Sei qui: Home » Istruzione » Inizia la scuola, ma qual è il suo ruolo oggi?

Inizia la scuola, ma qual è il suo ruolo oggi?

In occasione dell’inizio di ogni  anno scolastico, solitamente i media dedicano ampio spazio all’avvenimento per lo più per mettere in evidenza le difficoltà didattiche, i cronici ritardi nell’assegnazione delle cattedre agli insegnanti o al massimo per formulare gli auguri di buon auspicio. Pochi, invece, si soffermano a riflettere sul divario esistente tra la scuola, intesa come luogo dove si ricevono l’apprendimento del sapere didattico e l’educazione per una convivenza civile all’altezza dei tempi o per un agevole inserimento nel mondo del lavoro, fattori di cui tanto si sente la necessità.

E anche molti studenti ritengono la scuola un luogo in cui si è costretti a passare una parte del giorno, a sopportare gli arbitri degli insegnanti ingiusti, sopraffattori, avari di voti. Eppure per comune convenzione si sa che la scuola prepara alla vita. Non è un vieto concetto retorico. Oggi più che mai c’è bisogno di un’educazione integrale per far bene il proprio lavoro e per essere un cittadino consapevole e rispettoso dei propri diritti e di quelli altrui. Perciò, è indispensabile sia la conoscenza dei contenuti delle singole discipline sia un più proficuo rapporto  alunno-docente-genitori per una crescita armonica e organica dei discenti.

Obiettivo impossibile da realizzare se c’è un clima teso in aula, non fattivo quando le  parti non si capiscono o c’è incompatibilità. Forse non è senza significato sottolineare che il professore che non ti capisce prefigura il capo che sul posto di lavoro esercita il suo ruolo. Al contrario, se la scuola è vista come il luogo in cui oltre ad apprendere nuovi argomenti spesso ostici, si discute dialetticamente nell’ambito dei rispettivi ruoli(alunni-docenti) ci si rende conto che apprendere e imparare a vivere è essenziale.

Capita a volte (chi è o è stato in un’aula in qualità di docente lo sa benissimo) che gli studenti facciano rilevare che i principi non corrispondono alla realtà, se invece  il rapporto discente-insegnante è più aperto, più disponibile al confronto delle opinioni è possibile una più robusta crescita umana e professionale.

A volte succede anche che gli studenti facciano delle domande di bruciante attualità che denotano lo scarto abissale tra i principi e la  realtà, l’insegnante risponde che bisogna credere nei principi se si vuole edificare una convivenza sociale più evoluta. Perciò è bene spiegare che la realtà è quella che è ma tocca alle nuove generazioni cambiarla fin dai banchi scolastici. Alcuni rimarranno scettici, crederanno che sono prediche inutili, invece si impara a vivere sin da piccoli. In conclusione, ricordiamoci che l’inizio dell’anno scolastico non è una avvenimento rituale, bensì una pietra miliare nella futura vita di ciascuno.

Giuseppe Sangregorio

© Riproduzione Riservata