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Perché l’interazione insegnante-studente è essenziale per facilitare l’apprendimento

L’uso eccessivo di internet causa una limitazione delle capacità di apprendimento. Lo afferma il rapporto Ocse Students, Computers and Learning che precisa che oggigiorno il 96% dei quindicenni ha un computer e il 72% usa il tablet. Non solo, l’impiego del computer provoca molto spesso nei giovani un altro fenomeno che porta allo stravolgimento delle regole grammaticali con abbreviazioni di ogni specie, acronimi per restare nei 140 caratteri degli SMS o di Twitter.

In realtà, i Paesi che negli ultimi dieci anni hanno investito di più in tecnologie, non hanno ottenuto migliorie in base ai test effettuati per valutare le competenze degli studenti in lettura, matematica e scienze, come dimostra l’esempio dell’ Australia, della Gran Bretagna e dei Paesi nordici. Il fatto è che nonostante la tecnologia, il livello di apprendimento è sempre legato al fattore umano. “Per arrivare a una comprensione concettuale profonda e a un elevato livello di pensiero serve un’intensa relazione docente-insegnate” – spiegano i ricercatori Ocse.

Infatti l’interazione insegnante-studente è essenziale per facilitare l’apprendimento, approfondire i temi, considerare le varie sfaccettature degli argomenti, per valutarne la coerenza, per articolarli logicamente. La sua assenza provoca un impoverimento delle capacità di scrivere, di articolare e di analizzare ragionamenti complessi anche perché diminuisce la propensione a leggere, a scrivere, per cui si va perdendo il senso della profondità, della concentrazione, della pazienza e della riflessione.Quindi, occorre che la scuola recuperi un tipo di comunicazione più matura, che utilizzi contemporaneamente sia i canali informativi tecnologici sia quelli scolastico-tradizionali.

In attesa che ciò si realizzi, comunque, può essere utile un approccio individuale più equilibrato a Internet perché, secondo un altro dato del rapporto Ocse, gli studenti che usano moderatamente le sue banche dati(come ausilio ai compiti o per fare ricerche scolastiche) ottengono risultati superiori a coloro che non lo usano affatto. L’impiego ottimale di internet si aggira – a parere degli esperti – su “una-due volte la settimana”, superato tale tetto, l’apprendimento peggiora.

Giuseppe Sangregorio

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