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Pieces of a Woman, il coraggio di una donna dopo una grande perdita

La recensione di Giulio Santonocito del film "Pieces of a Woman", pellicola arrivata su Netflix dopo il successo della presentazione durante la 77ª Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia

Pieces of a Woman è un film arrivato su Netflix nel 2021 e presentato nel 2020 alla 77ª Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Qui il film vinse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile di Vanessa Kirby, attrice conosciuta per la serie The Crown e per essere apparsa nello spin-off della saga di Fast & Furious Hobbs & Shaw.

La trama di Pieces of a Woman

Questa pellicola racconta del dramma di una coppia che subisce la perdita della figlia subito dopo il parto avvenuto a casa e tutta la storia ruota attorno al modo in cui vivono tale lutto. A dare ulteriore pressione a tale situazione, già tesa di suo, i due devono anche riflettere se portare avanti il processo contro l’ostetrica che li ha assistiti, accusata di non aver chiamato l’ambulanza nonostante avesse intuito il pericolo per la bambina.

Alla regia di Pieces of a Woman troviamo Kornél Mundruczó che si era fatto notare al Festival di Cannes con il suo film White God – Sinfonia per Hagen che vinse il premio Un Certain Regard. Per lui e Kate Wéber, sceneggiatrice del film ed ex moglie del regista, la storia riflette un dramma personale, in quanto quando stavano insieme hanno vissuto questo tipo di tragedia.

Il dolore per una perdita

L’inizio ci mostra proprio questo parto travagliato, attraverso uno straordinario piano sequenza, tecnica che verrà spesso utilizzata nel film e che permette allo spettatore di percepire l’ansia dei personaggi alla quale segue l’avvenimento drammatico che sarà il motore della storia. Pieces of a Woman è un film che parla del dolore che può essere generato da una perdita del genere, facendo vedere il modo in cui questa coppia reagisce ad esso e i contrasti che derivano tra i due, entrambi guidati dalla sofferenza.

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La performance che spicca sulle altre è ovviamente quella della Kirby, che penso andrà agli oscar perché la sua interpretazione è stata spettacolare. Una madre con un dolore che la perseguita per tutto il film. La regia riesce, grazie anche a un uso consapevole del piano sequenza, a rappresentare plasticamente questo disagio esistenziale della protagonista, causato dalla sua maternità mancata.

Film di qualità

A sottolineare tale dimensione contribuisce anche la fotografia di Pieces of a Woman, all’inizio del film accesa con questi toni giallastri, che ci fa percepire la grande emozione della protagonista in quel momento, per poi ingrigirsi per il resto del film in cui la protagonista deve apparire più fredda. In assoluta armonia con il contesto si pone la splendida colonna sonora di Howard Shore, compositore di fiducia di David Cronenberg, già vincitore nel 2002 per le musiche de Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello e nel 2004 per quelle de Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re, oltre che per la canzone Into the West. Ritengo probabile e meritata la candidatura alla prossima manifestazione delle “stauette” anche per Pieces of a Woman.

I protagonisti

Shia LaBeouf, noto per i primi tre film della saga di Transformers, si riabilita dopo aver partecipato a film così brutti. Infatti l’interprete è stato molto bravo, il suo è un personaggio che compie scelte molto discutibili, ma che comunque non riusciamo a condannare completamente. Difatti nel corso della pellicola si può percepire il dolore di questo padre, che aveva cercato di essere un uomo migliore per il bene della sua famiglia.
Bravissima, infine, Ellen Burstyn, famosa per l’immenso cult horror L’esorcista e vincitrice dell’oscar per Alice non abita qui di Martin Scorsese, ad interpretare la madre della protagonista, con cui si scontra in continuazione, perché vuole che la figlia si faccia forza, sapendo quanto sia dura la vita e l’importanza di non mostrarsi deboli soprattutto in questi momenti. Lo scontro tra le due inoltre si corona in uno scoppio emotivo retto alla grande da entrambe le attrici.

Il giudizio finale

Il film Pieces of a Woman, però, non è perfetto può infatti risultare ripetitivo nello schema e il finale poteva essere più malinconico e meno buonista. Ciò però non mina la godibilità del film, che inoltre non fa pesare allo spettatore le sue due ore. Quindi un film molto intenso, straziante e emozionante, che farà sicuramente parlare di sé agli oscar.

Giulio Santonocito

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