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Perché non proporre lo smart learning agli studenti di scuole e università

Una possibilità che aiuterebbe ad alleggerire il peso dell’emergenza per molte famiglie italiane, ma anche una vera e propria rivoluzione culturale

Le situazioni di emergenza possono stimolare soluzioni utili per la collettività da sfruttare anche nei momenti ordinari.

Le aziende stanno sperimentando lo smart working, il lavoro da casa, che oggi grazie alla tecnologia e ai vari device a disposizione, permette di non bloccare l’attività delle aziende anche nei momenti di massima crisi, come quello che stiamo vivendo in questi giorni. Potrebbe essere un’opportunità anche per la scuola, la quale potrebbe sviluppare lo smart learning, per non bloccare i programmi di studio e per fare in modo che i ragazzi possano continuare la loro attività scolastica anche nelle situazioni di emergenza.

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Professori e studenti in un momento del genere potrebbero lavorare da casa, attraverso dei semplici smartphone, tablet e pc, i quali potrebbero offrire ai ragazzi, oltre alle già scontate opportunità di condivisone e di gioco, la possibilità di poter continuare il percorso scolastico. Una possibilità che aiuterebbe ad alleggerire il peso dell’emergenza per molte famiglie italiane. I genitori e i figli a casa potrebbero insieme continuare la loro vita normale e approfittare per stare più tempo insieme.

Certo, rappresenterebbe una rivoluzione culturale, ma, se ci pensiamo bene, potrebbe aiutare anche in situazione normale quei ragazzi che per diversi motivi non possono recarsi a scuola. Tengo a sottolineare che il rapporto umano non potrà mai essere sostituito dalla tecnologia, ma pensare ad una scuola sempre più collegata tecnologicamente potrebbe garantire nei momenti di assenza giustificata agli alunni di stare al passo con i loro colleghi.

E-learning, ovvero le lezioni a distanza, sono una realtà in continua crescita. Non stiamo scoprendo nulla. Ma, le aule delle nostre scuole e delle nostre università in diretta sulle piattaforme multimediali potrebbero diventare un servizio gli studenti italiani. I genitori, grazie allo smart learning, avrebbero l’opportunità di tenere i loro figli impegnati anche quando per motivi di salute sono costretti a rimanere casa. Per non parlare degli universitari i quali potrebbero avere l’opportunità di poter frequentare i corsi di lezione anche a distanza, permettendo loro di gravare meno sul bilancio familiare.

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La tecnologia c’è, oggi non richiede investimenti esagerati, e sarebbe un servizio importante per i ragazzi e le famiglie italiane. Non bisogna avere paura di affrontare i cambiamenti, soprattutto quando possono offrire opportunità. Dal problema bisogna sempre cogliere l’opportunità. E in un momento come questo trovare soluzioni può essere motivante per alleggerire il disagio generale.

Pensiamo anche al valore umano per chi è costretto alla quarantena. Potrebbe affrontare le ore della giornata con maggiore velocità, grazie alla relazione con il proprio prof e gli altri compagni di classe o colleghi universitari. E così che la tecnologia può offrire il massimo servizio alle persone. 

Saro Trovato

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