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Perché il rilancio della lettura deve partire dalla scuola

Di fronte al continuo calo degli indici di lettura (secondo un rapporto Istat risalente al dicembre scorso il dato più preoccupante è il calo di lettori tra i 15 e i 17 anni scesi  dal 53,9 per cento del 2015 per cento al 47,1 al 2016. In sostanza, meno della metà degli studenti italiani legge libri) non  sono pochi oggi in Italia coloro che affermano la necessità che per un’inversione di tendenza sia indispensabile partire dalla scuola.

Ma la ripresa può ripartire realisticamente dalla scuola italiana? Dare solo soldi a pioggia agli insegnanti per l’acquisto di libri e quindi aggiornare le loro competenze è insufficiente e comunque non significa necessariamente fare educazione alla lettura, nè offrire una formazione culturale più adeguata. La tesi appare in tutta la sua evidenza se si osserva come funzionano in altri paesi europei programmi di promozione della lettura dove i governi pongono “sempre maggiore attenzione ai programmi che intendono sviluppare la reading literacy.

Il termine literacy in lettura significa comprendere, utilizzare e riflettere su testi scritti al fine di raggiungere i propri obiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze e le proprie potenzialità e di svolgere un ruolo attivo nella società”. Un modello spesso portato ad esempio di molti di questi interventi nazionali è il “Plan de fomento de la lectura”  spagnolo, modellato in base a una legge del 2007 che consta di due elementi essenziali: un osservatorio permanente e un programma articolato.

E i risultati sono tangibili: i lettori sono il 60 per cento, 20 punti percentuali più che in Italia.  Nel nostro Paese, invece, il Forum del libro da quasi dieci anni chiede inutilmente di far approvare dai governi succedutisi una legge simile. L’ultimo disegno di legge per la promozione della lettura – scritto con la partecipazione di editori, bibliotecari, studiosi giace negli armadi della commissione cultura e non è mai stato portato alla discussione in Parlamento.

In compenso nella legge di bilancio sono stati stanziati tre milioni di euro per la promozione della lettura, senza per altro specificare come verranno usati. In queste condizioni la situazione non può che rimanere stazionaria o peggiorare.

Giuseppe Sangregorio

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