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10 libri da leggere che parlano di libri e librerie

Amanti della lettura a rapporto: ecco 10 libri perfetti per voi, che parlano di libri e librerie.

Per chi ama i libri, la lettura nasconde un fascino che si rinnova giorno dopo giorno, pagina dopo pagina.

Se poi i romanzi – o i saggi – che leggiamo parlano a loro volta di libri o di librerie, l’esperienza è ancora più piacevole e immersiva.

In questo articolo vi suggeriamo 10 libri che parlano di libri e librerie, fra romanzi, saggi e grandi classici della narrativa.

10 libri da leggere che parlano di libri e librerie

1. “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafon

Fantasia, mistero e una storia indimenticabile che ha reso Zafón fra gli autori più amati dell’età contemporanea: i libri sono grandi protagonisti.

A Barcellona una mattina d’estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all’oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo.

Qui Daniel entra in possesso di un libro “maledetto” che cambierà il corso della sua vita.

Daniel ne rimane folgorato, mentre dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida e di un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti paralleli con la propria vita…

2. “Il libraio di Selinunte” di Roberto Vecchioni

Scopriamo poi un piccolo gioiello a cui ha dato vita Roberto Vecchioni qualche anno fa: “Il libraio di Selinunte”.

Un ragazzo esce nottetempo di casa, eludendo la sorveglianza dei genitori, per recarsi nella bottega di un librario che passa le notti a leggere. Il ragazzo s’innamora di questa figura e grazie a lui assorbe le mille storie che nei libri sono custodite.

Quando un giorno gli abitanti del villaggio, mossi dall’odio e dall’invidia, bruciano la libreria, si accorgono con terrore che con le parole spariscono anche le cose che queste nominavano. Il librario è introvabile, forse morto nel rogo.

Sarà il ragazzo a scoprire dentro di sé la sua voce perduta e quando vicino al tempio vede le proprie parole farsi pagina sul mare, capisce che queste sono ancora vive e che le cose si salveranno.

3. “Storia di una ladra di libri” di Markus Zusak

Vi sarà venuto in mente subito, leggendo il titolo del nostro articolo. In “Storia di una ladra di libri” la lettura è sinonimo di salvezza.

È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l’inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero.

Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d’amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l’orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché «ai tedeschi piaceva bruciare cose.

Negozi, sinagoghe, case e libri», poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n’è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all’improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto.

4. “La biblioteca dei giusti consigli” di Sara Nisha Adams

A volte i libri ci deludono: è quello che succede alla giovane Aleisha, che da tempo, non si fida più dei libri.

Eppure, il caso vuole che rimedi un lavoretto estivo in una biblioteca, dove l’unico modo per riempire i vuoti tra un avventore e l’altro è sfogliare qualche pagina.

Un passatempo noioso se non fosse che una mattina compare Mukesh, un signore alla disperata ricerca di un contatto con la nipotina topo di biblioteca. L’uomo le chiede di consigliargli qualcosa da leggere e Aleisha pensa bene di cavarsela con una lista che ha trovato in fondo a un vecchio volume sgualcito.

Ma si sbaglia. Perché Mukesh torna con l’intenzione di parlare dei romanzi che gli ha indicato. E lei non può far altro che dare un’altra possibilità alla lettura. Così, libro dopo libro, si accorge che ogni storia è capace di trasportarla lontano e di mostrarle il lato migliore della realtà.

5. “La libreria segreta di Parigi” di Daisy Wood

I libri sono compagni di vita misteriosi. Ed è il mistero il protagonista de “La libreria segreta di Parigi”, che siamo certi vi conquisterà. Soprattutto se amate i romanzi che attraversano più epoche storiche.

È il 1940 e i nazisti stanno occupando Parigi. Inizia la caccia agli ebrei che devono trovare in fretta un modo per salvarsi. Gli abitanti sono spaventati e in molti assistono in silenzio alle deportazioni verso Auschwitz.

Ma Jacques Duval non riesce a rimanere indifferente e così decide di nascondere nel magazzino della sua libreria alcuni di loro, mentre la moglie Mathilde si unisce alla Resistenza.

In un’epoca buia di orrori e incertezze, le loro decisioni potrebbero condizionare profondamente il corso degli eventi.

2022. Juliette e suo marito arrivano a Parigi per una gita romantica, in cerca della misteriosa piazza raffigurata nel quadro della nonna di Juliette, Mémé.

Con il passare dei giorni, Juliette si accorge però che qualcosa fra lei e l’uomo che credeva di amare si è incrinato. Quando scopre di essere stata tradita, decide di mettere un punto alla loro relazione. Ha voglia di un cambiamento e il destino le facilita le cose: quando si imbatte in una piccola libreria abbandonata in vendita, decide di cogliere quell’opportunità e di rimanere a Parigi.

6. “Siamo scritti a matita” di Fausto Brizzi

Quante storie contiene una libreria. E quante storie contengono due vite.

Se poi quelle vite vengono raccontate al crepuscolo, su due comode poltrone sistemate in mezzo agli scaffali di una vecchia libreria, è facile perdere di vista i confini e chiedersi cosa nasca dalla fantasia e quale invece sia pura realtà. Seduti su quelle poltrone, circondati dai volumi, ci sono due anziani signori, Alfredo e Betta.

Una coppia di irriducibili librai vecchio stampo alle prese col momento più difficile del loro amore.

7. “Dizionario del libraio” di Antonio Castronuovo

«Questo libro – avverte l’autore – racconta una nutrita serie di fatti inerenti all’amore per i libri, e tutti comprovano che si tratta di un mondo zeppo di ossessioni, frenesie, capricci e irragionevoli stramberie».

Chi entra in queste pagine sprofonda subito nel lazzaretto dei morbi librari, tra le monomanie, le fobie, l’avidità e gli smodati vaneggiamenti che affliggono gli accumulatori di libri (siano essi collezionisti, cacciatori, predatori, semplici compratori, bibliofili, bibliomani, bibliofagi…); una moltitudine di figure crocifisse al proprio delirio: il libro inteso come oggetto materiale, come merce e come idea, mezzo o strumento.

Tutto nasce da un’assurdità insita nella formazione stessa di una biblioteca: «Che senso ha affastellare libri, che costituiscono un pesante problema di conservazione e pulizia? Che senso ha se ognuno di quei libri verrà toccato sì e no ogni quindici anni?».

Da questo ramo guasto germinano i frutti: i mille tipi di insania, le tante storie di persone reali, gli episodi stravaganti e spesso al limite dell’incredibile che queste pagine svelano.

Dominati da una ironia affilata e non feroce, i brevi ritratti di Antonio Castronuovo bersagliano anche chi di libri vive: i librai, gli editori, gli scrittori.

8. “Il piacere della lettura” di Marcel Proust

Nel 1906 esce in Francia la traduzione proustiana di Sesamo e gigli di John Ruskin, accompagnata da una prefazione – Sulla lettura – nella quale Proust, prendendo le distanze dalle teorie del critico inglese, rende presente la sua idea di lettura, offrendoci un primo assaggio di quel peculiare stile di scrittura che troverà la sua massima espressione nella Recherche.

Queste pagine, tra le più affascinanti che siano state dedicate all’attività di leggere, sono presentate insieme a un articolo, Giornate di lettura, pubblicato su “Le Figaro”, dove – a dispetto del titolo – è un altro il magico oggetto in grado di evocare presenze e atmosfere assenti, il telefono, dispositivo all’epoca ancora estremamente raro e d’élite.

È un piccolo esempio di scrittura mondana e d’occasione, un divertissement nel quale, tuttavia, traluce la capacità affabulatoria, ironica e ammaliante del primo Proust.

9. “Piccola libreria con delitto” di Elena Molini

Dopo il successo del primo romanzo, Elena Molini fa rivivere il suo personaggio Blu in un giallo architettato alla maniera dei grandi classici, ma con in più l’irresistibile irriverenza della sua penna. Un giallo che, tra false piste e colpi di scena, sembra impossibile da risolvere: e se le cose non fossero come sembrano?

Protagonisti, insieme a Blu e alla sua disperata amica, i libri e una libreria molto speciale, la Piccola Farmacia Letteraria, il luogo in cui i libri si trasformano in rimedi per la tristezza, la paura e qualsiasi altro stato d’animo attanagli i suoi avventori.

10. “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino

Chiudiamo in bellezza con un classico che ha avuto enorme risonanza nel mondo della letteratura e della critica letteraria. I libri e il patto fra narratore e lettore sono i protagonisti di “Se una notte d’inverno un viaggiatore“.

Un viaggiatore, una piccola stazione, una valigia da consegnare a una misteriosa persona… Da questa premessa si possono snodare innumerevoli vicende, ma sono dieci quelle che l’autore propone in questo sorprendente e godibilissimo romanzo, che lui stesso racconta in questi termini:

“È un romanzo sul piacere di leggere romanzi: protagonista è il lettore, che per dieci volte cominica a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l’inizio di dieci romanzi d’autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro.”

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