MILANO – La ricerca in Italia? Cresce e diventa più produttiva. E’ questo quanto emerge dal rapporto 2011-2014 redatto dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) e presentato oggi a Roma.
PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE IN AUMENTO – Il rapporto ha analizzato la produttività scientifica di 96 università e 12 enti pubblici di ricerca vigilati dal ministero per la ricerca più 26 enti che hanno deciso volontariamente di sottoporsi alla valutazione. Secondo i dati, nel giro di cinque anni le pubblicazioni scientifiche sono aumentate e sono anche più citate. Al tempo stesso, sembra ridursi distanza fra le università del Nord e del Sud. Presente nel corso della presentazione della ricerca il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. “I dati, utili per fare scelte nei prossimi anni, dimostrano che il nuovo corso sta dando i primi risultati positivi – ha dichiarato il ministro Fedeli – Prima dell’estate ci sarà il fondo per i ricercatori più meritevoli, e cercare di proporre dottorati di ricerca innovativi è uno degli obiettivi principali”.
GLI ISTITUTI VIRTUOSI – La ricerca scientifica in Italia trova i suoi massimi esponenti presso gli istituti Normale e Sant’Anna di Pisa, Imt di Lucca, Sissa di Trieste, Iuss di Pavia. Le università del Meridione riducono le distanze rispetto alla forbice che solitamente le separa dal Nord: la Federico II di Napoli ha il record dei brevetti depositati (111), il Politecnico di Bari si distingue in ingegneria industriale e in architettura. Firenze si conferma al top a livello di ricerca in chimica e in biologia. In Giurisprudenza, si confermano ai vertici tra le università di grandi dimensioni Milano, Bologna e Torino. Per lettere classiche svetta Ca’ Foscari di Venezia, mentre per Psicologia primeggia Padova inseme a Trento e Trieste.
