Sei qui: Home » Libri » I10 libri più sottovalutati dai lettori da riscoprire

I10 libri più sottovalutati dai lettori da riscoprire

Quali sono i libri più sottovalutati della storia che andrebbero letti e riscoperti? Lo abbiamo chiesto ai nostri lettori: ecco le risposte più gettonate.

In un post sulla nostra pagina Facebook vi abbiamo chiesto quali libri secondo voi siano sottovalutati dai lettori. Ci avete risposto in tanti, proponendo molti titoli di narrativa nostrana e straniera. Ecco 10 dei romanzi che avete più menzionato fra quelli che secondo voi sono i sottovalutati della narrativa!

10 libri sottovalutati da leggere

1. “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni

Il primo dei libri che ritenete sottovalutati è proprio il capolavoro di Alessandro Manzoni, “I Promessi Sposi”, che tutti abbiamo imparato a conoscere a scuola e che, forse per tale ragione, non riusciamo a rileggere da adulti.

La redazione definitiva dei Promessi sposi uscì tra il 1840 e il 1842. Un romanzo per più aspetti “scandaloso”: in primo luogo per la lingua nuova in cui è scritto, mossa e varia come mosse e varie sono le occasioni della trama, cui il linguaggio si piega senza mai rompere la propria sostanziale unità. “Scandaloso” è poi tutto il romanzo, con la sua pretesa di far assurgere a protagonisti personaggi anonimi che da sempre la storia trascura e dimentica.

“Scandaloso” infine, questo romanzo cattolico, anche per quella sua maniera di esaminare il mondo ecclesiastico senza indulgenze, di scoprire e rivelare il male anche nei conventi e di dimostrare che un prelato è davvero alto non quando ricopre un’alta carica o discende da una famiglia illustre, ma quando questi privilegi sono messi al servizio degli altri.

2. “Canne al vento” di Grazia Deledda

In molti avete poi concordato sul fatto che i libri di Grazia Deledda, prima donna italiana vincitrice del Nobel, siano piuttosto sottovalutati. “Canne al vento”, per esempio, è un meraviglioso affresco della Sardegna.

Sullo sfondo di Galte (Galtellì), un piccolo paese della Sardegna orientale, si intravedono i mali secolari dell’isola, l’estrema povertà della Baronia e l’incubo della malaria sempre in agguato. A Galte vivono le dame Pintor, appartenenti alla nobiltà terriera ormai decaduta, che non sanno adattarsi alla società che cambia, nella quale hanno buon gioco commercianti e usurai. Protagonista principale del romanzo è Efix, il “servo” delle dame Pintor, che si cura della loro sopravvivenza.

Quando, diversi anni più tardi, giungerà in paese Giacinto, figlio di Lia. una delle sorelle, a sconvolgere l’esistenza di tutti, Efix, con la sua sofferta saggezza, cercherà in ogni modo di arginare il disastro finanziario provocato dal giovane dissennato, ma morirà proprio il giorno in cui Noemi, la più giovane delle Pintor, deponendo il suo orgoglio, sposa il ricco cugino Don Predu.

3. “I Viceré” di Federico De Roberto

Fra i romanzi secondo voi più sottovalutati anche “I Viceré”, splendido capolavoro di De Roberto da cui è stato anche tratto un adattamento cinematografico diretto da Roberto Faenza.

Nel momento in cui la storia siciliana si fa storia italiana, De Roberto affonda con gelido distacco il suo bisturi nel “decadimento fisico e morale di una stirpe esausta”, e se ne serve per rappresentare la cancrena di un’intera nazione. Il racconto si svolge tutto fra un testamento e un comizio: il primo apre il romanzo, testimoniando l’antico familismo feudale, il secondo lo chiude, dando voce alla mistificazione risorgimentale, al trasformismo, alla demagogia della nuova politica. Saranno le parole dell’ultimo erede della famiglia a segnare la pace fatta tra vecchio e nuovo: “Ora che l’Italia è fatta, dobbiamo fare gli affari nostri”.

4. “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” di José Saramago

Alcuni di voi hanno menzionato “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” fra i libri che ritenete più sottovalutati. In effetti, di Saramago si conosce e si legge molto di più “Cecità”.

E se Gesù Cristo non fosse stato il figlio di Dio, ma un semplice uomo? Dalla nascita a Betlemme alla morte sul Golgota, le esperienze da lui vissute sono le medesime descritte nel Vangelo, però osservate con uno sguardo in tutto e per tutto umano – con spirito critico, senso logico e pietà. E la coscienza di essere in balìa di un Dio affamato di potere, fallibile, indifferente al dolore che provoca. Un cambio di prospettiva che trasforma la vita di Cristo in una parabola cupa, un vangelo laico di sorprendente ricchezza e profondità.

5. “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Altri fra voi hanno annoverato fra i romanzi più sottovalutati anche “Il Gattopardo”, di cui spesso si guarda soltanto la pellicola diretta da Luchino Visconti, anch’essa un capolavoro.

Siamo in Sicilia, all’epoca del tramonto borbonico: è di scena una famiglia della più alta aristocrazia isolana, colta nel momento rivelatore del trapasso di regime, mentre già incalzano i tempi nuovi (dall’anno dell’impresa dei Mille di Garibaldi la storia si prolunga fino ai primordi del Novecento). Accentrato quasi interamente intorno a un solo personaggio, il principe Fabrizio Salina, il romanzo, lirico e critico insieme, ben poco concede all’intreccio e al romanzesco tanto cari alla narrativa dell’Ottocento.

L’immagine della Sicilia che invece ci offre è un’immagine viva, animata da uno spirito alacre e modernissimo, ampiamente consapevole della problematica storica e politica contemporanea.

6. “Christine. La macchina infernale” di Stephen King

Sicuramente fra i libri più sottovalutati scritti da Stephen King, “Christine. La macchina infernale” è, oltre che un horror molto ben riuscito, una splendida storia di amicizia e amore.

Tre amici vivono la loro adolescenza in una tranquilla cittadina di provincia. Le novità sono poche, finché non compare Christine, un’auto – una Playmouth del 1958 – che Arnie, uno dei ragazzi, vuole a ogni costo rimmettere a nuovo. Un’impresa disperata, che per lui si trasforma in un’ossessione, mentre la macchina inizia a manifestare un’inquietante vita propria. E nelle buie strade del paese la gente comincia a morire.

7. “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry

Avete menzionato anche “Il Piccolo Principe” fra i romanzi che ritenete più sottovalutati. Il motivo? Questo capolavoro è spesso ritenuto una lettura per bambini, quando invece andrebbe letto e assaporato anche dagli adulti.

Il Piccolo Principe è la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio. Ma c’è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico. C’è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera e naturale voglia di autenticità.

Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero.

8. “Il gusto proibito dello zenzero” di Jamie Ford

Qualcuno di voi ha citato fra i romanzi sottovalutati dai lettori anche “Il gusto proibito dello zenzero”.

Seattle. Nella cantina dell’hotel Panama il tempo pare essersi fermato: sono passati quarant’anni, ma tutto è rimasto come allora. Nonostante sia coperto di polvere, l’ombrellino di bambù brilla ancora, rosso e bianco, con il disegno di un pesce arancione. A Henry Lee basta vederlo aperto per ritrovarsi di nuovo nei primi anni Quaranta.

L’America è in guerra ed è attraversata da un razzismo strisciante. Henry, giovane cinese, è solo un ragazzino ma conosce già da tempo l’odio e la violenza. Essere picchiato e insultato a scuola è la regola ormai, a parte quei pochi momenti fortunati in cui semplicemente viene ignorato. Ma un giorno Henry incontra due occhi simili ai suoi: lei è Keiko, capelli neri e frangetta sbarazzina, l’aria timida e smarrita. È giapponese e come lui ha conosciuto il peso di avere una pelle diversa.

9. “Le braci” di Sándor Márai

Ecco un altro dei libri che ritenete fra i più sottovalutati: “Le braci”.

Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null’altro contava per loro.

Perché? Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: “una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione”. Tutto converge verso un “duello senza spade” ma ben più crudele. Tra loro, nell’ombra il fantasma di una donna.

10. “La sarta di Parigi” di Georgia Kaufmann

Chiudiamo questa classifica dei libri più sottovalutati dai lettori con un bellissimo romanzo di Georgia Kaufmann, “La sarta di Parigi”.

New York, 1991. Rosa Kusstatscher ha costruito un impero della moda sul suo gusto squisito e la capacità di indovinare l’abito perfetto per ogni occasione. Ma stasera, mentre si prepara per l’incontro più importante della sua vita, l’usuale sicurezza vacilla. Si sforza di trovare il vestito adatto e scegliere la giusta tonalità di rossetto e, nel farlo, inizia a raccontare la sua vicenda straordinaria. La storia di una povera ragazza di montagna, originaria di un piccolo villaggio del Sud Tirolo.

Dell’occupazione nazista e della fuga dall’Italia di notte. Della speranza e del dolore straziante in Svizzera; del glamour e dell’amore a Parigi; dell’ambizione e della perdita a Rio de Janeiro; del successo e della scoperta di sé a New York.

© Riproduzione Riservata