Compiti per le vacanze? Troppi e spesso arrivano a scuole chiuse

21 Luglio 2025

Troppi compiti per le vacanze, assegnati per giunta a scuole chiuse in diversi casi. Così cresce la fronda delle famiglie nei confronti dei gravosi esercizi estivi: 1 genitore su 3 si dice contrario

Compiti per le vacanze Troppi e spesso arrivano a scuole chiuse

E anche quest’anno…si riposa la prossima estate. Perché non si salva (quasi) nessuno dai compiti per le vacanze: 8 studenti delle scuole secondarie su 10 ne hanno ricevuti e anche con una certa abbondanza, visto che solo il 33% di questi giudica il carico di lavoro equo o addirittura irrisorio.

Un “peso”, nella metà dei casi, verrà condiviso con le famiglie: la metà mette in conto un intervento operativo dei propri genitori, sin dall’inizio delle vacanze (20%) oppure solo in caso di manifesto disinteresse verso la questione con l’avvicinarsi del rientro a scuola (27%).

A fare il punto della situazione è, come sempre, l’annuale Osservatorio sui Compiti delle Vacanze del portale Skuola.net, condotto su un campione di 1.000 studenti di scuole medie e superiori, che purtroppo conferma un uso non troppo illuminato di questo strumento didattico.

Compiti per le vacanze: il parere di genitori e famiglie

Cosicché, anche tra i genitori inizia a serpeggiare un certo malumore: l’11% degli studenti riporta il fastidio della propria famiglia di fronte ai compiti delle vacanze che rovinano le ferie estive, mentre il 23% afferma che i genitori sarebbero disposti a tollerarli ma solo se fossero pochi. A conti fatti, dunque, circa 1 famiglia su 3 si schiera, in modo più o meno moderato, contro gli esercizi estivi.

Quei pochi che, invece, avranno la possibilità di stare con le mani in mano, di solito, o si trovano a frequentare una classe fatta di docenti particolarmente illuminati oppure sono nel bel mezzo di un passaggio di ciclo scolastico (es. elementari-medie o medie-superiori) nel quale, appunto, i compiti non si assegnano.

I compiti che arrivato a fine scuola

I dati, poi, ribadiscono un altro diffuso malcostume: il 30% ha ricevuto dei “supplementi” alla lista dei compiti per le vacanze dopo la fine della scuola, a cui si aggiunge un ulteriore 26% che ha visto la lista lievitare sostanzialmente nel corso delle vacanze, con le comunicazioni che sono arrivate spezzettate tramite il registro elettronico.

Significativo, qui, il divario tra scuole medie e superiori: se tra i più giovani appena l’11% ha ricevuto la maggior parte dei compiti fuori tempo massimo, tra i “grandi” il dato sale al 32%.

Solo il 40% degli intervistati ha potuto conoscere tutte le assegnazioni per il periodo di sosta entro la fine delle lezioni, senza brutte sorprese successive. A riprova che la recente circolare emanata dal ministro Valditara sul tema – tanto contestata dai docenti come lesiva della libertà di insegnamento – fosse necessaria e che probabilmente servono provvedimenti dal carattere ancora più cogente.

La missiva ministeriale invita, infatti, i professori a usare maggiore buon senso nella gestione dei carichi di studio, e a calibrare interrogazioni e verifiche, raccomandando inoltre di non assegnare i compiti sul registro elettronico dopo la fine delle lezioni.

La mole di lavoro estivo per i docenti

Altro tasto dolente è anche la mole di lavoro preparata dai docenti. Solo il 28% la definisce “giusta ed equilibrata”, mentre più di 1 su 5 la considera addirittura “infattibile”. E se appena il 5% pensa di sbrigare la pratica in scioltezza, la maggioranza (45%) la ritiene comunque impegnativa, ma fattibile.

Le materie più “gravose” in termini di carico di lavoro? Svetta l’Italiano, indicato dal 36% degli intervistati. Seguono Matematica (25%), le Lingue Classiche – un problema segnalato dal 19% dei liceali – e le Lingue straniere (10%). Tutto il resto, dalle Scienze alla Filosofia, si limita a percentuali tutto sommato marginali.

Un quadro, questo, che complica l’organizzazione degli studenti, dovendo conciliare studio, tempo libero e – giustamente – riposo. E, tirando le somme, i risultati si vedono. O meglio, non si vedono affatto. Perché, a poco più di un mese dalla fine della scuola, quasi 8 studenti su 10 navigano ancora in alto mare: il 45% ha fatto meno della metà dei compiti, il 34% non li ha nemmeno iniziati. E se il 14% dice di essere a buon punto, solo il 7% dice di averli quasi finiti.

La situazione in vista del rientro in classe

Così, guardando al rientro in classe, gli animi si dividono tra ottimismo e realismo. Il 74% degli studenti è fiducioso di riuscire a completare (o quasi) i compiti entro settembre, mentre il restante 26% si prepara già a una probabile tirata d’orecchie da parte dei prof.

Forse, se ci fossero più insegnanti disposti a proporre quelli che chiamiamo “compiti creativi”, il dibattito si spegnerebbe sul nascere. Per fortuna, un buon 35% degli studenti potrà unire svago e apprendimento grazie ad attività alternative assegnate da pochi docenti “illuminati”: dalla scrittura del classico diario delle vacanze alla visione di film a tema, fino alla creazione di contenuti multimediali ispirati a opere d’arte o personaggi storici.

Tutto fa brodo, pur di allentare un po’ l’ansia da compiti. Non a caso, questo tipo di attività registra un tasso di completamento quasi totale, a differenza delle assegnazioni tradizionali.

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