo dissacrante e allo stesso tempo capace di dare conto dell’immensa serietà e profondità della tragedia di Edipo.

Bartleby lo scrivano, Herman Melville

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“Bartleby lo scrivano”, apparso nel 1853, tra i più bei racconti dell’epoca moderna, parla di un comico scrivano che rivendica l’ozio e il silenzio, contro tutte le pressioni dell’utilitarismo americano. Tra umorismo e serietà, Melville tratteggia in pochissime pagine un personaggio unico, imitato, meditato e tradotto da alcuni dei massimi scrittori contemporanei, come Borges, Beckett, Michel Leiris, Georges Perec, Italo Calvino (che intendeva dedicargli l’ultima delle sue “Lezioni americane”) e Gianni Celati.

Le notti bianche, Fëdor Dostoevskij

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Un giovane sognatore, nella magia vagamente inquieta delle notti bianche pietroburghesi, incontra una misteriosa fanciulla e vive la sua “educazione sentimentale”, segnata da un brusco risveglio con conseguente ritorno alla realtà. Un Dostoevskij lirico, ispirato, comincia a riflettere sulle disillusioni dell’esistenza e dell’amore nell’ultima opera pubblicata prima dell’arresto e della deportazione, esperienze che modificheranno in maniera radicale e definitiva la sua concezione dell’uomo e dell’arte.

 

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