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Chi è Valery Gergiev, il direttore d’orchestra che non prende le distanze da Putin

Ieri sera alla Scala di Milano Valery Gergiev sul podio del Piermarini per il debutto della nuova produzione di La dama di picche di Cajkovskij è stato fischiato. Conosciamo meglio chi è Gergiev.

Una presa di distanze dall’attacco armato da parte della Russia all’Ucraina è quello che la Scala ha chiesto di prendere a Valery Gergiev, direttore d’orchestra russo, conosciuto anche come “lo zar” per il suo appoggio a Vladimir Putin. Alla Scala Gergiev ieri era sul podio del Piermarini per il debutto della nuova produzione di La dama di picche di Cajkovskij. Conosciamo meglio chi è Valery Gergiev.

Chi è Valery Gergiev

Valerij Abisalovič Gergiev è un direttore d’orchestra russo nato a Mosca il 2 maggio 1953. Cresciuto a Vladikavkaz, capitale della repubblica indipendente dell’Ossezia Settentrionale-Alania (Caucaso), terra d’origine della sua famiglia, Gergiev ha studiato prima a Vladikavkaz in una scuola musicale ora intitolata a suo nome e successivamente (dal 1972 al 1977) nel Conservatorio di San Pietroburgo con Ilya Musin.

Vincitore di concorsi internazionali di direzione d’orchestra, nel 1978 è diventato assistente di Jurij Temirkanov presso lo storico Teatro Mariinskij di Leningrado debuttando nello stesso anno in Guerra e pace di Prokof’ev. Dal 1981 al 1985 è stato direttore dell’Orchestra Nazionale dell’Armenia. Nel 1988 è stato nominato Direttore Artistico del Teatro Mariinskij e della collegata orchestra sinfonica. Nel 1996 il governo centrale gli ha conferito la carica di Direttore Artistico e Generale, ossia il completo controllo amministrativo e musicale del grande e prestigioso teatro d’opera. Nel 1995 è diventato direttore principale dell’Orchestra filarmonica di Rotterdam, dove rimarrà in carica sino al 2008.

Valery Gergiev dirige nei più prestigiosi teatri d’opera, sale da concerto e festival del mondo e collabora con le maggiori orchestre, tra cui i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Filarmonica della Scala, la London Symphony Orchestra. Vincitore di numerosissimi premi, decorato con le massime onorificenze artistiche della Russia, autore di una vasta discografia per la Philips Classics (ora Decca Music Group), si divide tra repertorio operistico e sinfonico, con una spiccata predilezione per gli autori del suo paese, tra cui Sergej Prokof’ev, Igor’ Fëdorovič Stravinskij, Michail Glinka, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Aleksandr Porfir’evič Borodin, Nikolaj Rimskij-Korsakov, Dmitrij Šostakovič, Modest Petrovic Musorgskij.

Il Teatro Mariinskij, sotto la sua guida, si è confermato uno dei sistemi teatrali più imponenti e importanti del mondo. Ha scoperto ed è stato il mentore del soprano Anna Netrebko, che lavorava al Teatro Mariinskij (allora Opera Kirov) di San Pietroburgo per pagarsi gli studi di canto. Nel 2006 vince l’Herbert von Karajan Music Prize del Festspielhaus Baden-Baden ed il Polar Music Prize.

L’esibizione alla Scala di Milano

Alla Scala di Milano mercoledì 24 febbraio Gergiev era sul podio del Piermarini per il debutto della nuova produzione di “La dama di picche” di Cajkovskij. Al suo indirizzo sono arrivati qualche flebile contestazione e un grido ‘vattene’ prima dell’inizio. Già nei giorni scorsi la Cisl aveva chiesto al sovrintendente Dominique Meyer di domandare una dichiarazione ufficiale a Gergiev. Oggi è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che è presidente del teatro, a rompere gli indugi. “Con il sovrintendente del teatro gli stiamo chiedendo di prendere una posizione precisa contro questa invasione e se non lo facesse saremmo costretti a rinunciare alla collaborazione” ha detto. Al maestro è stato inviato un messaggio in cui gli si chiede di fare una dichiarazione in cui auspica in una soluzione pacifica. Se non lo farà, non sarà lui a dirigere le prossime rappresentazioni della Dama, quattro repliche in programma dal 5 al 13 marzo. E il teatro dovrà trovare un sostituto o cancellare la produzione. 

Il divieto in America

Intanto Valery Gergiev non dirigerà i Wiener Philharmoniker nella tournée negli Usa che vede l’orchestra austriaca in programma alla Carnagie Hall di New York per tre date. La decisione è arrivata dopo le minacce di proteste per la presenza del direttore, amico personale e sostenitore di Vladimir Putin dopo l’attacco russo all’Ucraina. A sostituirlo – hanno annunciato in un comunicato congiunto Carnagie Hall e Wiener – sarà Yannick Nézet-Séguin, direttore musicale del Metropolitan. Con i Wiener non si esibirà nemmeno Denis Matsuev, pianista sostenitore di Putin. “Non commenteremo questioni politiche relative ai nostri direttori o solisti – aveva detto ieri il direttore dei Philharmoniker Daniel Froschauer -. Per noi, la musica ha sempre qualcosa che ci collega e non ci separa”. Ad aver preso le distanze da quanto accade in Ucraina è stato un altro direttore russo, Semyon Bychkov, direttore musicale della Filarmonica di Praga: “Non possiamo restare in silenzio guardando la storia che si ripete come nel 1956, 1968 e oltre. I portatori di morte e distruzione devono essere considerati responsabili e respinti”.

photocredits: Faqts

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