5 libri da leggere in un fine settimana d’autunno se sei alla ricerca di tenerezza

27 Settembre 2024

Hai bisogno di una lettura che infonda serenità e tenerezza per il tuo fine settimana d’autunno? In questo articolo ti presentiamo cinque libri che esaudiranno il tuo desiderio.

5 libri da leggere in un fine settimana d’autunno se sei alla ricerca di tenerezza

Con i primi fine settimana autunnali ricerchiamo già il calore di libri confortevoli, di tisane rilassanti, di pomeriggi e serate rasserenanti in cui riscoprire un po’ di sano relax. Se stai ancora scegliendo la tua lettura per questo weekend e se sei alla ricerca di un’opera che ti infonda calma e tenerezza, continua a leggere: di seguito ti suggeriamo cinque libri da leggere in un fine settimana d’autunno perfetti per te.

5 libri da leggere per un weekend d’autunno e di tenerezza

Alma” di Federica Manzon

Non potevamo non inserire, fra i libri perfetti per un weekend autunnale all’insegna della tenerezza, il romanzo che si è aggiudicato il Premio Campiello, il dolce e commovente “Alma” di Federica Manzon. Se ti piace viaggiare e ami i romanzi di formazione e di crescita personale, questa è la lettura che fa per te.

Tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l’imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell’isola, all’ombra del maresciallo Tito “occhi di vipera”.

A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l’infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, “dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie”.

Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all’improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all’altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l’Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato “un fratello, un amico, un antagonista”, che Alma deve ricevere l’eredità del padre. Ma Vili è l’ultima persona che vorrebbe rivedere.

Nei nervi e nel cuore” di Rosella Postorino

Il secondo titolo che ti suggeriamo se sei alla ricerca di una lettura tenera per il tuo fine settimana d’autunno è la novità firmata Rosella Postorino, che indaga i temi dell’identità e della vulnerabilità attraverso la sua storia personale.

«È faticoso provare a cambiare la traiettoria di un destino, è da perderci il sonno.» Proprio quel tentativo è al centro di questo libro: un diario pubblico, nel quale l’apprendistato alla vita è sempre incespicante, come per chiunque.

L’inizio è l’infanzia, il tempo che fonda l’esperienza di ognuno di noi e in cui, come scriveva Cesare Pavese, «nulla era avvenuto o dormiva solamente nei nervi e nel cuore». L’infanzia di Rosella Postorino è stata segnata da uno sradicamento, e il suo sentirsi estranea, diversa, ansiosa di riscatto ha generato lo sguardo che ha sul mondo.

Così, in queste pagine, è continuo lo scambio tra narrazione personale e collettiva, perché in fondo le nostre esistenze, le nostre scelte, si somigliano: andarsene, restare, aver paura di fallire, di perdere qualcuno, o sé stessi. Siamo tutti mossi dal desiderio, dubbiosi sulla felicità possibile, tentati da un impossibile ritorno a casa, gettati nostro malgrado nella Storia.

Con l’impeto dell’analisi e il rigore dell’empatia, Rosella Postorino racconta quel luogo edenico e scosceso che è la famiglia, le aspirazioni e le difficoltà delle donne, la vulnerabilità dei corpi, le ingiustizie che abitano la Terra, i dilemmi etici della contemporaneità, e la fede assoluta nella letteratura. Racconta lo sconcerto, l’abisso, la tenerezza di essere umani.

Le ricette della signora Tokue” di Durian Sukegawa

Poi, un libro perfetto per chi associa la tenerezza alle piccole azioni quotidiane e per chi ama la narrativa orientale.

Sentarō è un uomo di mezza età, ombroso e solitario. Pasticciere senza vocazione, è costretto a lavorare da Doraharu, una piccola bottega di dolciumi nei sobborghi di Tōkyō, per ripagare un debito contratto anni prima con il proprietario. Da mattina a sera Sentarō confeziona dorayaki – dolci tipici giapponesi a base di pandispagna e an, una confettura di fagioli azuki – e li serve a una clientela modesta ma fedele, composta principalmente da studentesse chiassose che si ritrovano lì dopo la scuola.

Da loro si discosta Wakana, un’adolescente introversa, vittima di un contesto familiare complicato. Il pasticciere infelice lavora solo il minimo indispensabile: appena può abbassa la saracinesca e affoga i suoi dispiaceri nel sakè, contando i giorni che lo separano dal momento in cui salderà il suo debito e riacquisterà la libertà.

Finché all’improvviso tutto cambia: sotto il ciliegio in fiore davanti a Doraharu compare un’anziana signora dai capelli bianchi e dalle mani nodose e deformi. La settantaseienne Tokue si offre come aiuto pasticciera a fronte di una paga ridicola.

Alla buon’ora, Jeeves!” di P.G. Wodehouse

Se associ la tenerezza a una buona dose di ironia – e di autoironia –, non puoi non dedicare la tua lettura del fine settimana al bellissimo libro di P.G. Wodehouse, che consola e diverte al tempo stesso.

Bertie Wooster ha un problema. È da poco tornato a Londra dopo una vacanza a Cannes con la zia Dahlia, e quello che trova non gli piace affatto. L’amico Gussie Fink-Nottle si è innamorato di Madeline Bassett e, mentre Bertie era in Francia, ha chiesto consigli sentimentali a Jeeves, il fedele maggiordomo di casa Wooster.

E questo, Bertie non lo può accettare. Il giovane aristocratico, con i suoi nuovi abiti francesi che tanto irritano Jeeves, si mette in testa di essere l’unico a poter risolvere la situazione e far trovare all’amico il coraggio di dichiararsi all’amata Madeline.

Nel frattempo, zia Dahlia chiede al nipote di raggiungerla nella dimora di campagna, per aiutarla con la premiazione di alcuni studenti meritevoli.

Bertie Wooster ha un’idea geniale: non ha alcuna intenzione di aiutare la zia, e così, saputo che nella residenza ci sarà proprio Madeline Bassett, decide di mandarci al suo posto Gussie Fink-Nottle, con la speranza di spingerlo a dichiararsi alla timida ragazza. Due piccioni con una fava, dunque.

Ma l’idea geniale di Bertie non è poi così brillante come sembra, tanto che nella casa inizia un vortice di goffi equivoci, fidanzamenti indesiderati, fraintendimenti esilaranti e cul-de-sac da cui sembra impossibile uscire. O forse il fedele Jeeves ha un asso nella manica?

Legends & lattes” di Trevis Baldtree

Infine, una chicca per gli appassionati di fantasy. Questo è uno di quei libri che si consigliano a chi è alla ricerca di un romanzo di fantasia che sia però dolce, confortevole. E infatti, chi lo ha già letto lo descrive spesso come “bere una tazza di té o di cioccolata calda in una serata d’autunno”.

Viv è un’Orchessa e fa quello che fanno le orchesse: per tutto il giorno spacca crani, sparge sangue, semina morte e distruzione. Giunta a una certa età, però, si è stufata della routine della guerriera e così – complici una leggenda dimenticata, un manufatto magico e un’irragionevole dose di belle speranze –, quando si ritrova per le strade di Thune, decide di aprire lì un caffè.

Il primo caffè della città, per essere precisi. Ma il suo sogno di un nuovo inizio e di giornate passate a servire bevande aromatiche anziché a roteare lame deve attendere.

Già: da un lato ci sono vecchi nemici che non hanno alcuna intenzione di abbandonare la lotta; dall’altro gli abitanti di Thune, che non hanno mai assaggiato un latte macchiato e quindi non sanno di averne bisogno. Viv vuole a tutti i costi appendere la spada al chiodo, ma non può farcela da sola.

Per fortuna incontrerà un gruppo di amici con i quali costruire una nuova famiglia e una nuova vita. Perché il bello dei viaggi su sentieri sconosciuti sono i compagni di strada che incontri lungo il cammino. Che ad attirarli siano antichi incantesimi, pasticcini fragranti o tazze fumanti, possono comunque diventare alleati, famiglia, o qualcosa che Viv non avrebbe mai nemmeno sognato.

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