“Talamasca”, il lato nascosto dell’universo di Anne Rice

1 Dicembre 2025

La serie "Talamasca" arriva su Netflix: un viaggio nell’Ordine segreto dei romanzi di Anne Rice, tra vampiri, streghe e archivi proibiti del soprannaturale.

“Talamasca”, il lato nascosto dell’universo di Anne Rice

Dal 1° dicembre 2025 arriva finalmente anche in Italia, su Netflix, “Talamasca – L’Ordine Segreto”, la serie che sposta il baricentro dell’universo di Anne Rice dal mondo dei vampiri e delle streghe all’organizzazione che, per secoli, li ha osservati.

Per i lettori storici delle “Cronache dei Vampiri” e delle “Streghe di Mayfair”, il nome Talamasca non suona affatto nuovo. Nelle edizioni italiane TEA si parlava infatti del Talamasca, un ordine antico, internazionale, che studia il soprannaturale senza interferire. Una presenza costante ma periferica: archivisti, monaci, studiosi, spie dell’invisibile che raccoglievano prove, testimonianze, confessioni e reliquie. Erano — per voce della stessa Rice — gli osservatori.

Ora diventano protagonisti. La serie, prodotta nell’ambito dell’“Immortal Universe”, il progetto televisivo americano dedicato all’opera di Rice, è il primo tentativo di trasformare questa sezione del suo mondo narrativo in un racconto a sé stante.

Il Talamasca nei libri: l’ordine che osserva tutto e non interviene mai

Le origini dell’ordine secondo Anne Rice

Nei romanzi, il Talamasca nasce nell’Alto Medioevo, quando un gruppo di studiosi-monaci comincia a raccogliere testimonianze su fenomeni inspiegabili: vampiri, streghe, spiriti, poltergeist, apparizioni, sintomi di possessioni.

Il motto è chiaro:

“We watch. And we are always watching.”

Questa frase, ripetuta più volte nei libri, definisce la natura dell’ordine: non giudicare, non intervenire, non prendere posizione. Solo osservare.

Il Talamasca è un archivio vivente:conserva diari, ossa, pergamene, cassette, documenti rubati; segue individui soprannaturali per decenni; analizza genealogie, maledizioni, linee di sangue;mantiene filiali e sedi in varie città del mondo.

Nelle “Streghe di Mayfair”, l’ordine svolge un ruolo essenziale, spesso inquietante: conosce più dei Mayfair stessi, intuisce più di quanto riveli, custodisce segreti che potrebbero cambiare la storia della magia.

Nelle “Cronache dei Vampiri”, il Talamasca è uno spettatore indesiderato ma inevitabile: sa chi è Lestat, conosce Armand, segue Louis e Claudia come fossero studi di caso.

Il Talamasca come “coscienza occulta” dell’universo Rice

Anne Rice, con una visione quasi antropologica, trasforma il Talamasca in un archivio dell’umanità nascosta. Non è solo un’istituzione segreta: è una metafora della conoscenza proibita, del desiderio umano di osservare ciò che dovrebbe restare invisibile, del potere ambiguo che nasce dal sapere.

Proprio per questo, il Talamasca è sempre rimasto nell’ombra: potente ma silenzioso, onnipresente ma mai protagonista… fino a questo punto.

La serie Netflix: un’espansione narrativa mai tentata prima

Una nuova prospettiva su un mondo antico

La serie “Talamasca – L’Ordine Segreto” non adatta un libro specifico, ma amplia ciò che Rice aveva seminato. È l’equivalente di entrare finalmente nei corridoi, negli archivi criptati, nelle stanze dove gli studiosi hanno custodito per secoli il soprannaturale.

La prima stagione segue Lawrence Armand (interpretato da Harry Treadaway), archivista e investigatore dell’occulto dalla sensibilità insolita — quasi medianica. Armand è un personaggio nuovo, ma coerente con la tradizione riceiana: tormentato, sensoriale, attraversato da una conoscenza che diventa ferita.

Accanto a lui c’è Jessie Reeves (Bel Powley), una giovane recluta dell’ordine, esperta in informatica e linguaggi cifrati, che scopre un file classificato collegato a un’antica profezia chiamata Ligne Littorale: una linea di sangue che unisce vampiri e streghe in modo imprevedibile.

Un thriller soprannaturale da Londra a New Orleans

La serie si muove attraverso quattro scenari principali:

  • Londra, quartier generale del Talamasca e città gotica per eccellenza;
  • New Orleans, capitale simbolica dell’universo Rice;
  • Roma, sede originaria dell’ordine;
  • Amsterdam, dove un archivio di libri proibiti conserva la storia degli immortali.

La fotografia è gotica e sensoriale, tra candele, pergamene, cripte, cimiteri monumentali, filmati d’archivio e simboli arcani.

Il tono assomiglia a un incrocio tra “X-Files”, “Penny Dreadful” e “The Alienist”: moderno, ma intriso di fascino antico; investigativo, ma profondamente emotivo.

Il cast: l’ordine prende volto

Harry Treadaway è Lawrence Armand

Perfetto per questo universo (già visto nel gotico di “Penny Dreadful”), Treadaway interpreta Armand come un uomo consumato dalla conoscenza.

Non ha un potere: ha un peso; vede troppo, sente troppo, collega troppo. Armand è il simbolo dell’ordine stesso: l’osservatore che rischia di essere assorbito dall’oscurità.

Bel Powley è Jessie Reeves

Jessie è l’elemento contemporaneo della narrazione. Una giovane ricercatrice che entra nel Talamasca senza sospettarne la portata e finisce trascinata in un mondo di cui aveva solo letto tracce digitali.

Il suo sguardo è quello dello spettatore: curioso, inquieto, affamato di verità.

Rupert Friend è il Magister

Il capo europeo del Talamasca. Elegante, ieratico, enigmatico. Uno che parla poco ma conosce troppo. È la figura che incarna il dilemma dell’ordine: osservare o intervenire?

Camei e collegamenti

La serie include anche apparizioni brevi ma significative da Sam Reid (Lestat), Bailey Bass (Claudia) e riferimenti diretti ai Mayfair (video, lettere, testimonianze) che creano continuità con l’universo narrativo.

Fedeltà ai libri: cosa resta e cosa si trasforma

Cosa rimane fedele a Rice

Molti elementi sono direttamente tratti dai romanzi:

  • l’ordine che osserva e non interviene;
  • la malinconia delle città gotiche;
  • il rapporto tragico tra conoscenza e potere;
  • l’idea che “sapere troppo” sia pericoloso;
  • il legame tra vampiri, streghe e spiriti.

La serie è intrisa della sensibilità riceiana: erotismo sotterraneo, ossessione, perdita, sangue come memoria, magia come eredità.

Cosa cambia

La serie introduce dinamiche inedite:

  • l’interiorità politica del Talamasca;
  • conflitti interni, scismi e tradimenti;
  • la possibilità di una fazione radicale;
  • il Talamasca come “mina vagante”, non solo archivio;
  • un ruolo più attivo, seppur forzato dagli eventi.

Lo sguardo non è più esterno, ma interno, quasi claustrofobico.

Perché “Talamasca – L’Ordine Segreto” è una delle serie più interessanti del 2025

Perché svela ciò che era sempre stato nascosto

Per decenni i lettori hanno visto il Talamasca dall’esterno: ora entriamo nei suoi archivi proibiti ed è come camminare dentro l’ossatura del “Riceverse”.

Perché finalmente esplora il rapporto tra potere e conoscenza

Se nelle altre serie vediamo vampiri e streghe affrontare il loro destino, qui vediamo chi li osserva. Questo apre riflessioni più contemporanee: chi custodisce i segreti? Chi decide cosa sia pericoloso? Chi sorveglia i sorveglianti?

Perché costruisce un ponte narrativo per futuri crossover

Se il Talamasca è l’unico elemento che collega “Interview with the Vampire” e “Mayfair Witches”, questa serie diventa il centro del Ricerverse.

La prima stagione solleva questioni fondamentali:

  • chi controlla davvero il Talamasca?
  • è possibile che un ordine così antico sia già in rovina?
  • la profezia della Ligne Littorale è reale o manipolata?
  • Lawrence Armand può davvero restare osservatore?
  • Jessie fino a dove è disposta a spingersi per scoprire la verità?
  • cosa accade quando l’ordine Talamasca diventa parte della storia?

Sono domande perfette per una seconda stagione che, secondo i rumor, è già in discussione.

Il Talamasca al centro dell’oscurità

“Talamasca – L’Ordine Segreto” è il primo vero tentativo di illuminare il lato più enigmatico dell’universo di Anne Rice. È una serie gotica, moderna, colta, sensuale, costruita su un equilibrio tra orrore e bellezza, tra sapere e vulnerabilità. Non parla solo di vampiri e streghe, ma anche e soprattutto del desiderio umano di comprendere l’inesplicabile; di archivi che bruciano, di conoscenze che feriscono e di persone che osservano il soprannaturale finché, inevitabilmente, il soprannaturale inizia a osservare loro.

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