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La Buona Scuola rafforza le materie umanistiche

A giugno arrivano a scadenza due importanti appuntamenti nel settore scolastico: gli esami di terza media e di maturità che, per patemi d’animo che ordinariamente suscitano, mettono in apprensione studenti, famiglie...

Il 14 gennaio scorso il Ministero della Pubblica Istruzione ha approvato otto deleghe di attuazione della Buona Scuola, definite dal neo-ministro “la parte più innovativa dell’intera riforma”.

E, in effetti, i punti qualificanti dei decreti riguardano:

1)il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado;

2)la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità;

3)la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale;

4)l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni;

5)il diritto allo studio;

6)la promozione e la diffusione della cultura umanistica;

7)il riordino della normativa in materia di scuole italiane all’estero;

8)l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato.

Ma tra i suddetti ce n’è uno che – se tradotto concretamente in contenuti didattici –  potrebbe segnare un passo importante rispetto a oggi: la promozione e la diffusione della cultura umanistica, il Made in Italy vengono messi al “centro” della Buona Scuola. Più esattamente nelle scuole sarà potenziato lo studio della musica, della danza, del teatro, del cinema, della pittura, della scultura, delle arti decorative e del design, della scrittura creativa. Queste discipline saranno aperte, almeno sulla carta, anche a contributi esterni come le reti o i poli di orientamento artistico, collaboreranno con l’Indire (Istituto nazionale documentazione, innovazione, ricerca educativa), con le istituzioni Afam (Alta formazione musicale e coreutica), con le Università, con gli Its (Istituti tecnici superiori), con soggetti pubblici e privati sotto il coordinamento del Miur che lavorerà a stretto contatto con il Ministero dei Beni Culturali. In tal modo il patrimonio culturale e artistico italiano può essere occasione di crescita per l’Italia se le parti interessate sapranno coniugare tradizione e innovazione. Inoltre, secondo il Ministro, l’alternanza scuola-lavoro potrà essere svolta presso soggetti pubblici e privati che si occupano della conservazione e produzione artistica. La delega riguarda, inoltre, le scuole italiane all’estero e prevede la formazione dei ”cittadini italiani all’estero. Più specificamente, la normativa  ha per oggetto la diffusione e la promozione del  patrimonio culturale italiano al di fuori dei confini nazionali in quanto lo scopo del Miur è di estendere le innovazioni della scuola italiana anche negli istituti scolastici che operano fuori dal Paese. Infine, sono previste maggiori sinergie con istituzioni ed enti che promuovono e diffondono la nostra cultura nel mondo.

 

Giuseppe Sangregorio

 

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