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10 libri da non perdere in uscita ad aprile

Molti sono i libri interessanti che la diverse case editrici italiane porteranno in libreria questo mese. Vi proponiamo 10 libri in uscita ad Aprile

MILANO – Storie sulla maternità e sui fantasmi di una vita. Storie ambientate in Francia e storie ambientate a Milano. Storie di libertà e storie di determinazione. In ogni caso, tante e tante storie. Molti sono i libri interessanti che la diverse case editrici italiane porteranno in libreria questo mese. Da Michele Mari a Daniel Pennac, da Walter Siti a Michela Marzano, vi proponiamo dieci libri in uscita ad aprile da non farsi scappare.

 

L’amore che mi resta” di Michela Marzano (Einaudi, 4 aprile)

Come può fare un genitore a fronteggiare il suicidio della propria figlia? Come fa Daria ad andare avanti quando sua figlia Giada si uccide? Daria cade in una profonda sofferenza che né il marito né l’altro figlio riescono a scalfire. I ricordi per questa giovane madre diventano una barricata, che allo stesso tempo la proteggono e la imprigionano.  In questo romanzo Michela Marzano dà voce a una madre e al suo struggente dolore, scavando nella verità delle relazioni umane e parlando di tutti noi: del nostro desiderio di essere accolti e capiti, della paura di essere abbandonati, del nostro ostinato bisogno di amore.

 

Leggenda privata” di Michele Mari (Einaudi, 4 aprile)

Secondo quanto ha deliberato l’Accademia dei Ciechi, Michele Mari deve scrivere la sua autobiografia. Ed è così che uno dei più talentuosi scrittori italiani contemporanei si trova a dover fare i conti con la propria storia. Ci racconta di sua madre, costretta a dargli il bacino della buonanotte di nascosto, dell’infanzia “sanguinosa“, della cameriera volgarotta e senza nome che accende le fantasie erotiche del futuro autore delle “Cento poesie d’amore a Ladyhawke, della cultura a Milano negli anni Sessanta e Settanta, e alcune illustri comparse come Dino Buzzati, Walter Bonatti, Eugenio Montale, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. Un romanzo di formazione giocoso e serissimo che è anche un atto di coerenza verso le ragioni piú esose della letteratura.

 

Carciofi alla giudia” di Elisabetta Fiorito (Mondadori, 4 aprile)

Rosamaria è una donna piena di risorse. Single impenitente, razionalista, illuminista, ha perseguito con determinazione le sue passioni, ha rifiutato di impiegarsi nell’azienda di famiglia ed è diventata regista teatrale, con tutta la fatica che ciò comporta in tempi di crisi e di tagli alla cultura. Uno dei suoi motti è: “troppa religione fa male, qualunque essa sia”. Peccato che poi si sia innamorata di David, di famiglia ebraica tripolina osservante, da cui ora, a quarantadue anni, aspetta il piccolo Arturo.

 

La ragazza di prima” di J.P. Delaney (Mondadori, 4 aprile)

Questa è la storia di una ragazza con un trauma alle spalle, che si innamora di una casa arredata con stile minimalista e dell’uomo che l’ha progettata. La sua vita scorre tranquilla serena e in modo quasi perfetto fino a quando non scopre che nello stesso appartamento tre anni prima, una donna, nelle sue stesse condizioni, è morta. Da queste suggestioni inizia un crescendo di paranoie e tensioni che portano la protagonista a pensare di vivere la replica di una vita altrui. Si tratta ovviamente solo di un caso, ma l’immedesimazione nella donna morta condurranno la protagonista di The Girl Before in un precipitarsi di eventi in cui nuovamente la morte potrà fare capolino. Una serie di domande affolleranno la sua mente: di chi era questa casa e chi è l’uomo che le vive amorevolmente affianco?

 

La nostalgia degli altri” di Federica Manzon (Feltrinelli, 6 aprile)

Lizzie è volubile, egoista e piena di fascino, una dittatrice nata, circondata da una fama temeraria fin dall’adolescenza a Trieste. Adrian è timido, maldestro, incapace di fare una mossa audace, eppure animato da desideri pericolosi. Lavorano all’“acquario”, una società d’intrattenimento digitale che inventa giochi e mondi immaginari. Lizzie nel reparto Immaginatori, Adrian nel reparto dove si elaborano i numeri e “si trasformano sentimenti e sogni in 0 e 1”. Il loro incontro non potrebbe essere più improbabile, eppure si innamorano. Non si frequentano, ma ogni notte si scrivono. E quanto più i corpi si sottraggono e il contatto virtuale dilaga, tanto più cresce il loro innamoramento. Fatto solo di parole che volano nell’etere, scrive senza corpo, senza paura, senza fermarsi, come in un twist, e balla Adrian, sa ballare il twist e sa farlo ballare, lassù nella nuvola dove non tocchi nessuno. Ma chi è davvero Adrian? Un amante dedito o un tiranno crudele? Una persona in carne e ossa o un fake da social network? E soprattutto cosa sa Lizzie di lui? Perché non si spaventa quando inizia ad accorgersi che nella biografia di Adrian niente combacia?

 

Bruciare tutto” di Walter Siti (Rizzoli, 13 aprile)

A chi apparteniamo? A quale legge ubbidiamo? Per un prete che significa, davvero, amare Dio? Questo si chiede don Leo nelle sue giornate divise tra oratorio, mensa dei poveri (che sono sempre di più anche nella Milano del nuovo skyline da bere e da mangiare), ripetizioni ai bambini in difficoltà, messe celebrate con confratelli molto diversi da lui. Un prete è un uomo mangiato, potato come una vigna; la vita privata di un prete sono gli altri e don Leo lo sa bene, mentre cerca risposte in un dialogo con un Dio che lo spia e lo ascolta dalla sua Onnipotenza ma risponde a strappi, con frasi ambigue e talvolta dispettose. Un Dio che sembra non riuscire mai a liberarsi dall’ombra del suo Avversario. In un’epoca in cui la sottomissione a Dio è diventata un tema geopolitico, Walter Siti scrive un romanzo che stordisce e lascia nudi di fronte al dolore e alle domande sul senso profondo della fede e del tempo che viviamo.

 

Le bambine dimenticate” di Sara Blaedel (Darkside, 16 aprile)

Il cadavere di una donna viene ritrovato in un bosco. Una lunga cicatrice sul volto dovrebbe facilitare l’identificazione, ma nessuno ha denunciato la scomparsa. Nel ruolo di nuovo capo del Dipartimento Persone Scomparse, Louise decide di far circolare una fotografia della vittima, nella speranza di trovare qualcuno che la conoscesse. Funziona: una donna anziana la riconosce. È Lisemette, una bambina di cui, molti anni prima, si occupava all’interno di un centro di salute mentale. Come le altre bambine dell’istituto, anche Lisemette era stata abbandonata dalla famiglia ed etichettata come “bambina dimenticata”. Ma Louise presto fa una scoperta ancora più agghiacciante: Lisemette aveva una sorella gemella, ed entrambe erano state dichiarate morte più di trent’anni prima. L’indagine porta Louise nei pressi della casa dov’è cresciuta, e prende una svolta inaspettata. L’investigatrice scopre che nella stessa foresta si sono consumati altri delitti, ed è costretta a fare i conti con un terribile segreto sepolto nel suo passato.

 

L’estate più bella della nostra vita” di Francesca Barra (Garzanti, 18 aprile)

L’estate è la stagione della libertà, dei sorrisi e del profumo di salsedine. Ma per Giulia e Lorenzo quest’anno tutto è diverso. Sono costretti a trascorrere due lunghi mesi in Basilicata, la terra d’origine della madre. Una terra lontanissima da loro, cresciuti al Nord. Una terra di cui non hanno ricordi, perché da quando erano piccolissimi non ci sono più tornati. Una terra dove c’è una famiglia di cui non sanno nulla. I due ragazzi preferirebbero essere da qualsiasi altra parte invece che con quei nonni così all’antica, quelle zie troppo amorevoli, quei cugini che pur essendo coetanei sembrano distanti anni luce da loro. Eppure giorno dopo giorno scoprono la magia di un posto dove sembra che il tempo si sia fermato. Dove lo stare a tavola insieme vuol dire prendersi cura l’uno dell’altro. Dove l’amicizia è un valore importante. Ma anche lì, in quei luoghi che profumano di liquirizia selvatica, ci sono dolori che non si ha il coraggio di portare in superficie. Ci sono segreti che raccontano di un amore che ha diviso una famiglia. Che ha diviso tre sorelle per troppo tempo.

 

Morire il 25 aprile” di Federico Bertoni (Frassinelli, 18 aprile)

Chi era davvero Giulio Romanini? Eroe o bandito? Combattente per la libertà o violento rancoroso e vendicativo? Forse era l’una e l’altra cosa, perché la vita ci viene raccontata o bianca o nera, ma in realtà non lo è mai. Ed è forse per i tanti, troppi silenzi; per le tante, troppe colpe non espiate; per le tante, troppe ipocrisie, che poi le cose, nell’Italia del dopoguerra, non sono andate come si credeva, come si voleva, come sarebbe stato giusto. E così ricostruire la vita di Romanini, affrontare i nodi irrisolti, fronteggiare i fantasmi diventa per il narratore un modo per capire il presente alla luce del passato, e per capire se stesso attraverso le contraddizioni di un “eroe” della Resistenza.

 

 

Il caso Malaussène” di Daniel Pennac (Feltrinelli, aprile)

Uno dei protagonisti è l’industriale ed ex ministro Goerge Lapièta, che viene intercettato e rapito mentre si dirige a ritirare un importante assegno che lo avrebbe reso un privilegiato della società. Vedremo così i rapitori esigere giustizia sociale dalle autorità e tanti altri personaggi, come Benjamin, l’archetipo da sempre del “capro espiatorio”, e il lunatico scrittore Alceste. Una storia che, stando alle prime reazioni, non deluderà gli amanti di Pennac e dei Malaussène.

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