La divisione delle classi, metà in aula e metà online, della quale ha parlato la ministra dell’Istruzione Azzolina rappresenta “lo scenario zero, lo scenario di partenza, sul quale stiamo lavorando.” Ad affermarlo in un’intervista all’Ansa Patrizio Bianchi, presidente della task force del ministero dell’Istruzione.

Scuola, Azzolina: “A settembre metà studenti in classe e metà collegati da casa”
La titolare del Miur a “L’Intervista” di Maria Latella: “A settembre rientrano a scuola anche gli alunni della primaria”
Come gestire il rientro a scuola
Secondo Patrizio Bianchi ci saranno “varianti che vanno soppesate, perché ci sono sia i bambini di prima elementare che i maturandi”. L’importante è che “ognuno, ma neanche uno di meno, possa usufruire al meglio delle condizioni che possiamo offrire”. Per il presidente della task force il rientro a scuola a settembre può essere un’occasione per adottare la dimensione ideale di una classe, fatta di 10-12 bambini, superando la questione delle cosiddette ‘classi pollaio’. C’è inoltre il problema dell’edilizia scolastica, da affrontare “con uno sguardo pluriennale, ma che ci portiamo dietro da tantissimo tempo.”
L’autonomia scolastica
Il presidente della Task force ritiene che in vista del rientro a scuola a settembre debba essere al centro il tema dell’autonomia scolastica. “Abbiamo chiesto che il ministero metta a disposizione un’unità speciale per aiutare i singoli presidi a organizzarsi al meglio. C’è un problema di formazione, per aiutare i nostri studenti a uscire da questo trauma”. Essendo un comitato di esperti che è in scadenza al 31 luglio, la task force ha l’obiettivo di “fornire al ministero, auspicabilmente prima di quella data, una road map per mettere le scuole nelle condizioni di funzionare.”

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Sindacati: “Alternanza didattica improponibile”
Intanto i sindacati all’attacco dopo le parole di ieri della ministra Lucia Azzolina sulle modalità di ripresa della scuola a settembre. “La ripresa in sicurezza delle attività scolastiche è un tema importante e delicato che riguarda milioni di famiglie e di studenti.” Ha affermato Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl. “Occorre aprire un confronto serio a Palazzo Chigi. La turnazione e la didattica a distanza sono improponibili per il livello di povertà di tante famiglie e la scarsa diffusione della banda larga.”