3 libri da leggere che esplorano il profondo legame tra genitori e figli

11 Agosto 2025

Noi di Libreriamo abbiamo deciso di proporvi tre libri dove il legame genitori e figli viene esplorato modi diversi. Scoprite come nell'articolo.

3 libri da leggere che esplorano il profondo legame tra genitori e figli

Quello del genitore è il mestiere più difficile del mondo: lo avrete sicuramente sentito dire, se non da vostro padre o vostra madre, sicuramente da qualcun altro; ecco perché noi di Libreriamo abbiamo deciso di proporvi tre libri dove questo rapporto sfaccettato e bellissimo.

Il legame tra genitori e figli è una delle relazioni più complesse e intense che s’intrattiene nel corso della propria vita, quel cordone inizialmente fisico e poi invisibile che si trasforma in un lungo filo di Arianna tra i labirinti della vita. La famiglia è il posto sicuro, i figli la spalla dei genitori.

La letteratura ha spesso indagato questo rapporto, mettendo in scena storie che ne esplorano le molte sfumature: amore incondizionato, incomprensione, conflitto, cura, perdita, eredità emotiva.

3 libri che parlano di genitori e figli

Nei tre libri che seguono troverete tre prospettive diverse, ma sempre ritratti profondi del rapporto genitori / figli. Sono diversi per stile, ambientazione e prospettiva, ma hanno in comune la capacità di restituire la complessità di questo eccezionale legame.

Sono storie che parlano di conflitti, di riconciliazioni possibili o mancate, e che ci ricordano che ogni rapporto familiare è un intreccio unico di esperienze, emozioni e scelte. Leggerli significa confrontarsi con le nostre paure, ma anche con le nostre risorse più profonde.

A proposito di mia figlia” di Hye-Jin Kim

“A proposito di mia figlia” ci mostra la distanza tra generazioni in una società in rapido cambiamento ed esplora il muro di incomprensione che le divide, raccontando uno scontro che non è solo familiare ma sociale.

È un romanzo che parla di empatia e di accettazione, ma anche della fatica di lasciarsi alle spalle pregiudizi radicati: una storia che, senza mai cedere al sentimentalismo, mostra come l’amore possa sopravvivere persino al conflitto. Difficile non rimanerne toccati.

Parla di una donna, vedova e infermiera, che vive una vita modesta e segnata dalla paura della vecchiaia, una paura che trova un riflesso doloroso nella figura di Jen, anziana malata di Alzheimer nella casa di riposo dove lavora.

Di colpo si ritrova a condividere la casa con la figlia trentenne, tornata dopo anni a Seoul; e se fino ad allora il loro rapporto era ridotto a una sola cena settimanale, silenzi e segreti, improvvisamente fa luce su una nuova rivelazione che la donna stenta a comprendere e ad accettare: una compagna e un passato recente di battaglie universitarie per i diritti di due colleghe discriminate. Il loro incontro riapre ferite profonde: da un lato c’è l’immagine di famiglia tradizionale a cui la madre ha dedicato tutta la vita, dall’altro la richiesta di riconoscere e accettare una nuova idea di famiglia, che per lei è difficile anche solo immaginare.

Patrimonio” di Philip Roth

Con “Patrimonio”, Philip Roth racconta il progressivo declino fisico di suo padre, malato di tumore al cervello, intrecciando al presente episodi del passato, memorie familiari, momenti di tenerezza e di scontro; e il titolo, “Patrimonio”, non è casuale: non indica solo i beni materiali, ma tutto ciò che un genitore lascia in eredità.

Lo scrittore abbandona la finzione solita del romanzo per firmare un memoir che è allo stesso tempo una dichiarazione d’amore figliale e un resoconto crudo dell’ultima fase della vita umana.

“Patrimonio” diventa così un atto di testimonianza: Roth si mette a nudo di fronte alla fragilità dell’altro e, inevitabilmente, alla propria. Un libro che non fa sconti alla verità, ma che riesce a trasformare il dolore in un’eredità di amore e consapevolezza.

In esso c’è il ritratto di un uomo orgoglioso, con un senso dell’umorismo disarmante e una dignità che non vuole cedere, anche quando il corpo lo tradisce…

La figlia unica” di Guadalupe Nettel

Un romanzo che racconta il legame tra genitori e figli come un territorio pieno di contraddizioni, dove convivono fragilità e forza, desiderio di proteggere e necessità di lasciar andare; il cosiddetto “lavoro difficile del genitore”, ma anche la responsabilità di una scelta etica e individuale.

È un libro che invita a riconsiderare i confini dell’amore e della realtà, dove la maternità, non è più solo istinto. Guadalupe Nettel affronta un tema delicatissimo: la vita messa in discussione dalla malattia e dalla possibilità della perdita.

Il romanzo si muove tra la voce di Laura — la protagonista — e quella di Alina, amica e vicina, alternando riflessioni intime e pagine di intensa partecipazione emotiva. È così che la presenza di una madre single, con un figlio problematico, aggiunge ulteriori sfumature al discorso, mostrando come la genitorialità possa assumere forme imprevedibili e spesso lontane dall’ideale comune. Un romanzo necessario e sicuramente interessante, che affronta il rapporto genitori e figli nelle sue più amplie sfaccettature

© Riproduzione Riservata