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“The Apprentice”, il film sulle origini Trump arriva in Italia ed è già un caso

Scopri “The Apprentice”, il biopic firmato da Ali Abbasi che racconta il rapporto tra il giovane Trump e lo spietato avvocato Roy Cohn, interpretati rispettivamente da Sebastian Stan e Jeremy Strong. 

Arriva oggi 17 ottobre nei cinema italiani “The Apprentice – Alle origini di Trump“, il nuovo film di Ali Abbasi che racconta il rapporto tra il giovane Trump e lo spietato avvocato Roy Cohn, interpretati rispettivamente da Sebastian Stan e Jeremy Strong. Al loro fianco, interprete della ex moglie di Trump, Ivana, l’attrice Maria Bakalova.

The Apprentice – Alle Origini di Trump, in Italia è distribuito da BIM Distribuzione. Il film, dopo il debutto negli Stati Uniti lo scorso 11 ottobre, è al centro di una polemica, grazie alle dichiarazioni di Donald Trump  e alla risposta del regista Ali Abbasi che lo ha ringraziato per aver contribuito alla visibilità del film.

The Apprentice – Alle Origini di Trump

Tutto quello che avreste voluto sapere su Trump e non avete mai osato chiedere. New York, anni 70. Determinato a uscire dall’ombra del potente padre e a farsi un nome nel settore immobiliare di Manhattan, l’aspirante magnate Donald J. Trump agli inizi della sua carriera incontra l’uomo che diventerà una delle figure più importanti della sua vita: il faccendiere Roy Cohn. Vedendo del potenziale in Trump, il controverso avvocato — che aveva ottenuto le condanne per spionaggio contro Julius ed Ethel Rosenberg e aveva investigato sui sospetti comunisti insieme al senatore McCarthy — insegna al suo nuovo allievo come accumulare ricchezza e potere con l’inganno, l’intimidazione e la manipolazione mediatica. Il resto è storia.

La morale del film

È un’idea vecchissima, il concetto del pupillo che impara la saggezza del suo mentore e perfeziona le sue idee a un livello tale da ribaltare la situazione. Per un certo verso, si tratta di un modo accurato di descrivere THE APPRENTICE ma il regista Ali Abbasi preferisce vedere il film come un potente studio di trasformazione.

“Come in qualsiasi rapporto, la trasformazione va in entrambe le direzioni – non è solo Donald che viene trasformato dal suo rapporto con Roy, è anche Roy che si trasforma attraverso quella relazione,” commenta Abbasi. “Spero che le persone, a prescindere da quello che possono pensare di Donald Trump, possano guardare questo film e sentire realmente quel rapporto. Non ci si aspetta che sia un attacco ideologico o un pamphlet polemico. Si tratta di rappresentare la complessità di questi esseri umani.

Per Abbasi ed i suoi partner creativi, il film vuole anche essere una critica a un sistema che ha contribuito a far arrivare Trump e Cohn, e le loro filosofie “il vincitore prende tutto”, al centro della vita moderna. “Trump e Cohn sono il prodotto di una cultura prettamente americana,” chiosa la Baer. “Spero che a far riflettere il pubblico sul perché gli uomini forti che piegano la realtà alla loro versione di essa siano così seducenti,” aggiunge la Baer. “Voglio anche che il pubblico possa ossevare le motivazioni molto umane e nelle quali ci si può immedesimare che sono alla base del personaggio Donald Trump.”

Conclude Abbasi, “Questa storia di THE APPRENTICE non è la storia di Donald Trump il Presidente degli Stati Uniti ma del rapporto tra Donald e Roy ed è anche una storia che riguarda un sistema. Ci sono persone come Napoleone che hanno creato un sistema e poi ci sono persone come Roy Cohn che hanno navigato in un sistema esistente. Non credo che Roy Cohn abbia creato la corruzione e il mondo torbido della politica americana ma ha certamente perfezionato l’arte di usarli. Il film parla del sistema e di queste persone.”

La reazione di Trump al film

Un film falso e privo di classe” così Donald J. Trump, tramite il suo profilo Truth Social ha apostrofato “The Apprentice”, il biopic firmato da Ali Abbasi che racconta il rapporto tra il giovane Trump e lo spietato avvocato Roy Cohn, interpretati rispettivamente da Sebastian Stan e Jeremy Strong.

Trump, nella nota, qualifica il film come “un colpo basso, diffamatorio, politicamente disgustoso”, augurandosi un risultato disastroso al box office e definendo l’operazione come un modo meschino per provare a infliggere un colpo al suo movimento politico, a pochi giorni dall’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti.

Dopo la diffusione della notizia in tutto il mondo è arrivata prontamente la risposta del regista danese-iraniano Ali Abbasi che, tramite un post sul suo profilo X, ha invitato Trump ad un confronto, ringraziandolo pubblicamente per aver dato un contributo importante in termini di visibilità al film.

Trump nella sua nota ha parlato anche del rapporto con la ex moglie Ivana (interpretata da Maria Bakalova) definendola “una donna gentile e meravigliosa” con la quale ha affermato di aver mantenuto “un bellissimo rapporto fino alla sua morte“. Dal canto suo, Maria Bakalova, in un’intervista a Variety ha dichiarato: “Rispetto moltissimo Ivana Trump. Era molto intelligente e sapeva quel che voleva. Per me lei è il centro morale della storia“.

In ultimo, Trump ha accusato lo sceneggiatore Gabriel Sherman di essere un “cialtrone senza talento che inventa un mucchio di spazzatura”.

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