MILANO – Quasi tutti i liceali la svolgono, ma 1 studente su 3 non esce da scuola. Anche quelli che vanno in azienda, perรฒ, non sempre sono soddisfatti. Come viene svolta davvero lโalternanza scuola lavoro negli indirizzi liceali? Un report di Skuola.net, realizzato alla fine dello scorso anno scolastico intervistando circa 3mila ragazzi di terzo e quarto liceo (per i quali lโalternanza era obbligatoria), svela luci e ombre.
I dati
Ancora tanti i liceali che non escono da scuola e devono accontentarsi di fare unโalternanza โsimulataโ. In pratica, 1 su 3 non vede azienda. Ma cosa fanno in aula? La maggior parte (36%) ha sviluppato un progetto di gruppo, il 14% ha simulato unโattivitร come se fosse in azienda. Ma quasi un terzo (31%) non si รจ โsporcato le maniโ: il 18% si รจ limitato a partecipare a convegni e conferenze sul tema, il 13% ad incontri con imprese o esperti del mondo del lavoro. Per questo, 2 su 3 giudicano negativamente la gestione di questo strumento da parte del proprio istituto. Ma quelli che, invece, sono riusciti a trovare unโazienda che li ospitasse, come si sono trovati? La metร esatta non ripeterebbe lโalternanza scuola lavoro cosรฌ come lโha fatta durante lo scorso anno . Forse perchรฉ a loro sono mancati soprattutto i tre elementi che, in base ai racconti degli studenti degli altri indirizzi, rendono lโalternanza davvero positiva: la lunghezza dello stage, lโeffettivo apprendimento e la โcomplicitร โ dei professori.
Il tirocinio
Anche la durata del tirocinio รจ determinante. I liceali, perรฒ, sono quelli che restano meno giorni in azienda. Solamente un quarto di loro โ 25% – riesce a passare piรน di 15 giorni in alternanza (ai professionali sono il 65%, ai tecnici il 47%). Per tutti gli altri (tra quelli che svolgono lo stage fuori da scuola) si va da un massimo di 14 giorni a un minimo di appena qualche ora. Il profilo delle aziende? Nel 56% dei casi sono pubbliche, nel 44% private. Sโinverte, dunque, la prospettiva rispetto a tecnici e professionali dove sono soprattutto imprese private a organizzare percorsi di alternanza scuola lavoro. Anche se, alla fine, la cosa fondamentale รจ il contenuto dellโalternanza. La stragrande maggioranza dei ragazzi dei licei (al pari degli alunni degli altri indirizzi) รจ stata coinvolta nellโattivitร lavorativa della struttura ospitante, a volte anche su compiti principali. Solo il 23%, perรฒ, lโha trovata del tutto coerente con gli studi svolti a scuola o con i propri interessi personali o lavorativi (per gli alunni dei professionali il dato รจ del 57%, per i tecnici del 43%). Il 34% la giudica abbastanza in linea con le aspettative. Ma quasi la metร โ il 43% – boccia con decisione lโesperienza.Pochissime aziende (23%) abbiano chiesto ai ragazzi di rimanere in contatto per eventuali prospettive di lavoro future (nel caso dei professionali il dato schizza al 79%). E che il 34% dei liceali ritenga perfettamente inutile lโalternanza ai fini dellโingresso nel mondo del lavoro (negli istituti professionali, a pensarla cosรฌ, รจ solo il 6%). Tuttavia lโottima performance conseguita dagli istituti tecnici e professionali sul tema alternanza scuola-lavoro lascia intravedere che anche i licei non possono che migliorare sul tema. Infatti, i primi giร da diversi anni avevano iniziato ad introdurre questo tipo di esperienza nei percorsi curricolari; quindi, quando รจ scattato lโobbligo a seguito della Legge 107, sapevano giร come estendere le buone pratiche a tutti gli studenti del triennio.