Caparezza arriva con Orbit Orbit, nuovo disco e fumetto

30 Ottobre 2025

Esce il 31 ottobre il nono disco del cantautore pugliese Caparezza, Orbit Orbit, che sarà accompagnato e accompagnerà un'omonimo fumetto.

Caparezza arriva con Orbit Orbit, nuovo disco e fumetto

Caparezza, al secolo Michele Salvemini, torna con un nuovo disco, dal titolo Orbit Orbit, dopo più di quattro anni dal precedente lavoro in studio, Exuvia, lanciato il 7 maggio 2021. Il cantautore pugliese ha lasciato con fiato sospeso i fan durante questi anni di silenzio perché in ballo c’era la sua permanenza nel mondo della musica o il suo completo distacco, come cantava lo stesso Caparezza nel singolo di debutto del disco precedente.

E invece non solo torna con un disco ma il suddetto disco accompagnerà e contemporaneamente sarà accompagnato da un fumetto scritto e sceneggiato dallo stesso autore e disegnato da nove illustri disegnatori: La Came, Matteo De Longis, Sergio Gerasi, Nicola Mari, Marco Nizzoli, Renato Riccio, Stefano Tamiazzo, Riccardo Torti, Yi Yang.

Caparezza: il terzo capitolo della trilogia è un ritorno alle origini

Come dicevamo pocanzi il disco uscirà in concomitanza ad un fumetto omonimo di cui il cantautore oltre a esserne l’autore ne sarà anche personaggio principale perché lo vedremo vagare tra mondi differenti, incontrare civiltà lontane dalla nostra e vederlo interagire con loro. Chi segue Capa da tanti anni sa bene che il primo sogno del cantautore è stato proprio quello di diventare un fumettista ma, dopo anni di studi e tentativi, ha abbandonato la strada del disegno per dedicarsi a pieno titolo a quella della musica.

Per cui, ecco che si ritorna al primo sogno, alle origini del viaggio. Ancora più suggestivo il fatto che questo disco è il disco di chiusura del trittico aperto con Prisoner 709, trittico che descrive tre condizioni esistenziali: prigionia, fuga, libertà.

Prisoner 709: la prigionia

La trilogia si apre nel 2017 con il disco Prisoner 709 in cui Caparezza descrive e in certo senso denuncia le varie prigioni in cui ogni individuo è rinchiuso, che siano prigioni individuali o sociali, spirituali e o fisiche. Partendo dalla metafora del disco imprigionato nella sua stessa confezione e poi stipato su scaffali pieni di altri suoi consimili, l’autore passa alla prigionia che impone il personaggio sulla persona, Caparezza su Michele Salvemini, infatti il numero contenuto nel titolo “709” sta per 7 o 9 perché sette sarebbero i dischi del solo Caparezza e 9 i dischi dell’autore includendo anche i 2 dischi di Mikimix, vecchio nome dell’autore.

Altre prigioni poi vengono descritte, come quella del ruolo sociale che il singolo ricopre nella società o la prigionia spirituale che ognuno di noi sceglie volontariamente per non soccombere al vuoto cosmico che si prospetta dopo la morte; ma tra tutte queste prigioni l’autore ci dice che “no, non è vero che non c’è una chiave”.

Exuvia: la fuga

Nel 2021 esce il secondo capitolo della trilogia, quello dedicato alla fuga dalle prigioni, se una fuga è possibile. Il disco viene lanciato dal singolo omonimo “Exuvia” ovvero l’esoscheletro privo di corpo vivo che lasciano insetti e rettili, come piccole sculture cave, per mutarsi, rinnovarsi, crescere. Ecco che Caparezza tenta la fuga: fuga da sé stesso, dal ruolo che ha scelto per sé e da convezioni che fossilizzatesi imprigionano in un pantano mortifero. Durante il percorso la via d’uscita sembra una e solo una: l’arte. “Art is better than life“.

Orbit Orbit: la libertà

Eccoci al capitolo conclusivo, quello che riguarda la libertà. Già il singolo di lancio lascia presagire una nuova consapevolezza: “Io sono il viaggio”. Caparezza comprende che la libertà presuppone un percorso in cui l’individuo è il percorso stesso e contemporaneamente anche la meta, allontanandosi così dall’idea imperante nella nostra nevrotica società che dice di raggiungere sempre nuovi obiettivi, nuovi traguardi, nuovi sogni all’infuori di noi, e se non li abbiamo dobbiamo fingere di averli, perché dobbiamo essere sempre in corsa, sempre col fiato corto. No, la libertà, dice l’autore, è essere Viaggio, Messaggio, Bagaglio e Traguardo, ovvero, la libertà è cercare sé stessi nell’miglioramento di sé.

 

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