Sorelle sbagliate: trama e curiosità sulla serie thriller tratta dall’omonimo romanzo di Alafair Burke

4 Luglio 2025

Scopri la trama avvincente di "Le sorelle sbagliate", la nuova serie thriller disponibile su Prime Video che ti terrà con il fiato sospeso.

Sorelle sbagliate: trama e curiosità sulla serie thriller tratta dall'omonimo romanzo di Alafair Burke

Sorelle sbagliate, disponibile su Amazon Prime Video, è una serie thriller composta da otto episodi  che, si propone come un mix di crime, legal thriller e dramma familiare, ma finisce per restare in superficie, nonostante le potenzialità esplosive della storia.

Adattamento del romanzo Sorelle sbagliate di Alafair Burke, la serie mette al centro la relazione tesa, sfibrata e mai risolta tra due sorelle: Chloe e Nicky Taylor, interpretate rispettivamente da Jessica Biel ed Elizabeth Banks, entrambe anche produttrici esecutive del progetto.

Due donne che non potrebbero essere più diverse e che, proprio per questo, incarnano due estremi dello spettro emotivo e sociale femminile: l’una raffinata e algida, caporedattrice di successo con una vita (apparentemente) sotto controllo; l’altra impulsiva, irrequieta, ex alcolista, con un passato da cui non riesce del tutto a emanciparsi.

Quando il marito di Chloe, Adam, interpretato da Corey Stoll, viene assassinato, le due sorelle si ritrovano a fare i conti con i fantasmi del passato e i segreti taciuti. L’uomo, infatti, non è soltanto il marito della prima, ma anche l’ex compagno della seconda e, soprattutto, padre biologico di Ethan: un adolescente problematico cresciuto con Chloe, che ha ottenuto la sua custodia in nome di una stabilità apparente, ma sottraendolo a sua sorella.

Sorelle sbagliate: un thriller familiare dove i segreti pesano più del sangue

Sorelle sbagliate è una serie per chi cerca un crime ben recitato, lineare e senza troppe complicazioni. Per chi ama le storie di famiglia con un mistero di fondo, e per chi ha nostalgia di un certo tipo di televisione femminile anni Duemila, aggiornata con una nuova veste estetica. Non una serie da binge-watch compulsivo, ma un racconto che si lascia seguire senza sforzo.

Oltre il giallo, il vero nodo è il legame tra sorelle

Il punto di forza, e al contempo di fragilità, di Le sorelle sbagliate sta proprio in questa trama intrisa di tensioni affettive e morali. Il cuore della narrazione non è tanto l’indagine sull’omicidio, quanto lo scavo psicologico nei rapporti familiari: tra sorelle, tra madre e figlio, tra donna e società.

Chloe e Nicky non sono semplicemente due archetipi: sono le due facce di una stessa ferita, due modi opposti di sopravvivere al trauma, alla perdita, all’abbandono.

Ma è proprio quando la serie potrebbe approfondire queste dinamiche con maggiore audacia che sceglie, invece, la strada più comoda.

Il personaggio maschile, Adam, diventa rapidamente il centro gravitazionale della narrazione: troppo spesso il conflitto tra le due protagoniste si appiattisce sulla contesa per l’uomo, mentre i temi più sottili, come: maternità, sorellanza, memoria, vengono sfiorati e poi accantonati. Il risultato è un racconto che procede senza scosse, ben confezionato ma incapace di spingersi oltre l’estetica di un TV movie di lusso.

Una serie tv costruita per il consumo veloce?

Sotto molti aspetti, Le sorelle sbagliate sembra riportare in auge un certo tipo di narrazione tipica della televisione americana pre-streaming: episodi pensati per un pubblico generalista, personaggi polarizzati, conflitti familiari raccontati con linearità.

Non che questo sia necessariamente un difetto: la serie è godibile, con un ritmo ben calibrato, una fotografia elegante, e due interpreti principali convincenti. Ma è proprio il suo non voler disturbare che finisce per renderla prevedibile.

In un’epoca in cui le serie TV stanno diventando sempre più complesse, ibride e stratificate, Le sorelle sbagliate opta per una narrazione “sicura”: accessibile, ma priva di vera profondità.

I temi del trauma familiare, dell’identità materna e della responsabilità femminile vengono appena suggeriti, preferendo invece inseguire il ritmo del colpo di scena e il fascino di una rivalità rosa.

Sorelle Sbagliate: un’occasione mancata?

Sarebbe ingiusto liquidare Le sorelle sbagliate come una serie di puro intrattenimento: le premesse c’erano tutte per costruire un ritratto femminile potente, sfaccettato, imperfetto. Ma a prevalere è la volontà di non spingere troppo sull’acceleratore del conflitto, di non mettere davvero a nudo i nervi scoperti. E così, le sorelle restano “sbagliate” anche in senso narrativo: sospese tra ciò che avrebbero potuto essere e ciò che alla fine si accontentano di rappresentare.

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