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Concorso docenti, i più bravi vengono scavalcati dai più scarsi

Concorso docenti 2018, i più alti in graduatoria rischiano di essere superati da chi ha un punteggio più basso

MILANO – Ennesimo caso di malfunzionamento del sistema scolastico al concorso 2018 per docenti di scuola media e superiore. A causa di ritardi amministrativi i primi in graduatoria rischiano di essere superati da chi ha ottenuto un punteggio più basso.

Concorso docenti 2018

Il concorso in questione è stato bandito l’1 febbraio 2018 dall’ex ministra Valeria Fedeli per assicurare una cattedra a tutti. In base al bando sarebbero stati tutti inseriti in una graduatoria di merito da cui poi sarebbero stati assunti. Un concorso fasullo, senza alcun tipo di selezioni e senza bocciati, insomma. Per passare, bastava presentarsi all’orale tenendo una lezione simulata e rispondere a delle domande di inglese di livello B2.

Ovviamente ci sono stati ritardi folli nella formazione delle commissioni, tanto che a settembre dell’anno scorso ben 5.642 degli aventi diritto non sono potuti entrare di ruolo (dati Uil). Una beffa per loro e un grosso danno per le scuole che sono state costrette a prendere dei supplenti al posto loro.

Il paradosso

Il Miur ha iniziato a mettere delle toppe per tutelare in qualche modo i futuri docenti, accantonando i posti residui del 2018 in modo che fossero a loro disposizione quando finalmente a settembre 2019 sarebbero stati assunti. Solo che nel frattempo, da gennaio in poi, si sono liberati moltissimi altri posti per via di Quota 100 e dei pensionamenti. Il risultato? Quelli che avevano un punteggio più basso ma nel frattempo, grazie allo scorrimento delle graduatorie, hanno ottenuto il diritto a salire in cattedra, avranno la possibilità di trovare un posto molto più vicino a casa.

Un’ingiustizia denunciata dai sindacati (Cgil Cisl e Uil) che hanno chiesto al ministero di ripensare la procedura in modo che anche chi ha l’unica «colpa» di essere più in alto in graduatoria possa scegliere su tutte le cattedre che si sono liberate nel frattempo. Il Miur ha preso tempo e rinviato la questione alla prossima riunione del 12 luglio.

Via: Corriere

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