Nel 2006 mi trasferii a Istanbul per frequentare alcuni corsi presso la facoltร di Economia della Koรง รniversitesi. Feci subito amicizia con Kerim, un compagno di corso che mi invitรฒ nella sua meravigliosa villa ottomana per lo ลeker Bayramฤฑ, festeggiamento che celebra la fine dei digiuni del Ramadan e che somiglia lontanamente al nostro Natale. Ne ignoro i significati piรน alti, ma a livello fattuale la famiglia intera si riunisce e si mangiano pietanze deliziose, poi si mangia, si mangia, e tra una portata e lโaltra, tanto per non sbagliarsi, si mangia qualcosa dโaltro. Si fuma anche come turchi, tanto per rendere omaggio allo stereotipo. Kerim ad un certo momento viene incalzato da una donna โA Irem non parte la macchina, vaโ a prenderla a Beykozโ (quartiere lontanissimo nella sponda anatolica). Lui obbedisce, esce e mi lascia solo come un cucรน.
Io ero lโunico non-turco. Non parlavo la loro lingua nรฉ loro parlavano inglese. Lโunica cosa che potevo fare era osservarli per cercare di carpire qualche dettaglio della strabiliante cultura nella quale ero immerso giร da qualche mese. Faccio presente che i cellulari del tempo avevano come massima evoluzione tecnologica un gioco chiamato snake e una pila vicino all’antenna che faceva luce in caso di necessitร . In altre parole: non avevo alcuna distrazione se non le persone intorno a me che, per un sentimento di cortesia, di tanto in tanto cercavano di interagire mimando questo o quello.
Perchรฉ scrivere un libro, ovvero Aida, Fantozzi e le scodelle natufiane
Perchรฉ scrivere un libro? Giulio Ravizza in uscita con il suo libro “L’influenza del blu” ci guida attraverso la sua esperienza di scrittura
In quell’occasione imparai a creare personaggi per un romanzo (alcuni dei quali sono effettivamente ne L’influenza del blu). Decisi che il piรน anziano del gruppo era il capofamiglia. E che i suoi racconti, corredati da gesti magniloquenti mai interrotti dal resto di quel colorato gruppo, fossero la narrazione magnetica di come in gioventรน fosse riuscito a costruire dal nulla il patrimonio per comprare la splendida villa sul Bosforo in cui eravamo. Spesso si girava verso un uomo di mezza etร , che per somiglianza avevo deciso fosse il figlio, il quale tamburellava nervosamente le dita sul tavolo come se stesse suonando un pianoforte.
Lโanziano capofamiglia cercava da lui uno sguardo che non veniva mai ricambiato. Magari il figlio conosceva un oscuro segreto sul padre e sull’origine di tutta quella ricchezza? E se il figlio si fosse stancato di nascondere quel segreto inconfessabile? Forse per lui la misura era colma: stava seriamente considerando di uscire allo scoperto trascinando con se una famiglia di apparenze. Perchรฉ lui non era un cinico: era lโunico idealista di un clan che aveva solo pensato a lasciarsi lโimpero ottomano alle spalle e a farsi una nuova posizione nella Turchia moderna.
Certo, il ragazzone seduto alla sua sinistra con quella divisa militare costellata di medaglie teneva la schiena cosรฌ diritta e aveva uno sguardo cosรฌ arcigno che non gli avrebbe mai consentito di mettere a repentaglio il loro buon nome. E Irem? Davvero lโautomobile non partiva? O cโera qualcosa sotto, legato al torbido passato del capofamiglia?
Perchรฉ non scrivere, ovvero a nessuno gliene importa nulla di te
Continua la nostra rubrica “Come diventare scrittore” curata da Giulio Ravizza. In questo appuntamento scopriremo i motivi validi “per non scrivere” un libro
Scusa, sono andato un poโ lungo con questo aneddoto. Tutto questo era solo per dire che, se sei in cerca di ispirazione per i tuoi personaggi, un consiglio pratico che mi sento di darti รจ di lasciare il telefono a casa e di immergerti in un contesto alieno, cercando di immaginare le vite delle persone intorno a te. Se sei a Como, prendi il traghetto per Bellagio e lasciati trasportare dalle tue fantasie sui passeggeri, magari lโesperienza ti restituirร delle idee per i caratterizzare due amanti.
Se sei in una grande cittร , vaโ all’ufficio Anagrafe e osserva chi attende il suo turno: potresti avere i personaggi di un bel testo distopico. Se sei a teatro, immagina che le persone del palco a fianco siano i personaggi del tuo giallo. Se vai a sciare, faโ lo stesso con chi sale insieme a te sull’ovetto verso la vetta: potrebbero essere i volti del tuo romanzo psicologico.
La tensione, ovvero la crudeltร di venire al mondo
Continua la nostra rubrica “Come diventare scrittore” curata da Giulio Ravizza. In questo episodio scopriamo come “viene al mondo” una storia da pubblicare
Kerim al suo ritorno mi ha confermato che il solenne discorso di suo nonno aveva come oggetto le prodezze culinarie della cuoca: โUn burek cosรฌ non lo cucina nessuno in tutta la Turchiaโ. Il figlio col tic si era innervosito perchรฉ a suo parere รจ sconveniente parlare di cibo a tavola, da qui lโimbarazzo. Il cugino militare aveva uno sguardo arcigno perchรฉ da quando era bambino diceva che a lui il burek non piace, eppure glielo propongono sempre. Irem si era imboscata come molti fanno anche da noi nella miglior tradizione dei ritrovi familiari. La poverina fu smascherata da Kerim con umiliazione pubblica โLa macchina non partiva, ma poi รจ bastato inserire la chiaveโ.
Come scrivere un inizio, ovvero cyberbullismo su Manzoni
Continua la nostra rubrica “Come diventare scrittore” curata da Giulio Ravizza. In questo episodio, scopriremo come scrivere l’inizio di un libro
Se avessi saputo il turco, se avessi conosciuto le storie delle persone, se avessi avuto una qualsiasi distrazione, la mia testa non avrebbe partorito quei personaggi embrionali. Lโosservazione di un gruppo casuale lontano dal tuo mondo รจ un poโ come il โlaโ del primo violino di unโorchestra: accende la miccia di unโidea. Ovviamente questo รจ solo lโinizio, il concerto รจ unโaltra cosa. Per suonare come si deve รจ fondamentale che i personaggi siano caratterizzati in maniera efficace, che siano coerenti senza perรฒ essere banali, che siano ingaggianti, che coinvolgano il lettore nel loro dramma personale. Per tutti questi elementi perรฒ, cโรจ lโarticolo di settimana prossima.
Giulio Ravizza
Leggere molto aiuta a scrivere bene
Per scrivere bene e produrre testi capaci di attirare un vasto pubblico รจ necessario leggere molto. Solo i grandi scrittori possono essere veri maestri