MILANO – Ripartire e riprendersi la propria quotidianitร . E’ questa la parola d’ordine nei paesi del terremoto che il 24 agosto ha colpito una vasta area tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo . Normalitร significa anche garanzia di istruzione per tutti quei bambini ancora traumatizzati per quanto รจ avvenuto. Domani nella valle del Tronto sconvolta dal terremoto riprende la scuola, per chi vuole. Due settimane prima rispetto al resto d’Italia, all’interno delle tende.
TORNARE A SENTIRE LA CAMPANELLA – “Abbiamo mandato mail, รจ partito il tam tam tra funzionari e rappresentanti di classe, e su 65 maestri e professori cinquanta mi hanno detto subito di sรฌ”. Ad affermarlo l’insegnante e dirigente scolastica Patrizia Palanca sulle pagine del Corriere della Sera. Patrizia dirige il comprensorio di Acquasanta, che dalla periferia di Ascoli arriva ad Arquata con almeno una dozzina di frazioni e una mezza dozzina di istituti racchiusi in un fazzoletto di chilometri, ed รจ impegnata a garantire ai bambini di “tornare a sentire la campanella dโentrata e uscita, non le scosse della terra”.
RIPARTIRE DALL’ISTRUZIONE – Ecco come si svolgerร l’attivitร scolastica. “Nelle tende faremo piรน che altro come al doposcuola – afferma Palanca – aiuteremo a finire i compiti ancora rimasti delle vacanze; e oltre agli insegnanti ci saranno gli psicologi: un sostegno”. Un modo per ripartire, per regalare frammenti di normalitร ai ragazzi di queste terre che, soltanto nellโAscolano, ha visto il sisma mettere in ginocchio la scuola dโinfanzia di Montegallo, le elementari e medie di Acquasanta e di Arquata, con Venarotta e Rocca Fluvione ancora sotto verifica della Protezione civile.