Tieni alta la testa (Keep Ya Head Up) di Tupac Shakur è la canzone con cui un “duro” del rap decide di mettere da parte l’immagine del gangsta per erigere un monumento contro la violenza sulle donne.
È un brano che nasce dentro la cultura di strada, ma si rivolge a tutte: alle donne afroamericane discriminate, alle madri sole, alle ragazze che ogni giorno devono difendersi dagli abusi fisici e verbali.
Il rispetto, per Tupac, non è una posa: è un’eredità ricevuta da sua madre Afeni Shakur, attivista delle Black Panther, donna che lo ha cresciuto insegnandogli che la forza vera non è nella sopraffazione ma nella protezione.
Pubblicata nel 1993 all’interno dell’album Strictly 4 My N.I.G.G.A.Z., questa canzone oggi ha più di trent’anni e pesa ancora come allora, forse più di allora, perché racconta un’emergenza che non ha mai smesso di vivere.
Leggiamo i versi di questa canzone di Tupac Shakur, che si possono considerare le frasi del manifesto al maschile contro la violenza sulle donne.
Tieni alta la testa di Tupac Shakur
Un piccolo omaggio per mio figlioccio Elijah
e per una ragazzina di nome Corinne.Alcuni dicono: “più scura è la bacca, più dolce è il succo”.
Io dico: “più scura è la pelle, più profonde sono le radici”.
Mando un saluto alle mie sorelle che vivono con il sussidio:
a Tupac interessa, anche se a nessun altro interessa.E so che amano buttarti giù, spesso.
Quando passi per il quartiere, i fratelli ti prendono in giro, spesso.
Ma per favore, non piangere: asciuga gli occhi, non arrenderti mai.
Perdona, ma non dimenticare: ragazza, tieni alta la testa.E quando lui ti dice che non vali niente, non credergli.
E se non può imparare ad amarti, è meglio lasciarlo.
Perché, sorella, tu non hai bisogno di lui.
Non voglio illuderti: ti dico solo ciò che vedo.Sai cosa mi rende triste?
Quando i fratelli fanno figli e poi lasciano una giovane madre a fare anche da padre.E dato che tutti veniamo da una donna,
abbiamo avuto il nostro nome da una donna, la nostra educazione da una donna,
mi chiedo perché togliamo alle nostre donne,
perché violentiamo le nostre donne, le odiamo forse?Penso sia ora di combattere per le nostre donne.
È ora di guarire le nostre donne, essere veri con le nostre donne.
E se non lo faremo, cresceremo una generazione di bambini
che odieranno le donne, le stesse donne che mettono al mondo i bambini.E dato che un uomo non può far nascere un figlio,
non ha alcun diritto di dire a una donna quando e dove farlo.
Quindi i veri uomini devono alzarsi.So che siete stanche, donne.
Ma tenete la testa alta.Tieni alta la testa, bambina, le cose diventeranno più facili.
Tieni alta la testa, bambina, le cose diventeranno più luminose.Ricordo quando Marvin Gaye cantava
e mi faceva sentire che essere nero era la cosa migliore che potesse essere.
E all’improvviso il ghetto non sembrava più così duro.
E anche se avevamo poco, avevamo sempre abbastanza.Mi lamentavo per il coprifuoco, infrangevo le regole,
uscivo con la crew e fumavo un paio di volte.
E capisco che mia madre ha pagato davvero un prezzo:
ha quasi dato la sua vita per crescermi bene.E tutto ciò che avevo da darle erano i miei sogni irrealizzabili
su come avrei spaccato con il microfono e sarei arrivato sul grande schermo.
Cerco di fare un dollaro con quindici centesimi:
è difficile restare puliti e pagare l’affitto.E alla fine sembra che finirò in prigione.
Cerco gli amici, ma spariscono nel vento.
La scorsa notte un mio amico ha perso tutta la sua famiglia.
Ci vorrà l’uomo che è in me per vincere questa follia.Sembra che la pioggia non finirà mai.
Cerco di tenere la testa alta, e allo stesso tempo di non bagnarmi troppo.
E sai, è strano: quando piove, diluvia.
Hanno i soldi per la guerra, ma non possono nutrire i poveri.Dicono che non c’è speranza per i giovani,
e la verità è che non c’è speranza per il futuro.
Poi si chiedono perché siamo “pazzi”.
Do la colpa a mia madre per aver trasformato mio fratello in un crack baby.
Non siamo fatti per sopravvivere, perché tutto è una trappola.E anche se siete stanche,
dovete tenere la testa alta.Tieni alta la testa, bambina, le cose diventeranno più facili.
Tieni alta la testa, bambina, le cose diventeranno più luminose.A tutte le donne che crescono un figlio da sole:
so che è dura e che vi sentite completamente sole.
Il padre è sparito da tempo e vi ha lasciato nella vostra solitudine.
Ringrazio il Signore per i miei bambini, anche se nessun altro li vuole.Io credo che ce la possiamo fare, ne sono sicuro.
E se cadi, rialzati e torna per avere di più.
Perché non c’è niente di peggio di quando tuo figlio
ti chiede perché il suo papà non lo ama più.Non puoi lamentarti: ti è stata data questa mano, senza un uomo,
sentendoti impotente, schiacciata da troppe cose da affrontare.
Dentro stai morendo, ma fuori sembri forte.
E mentre le lacrime ti scendono sulle guance,
speri che questa settimana non vada tutto storto.Perché se succedesse, non potresti farcela. Non dare la colpa a me:
questo mondo mi è stato dato, non l’ho creato io.
E ora mio figlio cresce, cresce, e diventa freddo,
perché ha il mondo sulle spalle.Mentre i figli dei ricchi guidano le Mercedes,
io cerco ancora di restare in piedi con gli amici che mi sono rimasti.
Ed è pazzesco, sembra non finire mai.
Ma, per favore… dovete tenere la testa alta.Compositori: Daryl L. Anderson / Roger Troutman / Stan Vincent / Tupac Amaru Shakur
Testo di Keep Ya Head Up © BMG Rights Management, Songtrust Ave, Sony/ATV Music Publishing LLC, Universal Music Publishing Group, Warner Chappell Music, Inc
Keep Ya Head Up, il testamento di Tupac a tutte le donne
Tieni alta la testa di Tupac Shakur è un potente inno dedicato a tutte le donne. Ma è anche un messaggio agli uomini: imparare a rispettare, cambiare sguardo, assumersi responsabilità.
Nelle sue parole c’è la forza, l’orgoglio e la coscienza politica del rapper americano. Il suo invito è semplice e radicale: “Tieni in alto la testa.”
La canzone si apre con un omaggio a due bambini, Elijah e Corin. Un messaggio di speranza, quasi una preghiera affinché il futuro possa essere diverso. Diverso soprattutto per le donne.
E il fatto che siano passati più di trent’anni senza aver ancora assimilato quel concetto basilare di rispetto, necessario per evitare ogni forma di violenza, dà a questo brano un peso ancora più attuale.
Già dalla prima strofa emerge la discriminazione subita dalle donne nere, in particolare da quelle che vivono di sussidi. Tupac le guarda negli occhi e le esorta a resistere, a non farsi spezzare, a non credere a chi tenta ogni giorno di ferirle o umiliarle.
La dedica a Latasha Harlins
Il video musicale della canzone di Tupac Shakur si apre con un’immagine dedicata a Latasha Harlins, la ragazza afroamericana uccisa il 16 marzo 1991 da una negoziante coreana.
La vicenda scosse l’America e contribuì ad alimentare la rabbia che portò alla Rivolta di Los Angeles del 1992.
Tupac la ricorda per dire apertamente da che parte sta: dalla parte delle vittime. E contro “i fratelli” che hanno fatto del machismo, della violenza e della sopraffazione uno stile di vita.
È una canzone che ogni uomo dovrebbe ascoltare almeno una volta, perché è stata scritta da un “duro” del gangsta rap per difendere le donne, non per offenderle.
Il messaggio è chiaro, dire no alla violenza contro le donne, in ogni sua forma: fisica, verbale, domestica, sociale. Un inno al rispetto.
La speranza non deve morire
Il ritornello, “Keep ya head up, ooh child, things’ll get brighter”, è un incitamento a rimanere ottimisti anche nei momenti più duri. Le cose possono migliorare, dice Tupac. La speranza non deve mai essere abbandonata.
La seconda strofa affronta lo sfruttamento e il maltrattamento delle donne. Tupac si chiede perché gli uomini danneggino proprio coloro da cui tutti nasciamo. È qui che esplode una delle frasi più controverse del brano:
Penso che sia ora di uccidere per le nostre donne.
Una provocazione durissima, figlia del contesto violento in cui è cresciuto, ma che rivela la necessità, per lui imprescindibile, di proteggere, guarire, valorizzare.
Le cicatrici personali e le madri sole: la vera forza
Nella terza strofa si apre un varco nella vita di Shakur: povertà, sogni irrealizzabili, amici scomparsi, il rischio costante del carcere. Racconta di sua madre, che ha sacrificato tutto per crescerlo, e del peso enorme che portano sulle spalle i ragazzi dei quartieri più difficili.
La parte finale è dedicata alle madri single, costrette a crescere i figli da sole in un mondo che non le aiuta.
Tupac riconosce il loro coraggio, la loro forza silenziosa, il loro dolore trattenuto. E le invita a rialzarsi, sempre.
La canzone si chiude con lo stesso invito da cui era partita: “tenere la testa alta”. Perché, anche quando tutto sembra crollare, la dignità e la speranza sono l’unica strada per non arrendersi.
Un uomo forte non ferisce le donne, le rispetta
La lezione che arriva da Keep Ya Head Up è più attuale oggi che nel 1993. La forza maschile non si misura dal dominio, ma dalla responsabilità. I “duri” non sono quelli che alzano la voce, insultano o esercitano potere. I duri veri sono quelli che interrompono il ciclo della violenza, che scelgono il rispetto, che non si vergognano di stare dalla parte giusta.
In un mondo in cui troppi uomini confondono la virilità con la sopraffazione, Tupac ribalta il paradigma: essere uomini significa non ferire le donne, non offenderle, non umiliarle. Essere uomini significa creare un ambiente sicuro, non minacciarlo.
È un messaggio semplicissimo, eppure rivoluzionario. Un manifesto maschile che chiede più coraggio, più consapevolezza, più umanità.
Perché la violenza non è mai segno di forza. È solo assenza di civiltà.
