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Leggere ad alta voce migliora la fluenza verbale di chi ascolta

È questo il dato significativo rilevato nella quarta annualità, appena conclusa, di “Leggere: forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza”, politica educativa della Regione Toscana

Ascoltare la propria insegnante leggere ad alta voce in classe con cadenza regolare e secondo la modalità “lettura condivisa” migliora la fluenza verbale. È questo il dato significativo rilevato nella quarta annualità, appena conclusa, di “Leggere: forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza”, politica educativa della Regione Toscana che ha introdotto in tutte le scuole di ogni ordine e grado un tempo quotidiano dedicato alla lettura ad alta voce da parte delle educatrici e degli educatori, delle insegnanti e degli insegnanti.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e Cepell (Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura).

I benefici del leggere ad alta voce

Le prove di fluenza verbale, che valutano la velocità di accesso al lessico, fondamentali in ambito scolastico e successivamente in ambito professionale, sono la novità assoluta del quarto anno di progetto. I risultati sono stati presentati durante il convegno “Leggere: forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza: tra continuità e innovazione” che si è tenuto a Firenze ieri lunedì 23 ottobre, al Teatro La Compagnia.

I bambini e le bambine della scuola primaria esposti a un training intensivo che hanno ascoltato la propria insegnante leggere ad alta voce migliorano le proprie abilità di fluenza verbale del 41,9% rispetto al loro punto di partenza, di contro le classi del gruppo di controllo – cioè i bambini e le bambine che hanno fatto regolare attività didattica senza alcuna esposizione particolare alla lettura ad alta voce – mostrano un incremento percentuale inferiore, pari al 18,1%; gli alunni e le alunne della scuola secondaria di primo grado del gruppo sperimentale migliorano le abilità del 20% rispetto al loro punto di partenza, mentre le classi del gruppo di controllo mostrano un incremento percentuale statisticamente inferiore, pari al 12%.

Il progetto di ricerca-azione “Leggere: Forte!”, nelle quattro annualità in cui si è svolto sino ad oggi, ha dimostrato quanto la pratica del leggere ad alta voce condivisa possa essere rilevante per promuovere il successo formativo di tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze e allo stesso tempo per ridurre i divari.

Leggere ad alta voce migliora i processi cognitivi

I risultati quantitativi che emergono dal nido e dai servizi per la prima infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado relativi al leggere ad alta voce mettono in evidenza i miglioramenti nei differenti processi cognitivi: dalla capacità di controllare maggiormente la motricità globale, la coordinazione e le abilità manipolatorie per i bambini e le bambine del nido, alla capacità di risolvere problemi relativi a situazioni sociali nella scuola dell’infanzia sino al miglioramento dell’Indice di Comprensione Verbale (ICV), ovvero la capacità di formulare e di utilizzare i concetti verbali, nella scuola primaria; miglioramenti sulle abilità di formulazione dei concetti verbali rilevati nei ragazzi di scuola secondaria di primo e secondo grado, dopo i training della lettura ad alta voce.

L’analisi sugli esiti di questa quarta annualità è stata condotta dal gruppo di ricerca guidato da Federico Batini, docente di Pedagogia sperimentale dell’Università degli studi di Perugia e sino a questo anno responsabile scientifico della politica regionale toscana “Leggere: forte!”.

Il progetto “Leggere forte”

La Regione Toscana ha dato avvio a questo progetto nell’anno scolastico 2019/2020, grazie alla coprogettazione con il Dipartimento FISSUF dell’Università di Perugia e in relazione alle ricerche e al metodo sviluppati dal gruppo coordinato da Federico Batini dell’Università degli Studi di Perugia. Dopo 4 anni di lavoro sul campo si conclude quindi la collaborazione del Dipartimento FISSUF con un grande ringraziamento alla Regione Toscana per l’opportunità di lavorare e fare ricerca su un intero territorio regionale. Il dipartimento e la cattedra di pedagogia sperimentale proseguono l’attività di ricerca azione trasformativa sul campo con la lettura ad alta voce condivisa.

Recentemente è stato attivato un Master e un Dottorato di ricerca (insieme all’Università di Bologna e all’Università di Modena e Reggio Emilia) dedicati alla lettura e alla lettura ad alta voce, oltre all’attivazione di un PRIN (Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale, in collaborazione con l’Università di Roma3) sugli effetti della lettura ad alta voce condivisa sulla fascia delle secondarie di primo grado (11-14). Il tema della esposizione alla lettura ad alta voce e dei suoi effetti positivi sul percorso scolastico e di vita, ha ormai numerosi riscontri e il dipartimento FISSUF dell’Università degli studi di Perugia ha attivato diversi progetti sul territorio nazionale e collegamenti con le ricerche condotte in ambito internazionale.

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