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Il senso della vita secondo Grazia Deledda

Grazia Deledda fu la seconda donna al mondo ad aggiudicarsi il Premio Nobel per la Letteratura e la prima italiana in assoluto. L'aforisma del giorno è tratto da un suo romanzo.

Il 27 settembre 1871 nasceva Grazia Maria Cosima Damiana Deledda, nota semplicemente come Grazia Deledda. Autrice di romanzi memorabili, tra cui “Canne al vento” e “Marianna Sirca”, Grazia Deledda è stata la seconda donna nella storia ad aggiudicarsi il premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Oggi la ricordiamo attraverso una delle frasi più emblematiche del suo romanzo più celebre, “Canne al vento“. 

La vita passa e noi la lasciamo passare come l’acqua del fiume, e solo quando manca ci accorgiamo che manca.

L’importanza delle cose

Spesso, ci accorgiamo del valore delle cose quando non le abbiamo più. Che si tratti di un oggetto, di un luogo, o di una persona, capita di comprendere l’importanza di qualcuno o qualcosa solo quando lo abbiamo perso. E’ successo così durante il lockdown, quando abbiamo compreso il valore di semplici azioni come passeggiare al parco o prendere il caffè con un amico: azioni scontate, che però solo con la loro assenza ne abbiamo colto il reale valore. Questo aforisma di Grazia Deledda ci vuole insegnare proprio questo: dare il giusto valore alle cose, anche le più piccole che caratterizzano la nostra vita, e non sprecare il tempo, non infinito, che ci viene concesso. 

Canne al vento

Sullo sfondo di Galte, un piccolo paese della Sardegna orientale, si intravedono i mali secolari dell’isola, l’estrema povertà della Baronia e l’incubo della malaria sempre in agguato. A Galte vivono le dame Pintor, appartenenti alla nobiltà terriera ormai decaduta. Le tre sorelle non sanno adattarsi alla società che cambia, nella quale hanno buon gioco commercianti e usurai.

Protagonista principale del romanzo è Efix, il “servo” delle dame Pintor, che si cura della loro sopravvivenza. Diversi anni più tardi, giungerà in paese Giacinto, figlio di Lia, una delle sorelle, a sconvolgere l’esistenza di tutti. Efix, con la sua sofferta saggezza, cercherà in ogni modo di arginare il disastro finanziario provocato dal giovane dissennato. Ma morirà proprio il giorno in cui Noemi, la più giovane delle Pintor,  sposa il ricco cugino Don Predu.

 

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