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Odio sui social, i casi di hate speech di Liliana Segre e J.K. Rowling

La questione dell’odio via web è un problema reale che sta diventando sempre più frequente e preoccupante.

Vogliamo riflettere sul problema che affligge sia personaggi noti che persone comuni allo stesso modo: ovvero l’odio che si riceve sui social. Il cyberbullismo è una questione molto delicata e purtroppo molto attuale, ci sono troppi cosiddetti “leoni da tastiera” che si sentono in diritto di giudicare, insultare e denigrare l’altro attraverso lo schermo. Sono situazioni dove il pregiudizio, l’ignoranza e l’orgoglio fanno da padroni. Violenze verbali, discriminazioni di genere, razzismo, body shaming, sono tutti esempi di come si muove l’odio sul web senza essere controllato. Le cose però stanno cambiando, o almeno si prova a migliorarle. Le persone, però, per difendersi devono denunciare questi fatti. È importante che venga fatta giustizia in casi come questi.

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Il caso di Liliana Segre

È accaduto il 18 febbraio scorso, la senatrice a vita Liliana Segre, dopo essersi sottoposta al vaccino anti Covid ha pubblicato sui social una foto per sensibilizzare la campagna vaccinale. In poco tempo però ha visto il suo post riempirsi di commenti sprezzanti, in cui campeggiavano insulti antisemiti e minacce. La polizia postale è intervenuta per identificare gli autori di tali commenti. Le persone riconosciute sono poi state iscritte nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di minacce aggravate dall’odio e dalla discriminazione razziale. Sempre a causa di gravi minacce ricevute via web, Liliana Segre è costretta a vivere sotto scorta dal novembre 2019.

Il caso di J.K. Rowiling

La scrittrice di fama mondiale è finita nel mirino a causa di pesanti affermazioni contro le persone transessuali. I suoi commenti non solo hanno indignato l’opinione pubblica, ma hanno dato vita anche ad una catena di odio all’incontrario. J.K. Rowling, infatti, si è vista sovrastare da insulti e minacce per aver espresso un suo pensiero, per quanto non apprezzabile e indelicato. Diversi colleghi del mondo dello spettacolo hanno reagito alle sue dichiarazioni esprimendo pareri contrari a quanto affermato dalla scrittrice, altri, invece, hanno preso le sue difese. Resta il fatto che i social diventano un campo di guerra quando si tratta di esprimere un’opinione o un giudizio, cosa che si dovrebbe fare in maniera meno aggressiva e adeguata.

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