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Perché oggi è necessario recuperare il valore dell’empatia

Fra i maggiori pedagogisti italiani, Stefano Rossi ci racconta perché oggi sia assolutamente necessario educare i giovani all'empatia

Educare ragazze e ragazzi alla cittadinanza globale attraverso l’empatia, in un mondo sempre più complesso. E’ questo il principio ispiratore di “Menti critiche, cuori intelligenti” (Pearson Italia), il nuovo libro dello psicopedagogista Stefano Rossi, uno dei più apprezzati formatori nel panorama pedagogico italiano. Dalle sfide degli insegnanti oggi all’importanza di educare i giovani all’empatia, abbiamo chiesto a Stefano Rossi di raccontarci il suo metodo rivoluzionario, soprannominato appunto il “Metodo Rossi”. 

Come i giovani si preparano ad affrontare il mondo

“Nel nostro tempo il cielo si è rovesciato: da un futuro come certezza siamo passati ad un
futuro incerto e a tratti minaccioso. Nella proposta pedagogica del Metodo Rossi la scuola ha un ruolo  decisivo nel formare “esploratori coraggiosi”: bambini e ragazzi in grado di affrontare le  sfide di questo mondo liquido. Nella Didattica cooperativa® si alternano momenti di spiegazione più brevi con attività cooperative in coppie e terzetti che stimolino cinque intelligenze di navigazione: creativa, curiosa, critica, cooperativa e empatica. Equipaggiati di queste intelligenze gli esploratori coraggiosi di domani potranno affrontare e forse riscrivere la liquidità del nostro tempo”.

Il valore dell’empatia

“Il nostro tempo è segnato da un individualismo in cui l’altro è competitor, nemico,
minaccia. Scuola e famiglia devono contrastare questa deriva coltivando un’etica dell’empatia intesa come attitudine a creare ponti con l’alterità. L’etica dell’empatia che propongo ha due colonne portanti:
– la colonna della mente critica con cui insegnare a bambini e ragazzi a interrogare il
mondo con uno sguardo critico e filosofico;
– la colonna del cuore intelligente che non rimanga indifferente alle sofferenze che lo
circondano.
L’etica dell’empatia non è però un’etica sacrificale ma è un’etica della coperta calda che
avvolge il cuore dell’altro avvolgendo dello stesso calore anche il nostro cuore.
E’ un’etica del bene che ci fa anche stare bene”.

Le trappole del cuore

“La principale trappola oggi si chiama analfabetismo emotivo: non saper leggere e
affrontare le proprie emozioni. Su emozioni e sentimenti c’è un fraintendimento: le consideriamo aspetti naturali e non meritevoli di attenzioni educative quando invece necessitano di educazione. Il modo più semplice per farlo sono le storie; il nostro è infatti un cervello narrativo che  ragiona per metafore e impara per storie.
Nel mio ultimo testo ho raccolto 40 mini-storie per insegnanti, genitori ed educatori.
Ognuna contiene una metafora specifica per capire e affrontare tutte le emozioni: da
quelle più comuni (felicità, rabbia, tristezza, paura) alle virtù del cuore (resilienza,
autostima, coraggio, perseveranza) passando per le relazioni cooperative e le trappole del
cuore (invidia, pessimismo, paura del cambiamento, individualismo) ma anche della mente
(bullismi, conformismo, pregiudizi, discriminazione, ecc.). Storie per coltivare l’etica dell’empatia, essenziale per i cittadini di oggi e domani”.

Le sfide degli insegnanti oggi

“Insegnare oggi è difficile perché è “evaporata la pedana”, che ieri rappresentava l’autorità aprioristica del docente. Ci ritroviamo quindi ad essere “re nudi e senza corona”, drammaticamente alla pari con bambini e ragazzi che ci trattano come pari, spesso sfidandoci con atteggiamenti provocatori e oppositivi. L’ esperienza mi ha insegnato però che in realtà gli studenti difficili non testano la nostra autorità, ma la nostra empatia. Ovvero, se “teniamo a loro veramente”. La vera sfida dell’insegnante del nuovo millennio è quindi comprendere di essere prima di tutto un educatore d’empatia. I ragazzi di oggi, spesso feriti dalle proprie famiglie, hanno bisogno di sentirsi nel nostro sguardo: questo accenderà la loro mente e offrirà riparo al loro cuore”.

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