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Come insegnare il latino nelle scuole in modo efficace

Giuseppe Serra, ex insegnante in pensione dal 2000, sta progettando un metodo efficace per insegnare il latino nelle scuole

Insegnare il latino nelle scuole in maniera efficace? Una proposta arriva da Giuseppe Serra, ex insegnante in pensione dal 2000 ma con una lunga esperienza di docente di latino a Torino presso l’istituto magistrale โ€œRegina Margheritaโ€, il liceo  scientifico โ€œP. Gobettiโ€ e il liceo classico-linguistico โ€œV. Giobertiโ€. In passato avevamo giร  analizzato l’importanza di studiare il latino a scuola. Per arrivare a questo nuovo metodo, Giuseppe Serra ho fatto molti tentativi in ognuno dei quali ho evidenziato e focalizzato alcuni elementi, arrivando alla fine a sintetizzare il suo metodo per insegnare il latino.

Le difficoltร  di insegnare il latino a scuola

Il latino รจ sempre stato considerato una disciplina difficile e un numero troppo esiguo di studenti ne raggiunge unโ€™adeguata conoscenza, soprattutto se rapportato al tempo impegnato in tale disciplina. Con unโ€™analisi attenta si possono focalizzare due difficoltร .

La prima รจ che il latino viene insegnato con il metodo razionale analitico, proprio della matematica, scienza astratta, mentre il latino รจ una lingua, cioรจ unโ€™espressione di vita concreta. Inoltre ogni disciplina deve avere il suo metodo.
La seconda รจ che nelle versioni lโ€™alunno si trova contemporaneamente di fronte a due ostacoli, spesso interdipendenti: il significato lessicale e la morfosintassi.

Poi venne la tecnologia, lโ€™informatica, che diede il colpo di grazia al metodo tradizionale: รจ sufficiente che lo studente clicchi le prime due o tre parole della versione sul computer o sul cellulare che questi gli sfornano la traduzione.
Prima ancora che arrivasse questa dรจbacle, Hans Oerberg propose un metodo natura, considerato il migliore nel suo genere, che si รจ diffuso nei vari paesi, giungendo anche in Italia. Il prof. Pittano iniziรฒ unโ€™analisi sulla derivazione e somiglianza lessicale tra latino e italiano; dopo di che i manuali cominciarono a riservare uno spazio allโ€™analisi lessicale.

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Il metodo “RETRORSUS GRADATIMQUE a filia ad matrem”

Coniugando lโ€™intuizione di H. Oerberg e lโ€™opportunitร  della derivazione e somiglianza lessicale che offre lโ€™italiano ed evidenziata da G. Pittano, aggiungendovi anche unโ€™analisi attenta sul rapporto morfosintattico tra le due lingue si รจ pensato di proporre un metodo induttivo, pratico intuitivo utilizzando al massimo il privilegio italiano di essere la lingua neolatina rimasta piรน vicina al latino. In pratica si comincia dalle somiglianze e gradualmente si va verso le differenze.

Il metodo consta di Prodromi composti da lectiones (= letture) in un latino composto quasi esclusivamente di vocaboli che da latini sono diventati italiani (gli altri tradotti tra parentesi), quindi di facile comprensione, in modo che lo studente possa concentrarsi nellโ€™apprendimento della morfosintassi essenziale (declinazioni, coniugazioni e pronomi), ricavata induttivamente e anchโ€™essa proposta con gradualitร  dal simile al diverso tra latino e italiano.
La gradualitร  della morfosintassi รจ stata studiata e focalizzata attentamente, scoprendo la possibilitร  di renderla quasi un gioco da ragazzi.

Lo studente deve dunque imparare a leggere in latino cioรจ capire in latino quello che legge, in modo immediato, cioรจ senza la mediazione sia pure mentale di una traduzione. Dovrร  quindi rispondere in latino a domande rivolte in latino riguardanti il testo. Gradualmente imparerร  a ripetere in latino il testo letto. Il modello che si deve avere davanti รจ il bambino che impara a camminare barcollando, cadendo e rialzandosi, oppure il turista straniero che tenta di esprimersi in italiano.  Si รจ cercato di rendere lo studio del latino simile allo studio dellโ€™italiano anzichรฉ della matematica, come fa il metodo tradizionale e utilizzare il capitale della somiglianza latino-italiano (cosa impossibile ad Hoerberg).

Raggiunto il primo obiettivo si passa direttamente alla lettura di Eutropio e poi di Fedro. Nella lettura di Eutropio e Fedro lo studente avrร  come supporto una traduzione, non per impararla, bensรฌ per aiutarsi a comprendere i punti difficili e i vocaboli latini che non sono diventati italiani e che avrร  cura di riportare sul suo computer e memorizzare. Di Eutropio e poi di Fedro imparerร  ad analizzare la costruzione, a leggerli in latino come spiegato sopra, ripeterli come si fa con le letture italiane, ampliare le conoscenze morfosintattiche ed approfondire il lessico secondo lโ€™esempio del prof. Pittano. 

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Fin qui รจ arrivato il mio lavoro innovativo. A completamento del programma del biennio si sta pensando ad unโ€™antologia di autori latini partendo dagli attuali manuali in uso di โ€œAutori latiniโ€ ampliandoli ed adattandoli allโ€™innovazione didattica di insegnare a legger โ€ฆ di latino (Carducci, Davanti San Guido, v. 25).

Ogni scrittore ha un suo lessico, un suo stile, una sua costruzione, in una parola, un suo latino. Appreso il latino di un autore, si tratta poi di imparare solo piรน delle varianti. Chissร  che in questo modo lโ€™apprendimento del latino non diventi una cosa facile ed anche piacevole: per noi italiani il latino รจ dietro la porta!

Dopo queste innovazioni nel biennio ci si ripromette che nel triennio sia possibile lo studio della letteratura con lettura, comprensione, analisi testuale, contenutistica, stilistica, letteraria e morfosintattica dei testi degli autori che vengono a mano a mano presentati, unificando lโ€™apprendimento del latino sullโ€™asse portante della letteratura, in analogia con lo studio della letteratura italiana.

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