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Massimo Recalcati, “Gli studenti devono prendere in mano il loro destino”

Il Professor Massimo Recalcati ha analizzato lo stato attuale dell'istruzione in Italia, apprezzando l'impegno degli insegnanti che hanno seguito la DAD e spronando gli alunni a non cadere nel vittimismo delle difficoltà.

“Ammiro gli insegnanti che hanno voluto utilizzare al didattica a distanza; ogni percorso di formazione si fa con quello che c’è e non con quello che dovrebbe idealmente esserci. Il Professor Massimo Recalcati, psicanalista, saggista e professore Universitario, in  un’intervista a OrizzonteScuola ha analizzato lo stato attuale dell’istruzione in Italia.

Lo stato d’animo dei ragazzi

L’analisi di Massimo Recalcati parte dalla stabilità psico-emotiva dei ragazzi e di come sia stata influenzata dalla situazione pandemica attuale. “I ragazzi sono fatti per vivere all’aperto e non nel chiuso delle loro case. La loro spinta vitale ha incoraggiato la credenza che tutto fosse finito con l’arrivo dell’estate. Non era loro compito frenare gli entusiasmi. Eppure i libri di storia della medicina ci dicevano del carattere inevitabile della seconda ondata. Ma nessuna voce adulta si è alzata con forza per rendere questa verità pubblica e adottare di conseguenza le misure sanitarie necessarie.”

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La didattica a distanza

L’analisi di Massimo Recalcati si sposta quindi sulla didattica a distanza, sottolineando come la DAD, da lui non sempre sostenuta, sia stata una faticosissima supplenza all’impossibilità dell’incontro in presenza. “In questo anno tremendo ho imparato ad ammirare lo sforzo di molti insegnanti che l’hanno dovuta utilizzare. […] Ne risente sia la trasmissione del sapere sia la qualità dell’apprendimento. È un’evidenza. Ma è per me altrettanto evidente che ogni percorso di formazione si fa con quello che c’è e non con quello che dovrebbe idealmente esserci.”

Il valore della scuola secondo Massimo Recalcati

Per Massimo Recalcati il valore di un paese si misura dalla centralità che in esso occupa l’esistenza della scuola: senza centralità della Scuola un paese è senza avvenire. Nel libro “L’ora di lezione: Per un’erotica dell’insegnamento” individua tre tipi di scuola: La Scuola-Edipo, la Scuola-Narciso e la Scuola-Telemaco. Se la Scuola Edipo è quella Scuola fondata sul criterio verticale dell’autorità e sulla continuità tra famiglia e insegnanti, secondo Recalcati nel tempo del Covid si rischia di dare un volto negativo alla Scuola Narciso: la tentazione di identificare vittimisticamente questa generazione di allievi con la generazione Covid. La Scuola Telemaco, invece, è quella che non cede alla tentazione della vittimizzazione. “La generazione Telemaco è quella che impugna il proprio destino senza aspettare il ritorno del padre, ovvero senza identificarsi passivamente a chi ha subito un torto e deve essere risarcito.” Come? “Per esempio mostrando che si può sempre fare qualcosa di generativo con quello che c’è.” 

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