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Approvato il nuovo decreto scuola. Azzolina: “No al 6 politico”

Ecco che cosa prevede il nuovo decreto scuola, annunciato ora dalla ministra Lucia Azzolina in conferenza stampa

Il Consiglio dei ministri in corso ha dato il via libera al dl scuola, con tutte le misure per finire l’anno scolastico alle prese con l’emergenza Covid-19.

“Abbiamo pensato due possibili opzioni che permetteranno di fare gli esami secondo i reali apprendimenti anche grazie al lavoro sulla didattica a distanza. Abbiamo messo in sicurezza l’anno scolastico”. Così la ministra Azzolina ha annunciato in conferenza stampa le misure adottate per il nuovo Decreto Scuola.

Didattica a distanza

La didattica a distanza diventa obbligatoria, garantendo a tutti il diritto all’istruzione. “La didattica a distanza non è più uno strumento opzionale, ci permetterà di concludere l’anno e di dare dignità a tutti gli insegnanti che la stanno portando avanti. Per questo li incito a dare di più”. Sono 85 i milioni stanziati per supportare la didattica a distanza, messi a disposizione degli istituti per acquistare tablet e device, a disposizione per le famiglie meno abbienti. “Con il decreto approvato oggi facciamo un altro passo avanti e tracciamo la strada per accompagnare la scuola fino in fondo a questo anno scolastico e per cominciare a disegnare il prossimo, che ne rappresenterà una naturale prosecuzione”.

Nessun 6 politico

“Non si può però assolutamente parlare di sei politico: sono categorie vetuste, la valutazione guarda alla crescita e maturazione dello studente, che è messo al centro. Se ci saranno apprendimenti da recuperare, li recupereranno a settembre dell’anno successivo”.

Bloccate le graduatorie

“Chiedo scusa ai precari – ha detto la Ministra – quest’anno non riusciamo ad aggiornare le graduatorie d’istituto. Ciò è dovuto a procedure vetuste e la mancata digitalizzazione del paese. Non riusciamo a portare avanti un milione di domande cartacee.”

Nuove assunzioni

Via libera anche alle assunzioni chieste dal ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100. Si attua una norma inserita nel decreto scuola, approvato a dicembre dalla ministra Azzolina. Si tratta di 4.500 cattedre che andranno ad altrettanti insegnanti, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.

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