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“Maturandi, abbiate il coraggio di avere paura”, i consigli per affrontare la maturità

Maturità, abbiamo chiesto a Cristina Dell'Acqua, vicepreside del Collegio San Carlo di Milano, di dare alcuni consigli ai maturandi

MILANO – Abbiamo chiesto a Cristina Dell’Acqua, docente di greco e latino al Collegio San Carlo di Milano (di cui è anche vicepreside), di dare qualche consiglio ai ragazzi che a brevissimo si cimenteranno con gli esami di maturità.

Cristina Dell'Acqua
Cristina Dell’Acqua

Quali sono gli errori da evitare il più possibile in sede d’esame?

Ai miei studenti dico sempre di avere il coraggio di avere paura, è un errore pensare di poterla rimuovere. La sfida è piuttosto prendere le misure con le proprie paure e scoprire la propria formula per arrivare all’obiettivo: non avere fretta di scrivere o rispondere e ricordare che al momento dell’esame (e non solo) il loro punto di vista conta.

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Cosa pensi della recente riforma dell’esame di maturità?

Ne apprezzo lo spirito socratico: sarà fondamentale che i ragazzi sappiano proporre la “loro” prospettiva, robusta di studio e spirito critico, davanti allo spunto che uscirà dalla fatidica “busta” scelta tra le tre proposte. L’ho visto con i miei studenti maturandi. Al netto della novità appresa in corso d’anno (proposte così importanti devono avere anch’esse il tempo di maturare), i ragazzi hanno saputo stupire con aperture pluridisciplinari a volte inedite e a cui io non avrei pensato.

Pensi che la scuola italiana prepari gli studenti in maniera adeguata all’esame di maturità?

Ritengo che la scuola italiana lo sappia fare molto bene, soprattutto quando mette in campo la flessibilità di cui sono capaci molti dei suoi docenti. Mi hanno insegnato a considerare il rigore didattico e la cordialità educativa parole magiche per far crescere i ragazzi senza nascondere loro le difficoltà: educare senza giudicare e valutare senza punire. Ragazzi cresciuti così non avranno difficoltà a saper far valere i “frutti maturi dei loro pensieri” durante la maturità.

Nella tua esperienza di insegnante, quali sono le difficoltà in cui gli studenti incorrono più spesso?

La difficoltà, con la D maiuscola, è la costruzione della loro autostima: ansia e solitudine accompagnano spesso il loro diventar grandi. Non esistono purtroppo antidoti che preservino dalla fatica di crescere, esiste però il ruolo di noi professori che possiamo smussare le loro paure pre-meditandoli, scommettendo su di loro e guardandoli in prospettiva. Il risultato (momentaneo) di una verifica è un tassello (duraturo) della loro personalità. Occorre cautela.

Quale consiglio daresti per affrontarla al meglio?

Un solo importante consiglio: prendetevi tutto il tempo che vi verrà dato per leggere e individuare le parole chiave del testo che avrete davanti. Siano numeri, immagini o lettere dell’alfabeto ci vorrà un occhio laser. Se siamo le parole le diciamo (come io credo) cercate di capire come vi parla chi ha scritto il testo che avete davanti e raccontatelo nella maniera più precisa e personale possibile a chi non vede quello che avete sotto i vostri occhi.

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