Sei qui: Home » Intrattenimento » Teatro » Prima della Scala: protagonista Roberto Bolle e i lavoratori del teatro

Prima della Scala: protagonista Roberto Bolle e i lavoratori del teatro

La Prima della Scala è in programma oggi alle 18 in diretta tv. Lo spettacolo prevede un film musicale allestito da Livermore con carrellata di star e omaggi alla musica classica e al grande cinema

Niente pubblico in sala il 7 dicembre 2020. Nonostante questo, il Teatro alla Scala di Milano annuncia che “quest’anno saremo tutti in prima fila” per uno speciale Concerto che verrà trasmesso in diretta televisiva su RAI1 dalle ore 18. Un modo per dimostrare che la Scala c’è e vuole continuare ad esserci nonostante le difficoltà e l’epidemia di coronavirus, che ha portato alla chiusura al pubblico e costretto anche a cancellare Lucia di Lammermoor. L’opera con la regia di Yannis Kakkos prevista all’inaugurazione è stata annullata a causa di un focolaio di Covid nel coro.

Il concerto

L’appuntamento è per un Concerto con Coro e Orchestra e grandi voci. Lo spettacolo parte con l’inno di Mameli e vedrà protagonisti i lavoratori del teatro: non solo orchestra e coro, ma attrezzisti, maschere, tecnici di palcoscenico. Nel corso della serata, la cui regia è di Davide Livermore, ci saranno anche alcuni momenti di balletto con passi a due eseguiti dai ballerini del Corpo di Ballo e con la partecipazione di Roberto Bolle.

Alla Scala 24 fra i cantanti più famosi del mondo eseguiranno alcune delle arie più conosciute. Dal ‘Nessun dorma’ della Turandot che era cavallo di battaglia di Luciano Pavarotti, a ‘Una furtiva lacrima’ dall’Elisir d’amore. Una sorta di compendio di quello che ha fatto grande il melodramma – da Wagner a Bizet – ma soprattutto grazie a Donizetti, Puccini, Verdi e Rossini. A collegare il tutto dei brani letti da attori come l’ex bond girl Caterina Murino e Massimo Popolizio, fra le anime del Piccolo teatro. La scrittrice Michela Murgia introdurrà la parte sulle eroine d’opera e dunque il tema della condizione della donna.

A riveder le stelle

Davide Livermore è stato chiamato d’urgenza per realizzare questo ‘A riveder le stelle’ dopo i successi delle ultime due inaugurazioni con Attila e Tosca. Lo scopo del regista è quello di far capire questa attualità delle emozioni espresse nel melodramma. E per farlo ha scelto di utilizzare il linguaggio del cinema con tributi a Fellini, una citazione dal Sorpasso di Dino Risi. E il ricorso ai video (il primo una ripresa dall’alto di piazza Scala e piazza Duomo deserte la notte) e alla realtà aumentata. Con l’orchestra disposta su una pedana realizzata sopra la platea, dunque ad ‘occupare’ letteralmente il teatro, il palcoscenico ospita per le diverse arie vere scenografie. Come la piscina che permette di inondare il palco di acqua già dal Rigoletto (il suo preludio è il primo brano in programma), ma anche per Carmen e Madama Butterfly. Il finale è un crescendo di speranza con il Guglielmo Tell di Rossini. Perché il messaggio è che dopo il buio del lockdown usciremo ‘a veder le stelle’ come Dante Alighieri e Virgilio nell’ultimo verso dell’Inferno, che dà il titolo al programma.

"E quindi uscimmo a riveder le stelle", i versi di Dante e la speranza di oggi

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, i versi di Dante e la speranza di oggi

Lo scrittore Dario Pisano analizza il significato dei celebri versi della Divina Commedia «e quindi uscimmo a riveder le stelle», oggi molto attuali

In una stagione in cui è necessario rinunciare alla fruizione di molti eventi e spettacoli dal vivo, anche il Teatro alla Scala ha dovuto rompere con la tradizione e modificare il calendario degli spettacoli in programma. Non ha però voluto far mancare del tutto agli appassionati la possibilità di godere delle emozioni che solo il palcoscenico del teatro sa regalare.

© Riproduzione Riservata