Dopo aver chiarito la distinzione tra parti e personaggi con lโarticolo della settimana scorsa, ecco tre dritte di numero, utili allo scrittore che deve caratterizzare i suoi personaggi.
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Prima dritta. Non appiattirti su uno stereotipo assoluto. Se vuoi caratterizzare un antagonista, invece di raccontarlo come un malvagio in senso assoluto, potrebbe essere piรน efficace affiancare un momento in cui mostri un suo spicchio di umanitร o un aspetto piรน nobile dei suoi gesti. Vale anche per lโeroe, per il buono, per il giusto: se riesci a far emergere un suo angolo egoista, ad esempio nel rinunciare a tutto pur di raggiungere il suo scopo, questi sarร molto piรน rotondo e interessante.
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Seconda dritta per caratterizzare i tuoi personaggi. I personaggi devono essere coerenti con loro stessi ma allo stesso tempo devono evolvere insieme al romanzo. Un bel problema (ricorda un poโ il tema della tensione narrativa), perchรฉ lโaccusa di incoerenza svanisce al crescere di quella opposta: i personaggi sono piatti! Un elemento di grande difficoltร che ho incontrato io stesso nel costruire il protagonista de Lโinfluenza del blu รจ stato proprio questo. Per far evolvere in maniera coerente il mio Mehmet, ho pensato ad un episodio di vita vissuta che certamente รจ capitato anche a te. Ti รจ mai successo di rivedere dopo tanto tempo una persona che una volta frequentavi assiduamente? Il compagno di banco delle medie, unโex fidanzata, quell’amico con cui passavi le vacanze. Se ci fai caso, quando dopo molti anni lo rivedi, hai la sensazione di ritrovare la persona di sempre ma anche qualcuno di diverso: piรน adulto, maturo, completo. Eโ come se tutti noi fossimo diversi pur โfacendo rimaโ con le persone che eravamo anni fa. Ecco, lโevoluzione di un personaggio io consiglio di farla riferendosi a quel compagno-amico-fidanzata ritrovato.
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Terza dritta. Per sapere se sei riuscito a caratterizzare per bene un tuo personaggio, prendilo di peso e mettilo in un altro mondo che con lui non cโentra niente. Se sai come si comporterebbe anche in quell’ambiente, se sai qual รจ la sua veritร , significa che lo hai caratterizzato bene. Giร che ho citato Manzoni: prendi Don Abbondio e collocalo sul Titanic nel 1912. Se sai come si sarebbe comportato mentre si calavano le scialuppe, vuol dire che Manzoni รจ uno bravino. Riesci a figurarti Sandokan catapultato in una festa insieme a Madame Bovary? E Ulisse a pesca con Zeno Cosini? Si potrebbe obiettare che questo vale anche per le parti: non ci vuole troppa immaginazione per prevedere cosa farebbe lโidraulico di YouPorn (citato nell’articolo precedente) ad una festa con Madame Bovary, ma oltre quell’unica azione che qualifica la parte (il non aggiustare i lavandini) non sapremmo cosa inventarci.
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Nel mio Lโinfluenza del blu ho cercato di osare molto sul fronte della caratterizzazione dei personaggi, forse un poโ troppo per un esordio. Ma tant’รจ: ero attratto dall’idea di un romanzo in cui il protagonista fosse assolutamente fuori dagli schemi, tanto da non essere neppure una persona.
Come il titolo suggerisce, il personaggio principale del mio romanzo รจ infatti il colore blu: lโazione dipende dalla sua assenza o dalla sua presenza in scena. Un bel problema far empatizzare il lettore a questo tipo di protagonista: tu ci andresti a bere una birra col blu? Ti fa compassione il blu? Sei dโaccordo col blu? Lโesempio del personaggio Blu sembra contraddire tutte le dritte che io stesso ho appena dato e chiedo scusa se questo genera confusione. Il punto che sto cercando di fare perรฒ รจ il seguente: se hai lโambizione di caratterizzare i tuoi personaggi in maniera selvaggiamente nuova, devi conoscere le โregole classicheโ, cosรฌ sai cosa ignorare.
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