Dalle pagine più inquietanti alle pellicole cult, questi cinque film tratti dai romanzi di Stephen King che confermano perché è il Re dell’horror e del thriller psicologico.
Stephen King non ha bisogno di presentazioni. Con oltre 350 milioni di copie vendute nel mondo e decine di adattamenti cinematografici e televisivi, è uno degli scrittori più letti e più “visti” di tutti i tempi. Ma se spesso si pensa a King solo in relazione all’horror soprannaturale (It, Carrie, Il miglio verde), vale la pena esplorare la sua vena più thriller e psicologica: quella che si muove sul filo della tensione, del mistero e della paranoia.
In questo articolo vi proponiamo 5 film tratti da romanzi o racconti di King che, più che spaventarvi con mostri e demoni, vi faranno dubitare della mente umana, delle apparenze… e persino di voi stessi.
Stephen King al cinema: 5 thriller tratti dai suoi bestseller che ti faranno saltare sulla sedia
Stephen King non ha solo inventato clown assassini e hotel infestati. Ha scritto alcune delle storie più penetranti sulla paura che nasce dalla mente, dalla perdita di controllo, dal quotidiano che si incrina. I thriller tratti dai suoi romanzi ci dimostrano che l’orrore più autentico può nascere da un’infermiera premurosa, una stanza d’albergo, una giornata di nebbia o un ricordo traumatico.
E se da lettori impariamo a immaginare, da spettatori impariamo a tremare: ma sempre con la consapevolezza che il vero brivido non è il mostro. È sapere che potrebbe già essere dentro di noi.
Misery non deve morire (1990) – tratto da Misery
Un classico del thriller psicologico che è diventato leggenda. Paul Sheldon, scrittore di bestseller rosa, ha appena deciso di far morire la protagonista della sua serie più famosa. Un incidente d’auto lo blocca in una baita isolata, dove viene “salvato” da Annie Wilkes, un’infermiera ossessiva e… sua fan numero uno. Solo che Annie non ha gradito la scelta narrativa.
Diretto da Rob Reiner e con un’interpretazione da Oscar di Kathy Bates, Misery è un film claustrofobico, agghiacciante e perfetto nel mostrare come il vero orrore possa nascondersi dietro un sorriso gentile e una casa accogliente. Un incubo domestico da manuale.
Secret Window (2004) – tratto da Finestra segreta, giardino segreto
Johnny Depp interpreta Mort Rainey, uno scrittore in crisi che si rifugia in una casa sul lago dopo il divorzio. Ma la quiete è presto turbata dall’arrivo di un misterioso individuo che lo accusa di plagio. E da quel momento, la realtà inizia a vacillare.
Secret Window gioca con uno dei temi più cari a King: il confine labile tra realtà e immaginazione, tra colpa e delirio. Il film è un crescendo di tensione che esplode in un finale disturbante, psicologico, quasi lynchiano. Perfetto per chi ama le atmosfere da paranoia mentale.
1408 (2007) – tratto dal racconto omonimo
Mike Enslin è un autore scettico che ha costruito la sua carriera smascherando storie di fantasmi. Fino a quando non decide di passare la notte nella famigerata stanza 1408 di un hotel di New York. Una stanza che ha ucciso decine di ospiti… e che potrebbe non lasciarlo uscire.
John Cusack regge praticamente da solo tutta la pellicola con una performance intensa, mentre il film, diretto da Mikael Håfström, abbandona l’horror da jumpscare per un terrore più viscerale, mentale, allucinatorio. Una discesa negli inferi della percezione. E sì, fa più paura proprio perché non sai se crederci o no.
The Mist (2007) – tratto da La nebbia
Una misteriosa nebbia avvolge una cittadina americana, imprigionando un gruppo di persone all’interno di un supermercato. Ma i veri mostri non sono quelli che si muovono fuori dalla porta: sono dentro.
Diretto da Frank Darabont, The Mist è un film crudo, spietato, che mescola thriller psicologico e survival horror, con una riflessione spietata sul potere della paura collettiva. Il finale, completamente diverso dal racconto di King, è uno dei più sconvolgenti della storia del cinema di genere. King stesso ha dichiarato che avrebbe voluto scriverlo così.
Gerald’s Game (2017) – tratto da Il gioco di Gerald
Un esperimento erotico finito male diventa una lotta per la sopravvivenza. Jessie e Gerald affittano una casa isolata per ravvivare il loro matrimonio: lui la ammanetta al letto… e muore di infarto. Jessie resta sola, incatenata, con i fantasmi del suo passato che iniziano a farsi vivi.
Gerald’s Game è stato a lungo considerato “inadattabile”, e invece il regista Mike Flanagan (già autore di The Haunting of Hill House) ne ha tratto un film potente, inquietante, introspettivo. Una storia di liberazione psicologica che diventa thriller, dramma, horror esistenziale.