Esistono libri meravigliosi che, una volta letti, si vorrebbero dimenticare per riscoprirne ancora la bellezza in una nuova lettura. Libri preziosi, che hanno lasciato un segno nella nostra formazione, nella nostra crescita, nel nostro cuore. Con un post sulla pagina Facebook di Libreriamo, vi abbiamo chiesto “quali libri vorreste dimenticare per leggerli come la prima volta”. In questo articolo vi raccontiamo 10 delle vostre risposte più gettonate.
10 libri preziosi da dimenticare per leggerli come la prima volta
“Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen
Fra i libri che avete nominato più spesso compare il capolavoro di Jane Austen, “Orgoglio e pregiudizio”.
Jane Austen è una delle poche, autentiche grandi scrittrici che hanno saputo fare breccia nei cuori e nelle menti di tutti i lettori, senza eccezioni. Fra i suoi tanti capolavori, “Orgoglio e pregiudizio” (pubblicato nel 1813) è sicuramente il più popolare e amato: le cinque figlie dell’indimenticabile Mrs Bennet, tutte in cerca di un’adeguata sistemazione matrimoniale, offrono l’occasione per tracciare un quadro frizzante e profondo della vita nella campagna inglese di fine Settecento.
I destini di Elizabeth, Jane, Mr Bingley e dell’ombroso Mr Darcy intrecciano un balletto irresistibile, una danza psicologica che getta luce sulla multiforme imprendibilità dell’animo umano, specie quando si trova alle prese con l’amore o qualcosa che all’amore somiglia.
“Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini
Un altro dei libri con cui avete risposto più spesso alla nostra domanda è “Mille splendidi soli”, lettura dolorosa e profonda, ma necessaria.
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua “kolba” di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l’arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una “harami”, una bastarda, e sarebbe un’umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto.
Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L’unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell’aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad.
Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile.
Dall’intreccio di due destini, una storia che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l’amicizia e l’amore sembrano ancora l’unica salvezza.
“Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Màrquez
Vorreste dimenticare di aver letto anche il capolavoro di Màrquez, “Cent’anni di solitudine”, per riscoprirne la bellezza come la prima volta.
Da José Arcadio ad Aureliano Babilonia, dalla scoperta del ghiaccio alle pergamene dello zingaro Melquíades finalmente decifrate: cent’anni di solitudine della grande famiglia Buendía, i cui componenti vengono al mondo, si accoppiano e muoiono per inseguire un destino ineluttabile.
Con questo romanzo tumultuoso che usa i toni della favola, sorretto da un linguaggio portentoso e da un’inarrestabile fantasia, Gabriel García Márquez ha saputo rifondare la realtà e, attraverso Macondo, il mitico villaggio sperduto fra le paludi, creare un vero e proprio paradigma dell’esistenza umana. In questo universo di solitudini incrociate, impenetrabili ed eterne, galleggia una moltitudine di eroi predestinati alla sconfitta, cui fanno da contraltare la solidità e la sensatezza dei personaggi femminili.
“L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón
Ha affascinato milioni e milioni di lettori: “L’ombra del vento” è uno di quei libri sensazionali che andrebbero letti almeno una volta nella vita. Molti di voi vorrebbero dimenticare di averlo fatto per riscoprirne la preziosità.
A Barcellona una mattina d’estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all’oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo.
Qui Daniel entra in possesso di un libro “maledetto” che cambierà il corso della sua vita. Daniel ne rimane folgorato, mentre dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida e di un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti paralleli con la propria vita…
“La casa degli spiriti” di Isabel Allende
Sono diversi i libri presenti in questa classifica che hanno un legame con il realismo magico. Fra essi figura anche l’appassionante “Casa degli spiriti” di Isabel Allende.
Nella splendida tenuta delle Tre Marie, tre generazioni della famiglia Trueba si succedono mescolando passioni, ambizioni, amori e rivalità.
Esteban, il capofamiglia, è un uomo volubile e orgoglioso, focalizzato sulla ricerca del potere politico, ma sono le donne a dare davvero vita alla casa: Clara, la moglie, sente un legame mistico con il mondo degli spiriti e trascorre un’esistenza avvolta nei ricordi; Férula, sorella del proprietario, dedica la sua vita agli altri; la figlia Blanca è innamorata di un servo, Pedro, e per questo amore sfiderà anche l’ira del padre; Alba, la nipote, una bambina e poi giovane donna bellissima e volitiva, dovrà invece affrontare i duri tempi della dittatura, e capire come conviverci.
Le passioni, le lotte e i segreti dei Trueba attraversano un secolo di violenti cambiamenti sociali dentro i quali Allende dà vita a una famiglia i cui legami privati di amore e odio sono più complessi e duraturi delle alleanze politiche che li mettono in contrasto.
“Delitto e castigo” di Fëdor Dostoevskij
Sono per la maggior parte classici della letteratura i libri con cui avete risposto al nostro quesito. Fra essi compare anche “Delitto e castigo”, uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura mondiale.
Raskol’nikov è un giovane che è stato espulso dall’università e che uccide una vecchia usuraia per un’idea, per affermare la propria libertà e per dimostrare di essere superiore agli uomini comuni e alla loro morale. Una volta compiuto l’omicidio, però, scopre di essere governato non dalla logica, ma dal caso, dalla malattia, dall’irrazionale che affiora nei sogni e negli impulsi autodistruttivi.
Si lancia cosi in allucinati vagabondaggi, percorrendo una Pietroburgo afosa e opprimente, una città-incubo popolata da reietti, da carnefici e vittime con cui è costretto a scontrarsi e a dialogare, alla disperata ricerca di una via d’uscita.
“Il maestro e Margherita” di Michail Bulgakov
Rimaniamo in Russia con un altro dei libri che più avete citato. “Il maestro e Margherita” è una lettura incredibile. Incredibile perché fino a un certo punto sembra di essersi immersi in un racconto fuori dal tempo, dallo spazio e da ogni possibilità reale. Incredibile perché, attraverso la chiave del simbolismo e del soprannaturale, Bulgakov dà vita a un accurato affresco della Mosca a lui contemporanea.
Nella Mosca staliniana, un luogo popolato da burocrati mediocri e privilegiati corrotti, in cui truffa, ipocrisia e delazione sono all’ordine del giorno, giunge Satana in persona sotto le spoglie di Woland, un mago esperto di magia nera, e il suo stravagante seguito di diavoli. La sua presenza scatena bizzarri e tragicomici eventi che sconvolgono la routine di piccoli funzionari e esponenti della Mosca letteraria e teatrale.
Nel caos che ne deriva, solo due anime sfortunate riescono a trovare un barlume di speranza. Il Maestro, uno scrittore emarginato e incompreso, si è visto rifiutare la pubblicazione del suo romanzo su Ponzio Pilato, e la sua vita è crollata. La sua amata, Margherita, si batte disperatamente per aiutarlo. Nel corso degli eventi, Margherita fa un patto faustiano con il Diavolo per liberare il Maestro e cercare insieme una vita serena.
“La storia” di Elsa Morante
Ci spostiamo in territorio nazionale con gli ultimi tre libri che avete amato tanto da desiderare di poterli dimenticare per rileggerli come la prima volta. Fra essi, “La storia” di Elsa Morante, un commovente affresco della storia bellica vista attraverso gli occhi degli ultimi.
Accolto con grande favore dai lettori, “La storia” è uno dei romanzi più discussi del secondo Novecento italiano. Quando nel giugno del 1974 fu pubblicato da Einaudi autorevoli critici militanti e accademici espressero riserve, qualche volta molto aspre. Tuttavia il libro ha continuato ad avere successo in Italia, all’estero e persino fuori dall’Europa ma, a parte poche eccezioni, non è stato oggetto di studi approfonditi.
Questo volume intende riaprire il problema dell’interpretazione del romanzo e anche suggerire un bilancio complessivo sull’autrice a partire proprio, e un po’ provocatoriamente, dall’opera che ha suscitato a suo tempo tante polemiche e che sembra essere stata rimossa o dimenticata.
“Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini
In molti hanno citato fra i libri più amati che vorrebbero dimenticare “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini.
Una mattina Gemma sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino.
Ad attenderla all’aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico, fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l’amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d’amore appassionata, imperfetta come gli amori veri.
Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una guerra che mentre uccide procrea. L’avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché questo è un romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra.
“L’amica geniale” di Elena Ferrante
Infine, uno dei libri più letti e amati del nostro tempo: il capolavoro di Elena Ferrante fa parte dei libri che molti di voi vorrebbero leggere come fosse la prima volta.
Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità.
L’autrice scava nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame.
E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati.