Cosa scrivi dopo quel N.b. posto in calce al messaggio? Dettagli, cose semplici, ma non trascurabili. Anzi, che hanno bisogno di un’attenzione a parte. Il “Nota bene” di Margherita Vicario è un prezioso inno alle cose semplici che rendono la vita straordinaria.
“Nota bene” di Margherita Vicario
Essere sepolta in un vivaioLiberare il cane dal guinzaglio Ascoltar la storia di mia nonna Le mie gambe magre nella minigonnaRovistar nel cesto delle offerteE d’inverno abbondar con le coperte Un teatro pieno di studenti Si commuovono coi cuori attentiLa superficie della pasta al forno Le caccole negli occhi quando dormoPiangere perché piange un’amicaA un neonato, mangiargli le dita Imparar da chi ride in ospedale A curarmi anche il più stupido doloreUn pomeriggio insieme a mio fratelloCapire cosa lui pensa sia bello Buttarsi a uovo a centomila Sulle piste di mattinaAlle quattro un freddo cane Tolgo i guanti, cioccolata e pannaDue genitori che si guardano contentiPer il loro lungo viaggio Nasce un nipotino a maggio Un cantautore al suo primo concertoÈ insicuro, sì vabbè, ma intanto Il suo migliore amico ha piantoVergognarsi un po’, ma infine dirloIngoiare il groppo in gola Accettarsi per amore e infine farloDire sempre a chi amo che è importanteDirlo forte, farglielo presente Dire sempre a chi amo che è importante Dirlo forte, farglielo presenteMa capire chi amo che è importante Che il mondo è grande, c’è sempre tanta gente Ma capire chi amo che è importante Che il mondo è grande, c’è sempre troppa genteRicordarsi di amare me per primaIl sole nel letto e a colazione disciplina.
Il sale della vita
Sono silenziose e invisibili come il sale, le immagini evocate da Margherita Vicario in “Nota bene”. Disparate, in apparenza un po’ confuse, le frasi che compongono il testo della canzone d’esordio dell’artista si susseguono come in un elenco puntato.
Ci sono i pensieri sul dopo, l’atto di liberare il cane dal guinzaglio, le gambe scoperte nella bella stagione, le orecchie inebriate dai racconti della nonna… una sorta di diario di bordo che culmina con un’importante dichiarazione d’amore.
C’è il fotogramma della pasta al forno, abbrustolita e profumata, ricordo di emozioni domenicali; la commozione dei nonni al primo sguardo del nipotino; la compassione con un’amica. In “Nota bene” c’è posto perfino per le caccole che si depositano sugli occhi dopo una nottata di sonno.
Sono i gesti primordiali, le emozioni labili e fugaci, le sensazioni di un attimo che sembrano nulla e invece si ancorano alla memoria del cuore e ne riemergono, nonostante le incrostazioni del tempo, per ricordarci ciò che davvero conta nella vita, il “Nota bene” posto in calce, in apparenza tanto trascurabile, in realtà tanto fondamentale.
Margherita Vicario
Margherita Vicario nasce a Roma il 13 febbraio 1988. È una cantautrice, attrice e regista italiana. Il suo percorso artistico comincia con la carriera attoriale. Si laurea in Arti performative nel 2009, e subito inizia a lavorare per fiction e film. Al cinema è diretta da Fausto Brizzi, Antonio Manzini e Woody Allen; per la tv lavora con Lamberto Bava, Michele Soavi e Riccardo Donna.
La spiccata passione per la musica le fa valutare l’idea di intraprenderne lo studio. Istruita dalla soprano Silvia Gavarotti, Vicario scopre un altro dei suoi talenti e inizia a fare da corista e percussionista in una band. In parallelo, compone e interpreta le colonne sonore di alcuni film, fra cui Immaturi e Piper.
Fa parte della sua poliedrica carriera anche la sperimentazione con il genere del musical, cui appartiene il corto da lei ideato e diretto “Se riesco parto”, con cui vince i premi per Miglior film, miglior attrice protagonista e migliori musiche originali.
Intanto, nel 2013, esce “Nota bene”, singolo d’esordio prodotto e arrangiato da Roberto Angelini e Daniele Rossi per l’etichetta Fiorirari con cui Margherita Vicario arriva finalista al premio Musicultura.
Dall’uscita di “Nota bene”, Vicario si afferma anche come cantautrice, portando avanti in parallelo la fortunata carriera di attrice e anche quella di regista: proprio lo scorso febbraio è stato presentato alla Berlinale “Gloria!”, il suo lungometraggio d’esordio.