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Perché Roberto Saviano è stato escluso dai palinsesti Rai

Le quattro puntate del programma "Insider, faccia a faccia col crimine", già registrate e che erano previste da novembre su Raitre, non andranno in onda. Ad annunciarlo l'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio

Roberto Saviano non è più presente nel palinsesto nella prossima stagione televisiva Rai. Le quattro puntate del suo programma “Insider, faccia a faccia col crimine”, già registrate e che erano previste da novembre su Raitre, non andranno in onda. Ad annunciarlo, in un’intervista a Il Messaggero, è l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio. “La scelta è aziendale, non politica”, spiega Sergio a chi gli fa osservare che alcuni partiti politici come Pd e M5s criticheranno questa decisione.

Perché è stato cancellato il programma di Roberto Saviano

Alla base della decisione assunta in viale Mazzini nelle ultimissime ore ci sarebbe la considerazione che il linguaggio usato ripetutamente dal giornalista non sarebbe compatibile con il Codice etico cui s’ispira il servizio pubblico. Nulla a che fare, quindi, con alcune affermazioni rivolte, di recente, dallo scrittore di Gomorra al vicepremier Matteo Salvini, rispetto alle quali Forza Italia ha presentato un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai, chiedendo la sospensione del programma.

Per la Rai quindi la cancellazione del programam di Roberto Saviano è la conseguenza dell’applicazione di uno stesso principio. Un principio che Sergio intenderebbe continuare a applicare: di chiunque si tratti, nella speranza di abbassare i toni e a sottrarre la Rai al ruolo di terreno di scontro politico quotidiano.

La nomina dei vicedirettori 

L’intervista è stata anche l’occasione per rispondere al quesito relativo alla nomina dei 30 vicedirettori di Tg1, Tg2, Rai Parlamento, Giornale Radio, Rai Sport e RaiNews24. Così risponde l’ad della Rai: “Perché siamo un’azienda, mai come questa volta, equilibrata e pluralista. E le dico di più, abbiamo anche invertito le proporzioni di genere con una presenza femminile di qualità, che è del 60% per quanto riguarda i vicedirettori”.

In cda i neodirettori hanno illustrato il loro piano editoriale. Quello di Gian Marco Chiocci (Tg1), basato su una rivoluzione che metterebbe in soffitta i classici “pastoni politici” e punterebbe sui social, ha riscosso il plauso anche del consigliere indipendente Riccardo Laganà. Questi ha contestato invece l’affidamento della prima serata del martedì, lasciata vacante da Bianca Berlinguer, a Nunzia De Girolamo, perché la scelta “priverebbe la Rai di un talk politico presente su tutte le altre reti”. Infine il direttore del Tg3, Mario Orfeo, sarebbe intenzionato ad affidare a Monica Giandotti la conduzione di Linea Notte, lasciata da Maurizio Mannoni.

 

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