3 libri ironici da leggere per passare vacanze spensierate

22 Luglio 2025

Scopri tre libri ironici per trascorrere vacanze spensierate. Dall'ironia pungente al sarcasmo. Tre titoli diversi fra loro, tre penne sagaci...

3 libri ironici per passare vacanze spensierate

Finora abbiamo parlato di libri gialli, libi strani, libri romance e chi più ne ha più ne metta, ma ancora non avevamo tirato fuori l’asso nella manica: i libri ironici.

Quando l’ironia va in vacanza, ma si porta dietro anche i libri

Oggi, noi di Libreriamo abbiamo pensato proprio di fare una piccola selezione per voi, affinché possiate trascorrere delle vacanze in compagnia della voce di narratori ironici e spassosi con cui rilassarvi dopo un intero anno di tensione.

 

La gatta ci ha messo lo zampino” di Dolores Hitchens

Una nuova uscita per Sellerio, “La gatta ci ha messo lo zampino” di Dolores Hitchens con una traduzione di Chiara Rizzuto. In questo libro tutto comincia con una lettera in un pomeriggio ordinato nella casa delle sorelle Murdock a Los Angeles. Ma questa, firmata da una certa Prudence Mills — nipote di una vecchia amica di gioventù — non porta buone notizie: è un vero e proprio grido d’aiuto.

Qualcuno ha lasciato sotto la porta di casa Mills un disegno macabro, una mano mutilata accompagnata da una minaccia sibillina. Prudence ha paura. E ha bisogno della mente più brillante che conosca: Miss Rachel Murdock, settant’anni, un debole per il taffetà e un fiuto infallibile per i guai…

Mentre sua sorella Jennifer protesta con l’energia di chi vorrebbe solo starsene tranquilla con un buon libro e la gatta Samantha, Miss Rachel è già con la valigia pronta e il cestino per gatti sotto il braccio. La destinazione? Crestline, ovviamente, un tranquillo villaggio di montagna coperto di neve, dove Prudence vive insieme alle sorelle.

Solo che Crestline è tutto fuorché tranquillo.

“La gatta ci ha messo lo zampino” si muove tra ironia sottile e tensione crescente. Un giallo ironico dove l’intelligenza dell’osservazione vale più di mille pistole, e dove anche una gatta può essere — come dice Joyce Carol Oates — “la creatura ideale per smascherare gli inganni”.

D’altronde, chi meglio di Samantha può leggere il cuore degli uomini (e dei colpevoli) a colpi di baffi e silenzi?

 

Come viaggiare con un salmone” di Umberto Eco

Chi non conosce Umberto Eco? Famosissimo per il suo romanzo “Il nome della rosa”, “Il fascismo eterno” e altre, grandissime pubblicazioni, questa volta è stato scelto da noi per un libro a dir poco buffo: “Come viaggiare con un salmone”, che siamo certo adorerete.

Con un titolo simile, penserete possa essere un trattato filosofico. Nulla di più errato. Non è un trattato di metafisica, ma un manuale di istruzioni per la vita moderna, scritto da un maestro che sa bene quanto l’assurdo si annidi nei dettagli più banali.

Umberto Eco ci prende per mano e ci accompagna nella giungla del quotidiano, offrendo consigli pratici — e decisamente sopra le righe — su come affrontare alcune delle situazioni più grottesche, frustranti e comiche dell’esistenza contemporanea.

Cosa fare quando ti regalano un salmone fresco e stai per prendere un volo intercontinentale? Come compilare moduli burocratici senza perdere la dignità (e la pazienza)? È possibile evitare il carnevale senza sembrare misantropi? E davvero possiamo salvarci dall’ossessione della visibilità che infesta il nostro tempo?

Con uno stile brillante e tagliente, Eco costruisce un prontuario tragicomico fatto di brevi testi, esperienze personali, piccoli sfoghi e osservazioni surreali.

 

Sono mancato all’affetto dei miei cari” di Andrea Vitali

L’ultimo è ambientato tra gli anni Sessanta e Ottanta ed è una commedia ironica, cinica.

Il protagonista è un uomo che non chiede molto alla vita: una ferramenta ben avviata, l’ordine in casa, e dei figli che gli somiglino almeno un po’. Un tipo solido, pragmatico, che non ha mai pensato a prendersi una vacanza, perché “mica siamo qui per divertirci”.

Ma se quelle erano le sue aspettative, presto si troverà a combattere con la dura realtà: i figli non vengono su come se li era immaginati, ” una sciagura continua”.

A peggiorare la situazione, sua moglie li difende come “fossero santi incompresi”. Il protagonista — un “uomo d’altri tempi”, o almeno così si crede — si ritrova a combattere una battaglia quotidiana contro la modernità, i sentimenti, l’educazione, e soprattutto contro le proprie aspettative.

Con lo stile inconfondibile che lo ha reso uno dei narratori più amati in Italia, Andrea Vitali dipinge uno spaccato ironico e affilato della società italiana del Novecento, prendendo di mira un certo modello maschile ormai in via d’estinzione — per fortuna, verrebbe da dire.

Un ritratto familiare che fa sorridere e riflettere, dove la rigidità del capofamiglia si scontra con la libertà e l’imprevedibilità dei figli , in una danza tragicomica piena di malinconia e sarcasmo.

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