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Caro scuola, un rientro salato per studenti e famiglie

Caro scuola: l’anno scolastico 2023/2024 si apre con una polemica ancora più forte rispetto agli anni precedenti. Sembra, infatti, che questo settembre sia in assoluto il più caro di sempre per quanto riguarda il “back to school”.

Anche quest’anno si sta lentamente riavviando la grande macchina dell’istruzione, tra polemiche, rincari e le solite discussioni sul caro libri. Ma a gravare sul portafoglio delle famiglie italiane, sembra essere tutto ciò che riguarda l’universo scuola: dalle matite ai diari, dall’abbigliamento ai dizionari.

1.200 euro è il costo medio stimato a studente

Secondo quanto quantificato da Assoutenti, il caro scuola 2023/2024 raggiungerà un record storico, arrivando a toccare i 1.200 euro spesi dalle famiglie italiane per ogni studente. L’aumento rispetto all’anno precedente si attesta intorno all’8-10%.

I prodotti più cari

Se ogni anno è il costo dei libri a creare maggiore preoccupazione alle famiglie, quest’anno ci si dovrà preparare a un rincaro che sfiora il 9,2% su base annua anche per ciò che riguarda la cartoleria. Alla base di questo aumento ci sarebbero i rincari delle materie prime e dei costi di produzione.

Quanto influiscono gli influencer

Anche gli influencer, attraverso le loro attività, hanno contribuito all’aumento dei prezzi soprattutto per quanto riguarda le scelte degli studenti orientate verso brand noti. Rispetto al 2022, una famiglia che deve occuparsi di acquistare l’intero corredo scolastico spenderà circa 50 euro in più.

I libri di testo

I libri di testo sono da sempre presi di mira quando si parla di “ritorno a scuola”. La spesa sale a seconda del grado di istruzione. Se nella prima media si spende approssimativamente 300 euro a studente, si arriva fino a 700 nei licei.

Il diritto allo studio

Proprio per garantire a tutti gli studenti il diritto allo studio, consumatori e famiglie insieme a tutta la filiera del libro scolastico chiedono che “nella prossima Legge di Bilancio venga aumentato lo stanziamento e rivisti i criteri di distribuzione per il diritto allo studio per le famiglie in condizioni di povertà dagli attuali 133 ad almeno 170.

Che venga introdotta per tutte le altre famiglie, attualmente prive di strumenti di sostegno alla spesa per i libri scolastici, una detrazione fiscale al pari delle spese mediche, come dichiarato prima dalla Sottosegretaria del Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti e poi dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, e dai rappresentanti di alcune forze politiche.

Le ipotesi di intervento sono state condivise dal Ministero dell’Istruzione e del Merito al tavolo tecnico con la filiera dell’editoria scolastica”.

Un appello condiviso

Questo appello è firmato dal Forum delle Associazioni Familiari, Adiconsum, Associazione Italiana Editori (AIE), Associazione Librai Italiani (ALI-Confcommercio), Federcartolai Confcommercio e Anarpe, Associazione nazionale agenti rappresentanti promotori editoriali.

Le associazioni firmatarie hanno proseguito così: “In una stagione di minori risorse come ogni giorno ci viene ricordato, sarebbe una scelta politica forte che offrirebbe un chiaro segnale agli italiani nel segno del sostegno alla famiglia e dell’investimento nella formazione, leve fondamentali per ridare slancio e prospettiva di futuro all’Italia.

In questo senso, bisogna riconoscere al ministro Giuseppe Valditara la sensibilità di aver compreso e poi sostenuto le proposte di cui si sono fatte portatrici le associazioni del mondo del libro, i consumatori e le famiglie”.

Caro scuola: una crisi mondiale

Ma il caro scuola è un problema che non riguarda soltanto l’Italia. Tutta l’Europa è coinvolta in questi aumenti dei costi, così come l’America. Nell’ultimo anno l’istituzione scolastica inglese ha dovuto sopperire sia nelle mense sia nei capi d’abbigliamento. Sia gli insegnanti sia i presidi hanno notato un cambiamento in negativo delle condizioni degli alunni a scuola. Questa crisi colpisce indistintamente tutti i gradi d’istruzione.

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