Caparezza, al secolo Michele Salvemini, torna con un nuovo disco, dal titolo Orbit Orbit, dopo più di quattro anni dal precedente lavoro in studio, Exuvia, lanciato il 7 maggio 2021. Il cantautore pugliese ha lasciato con fiato sospeso i fan durante questi anni di silenzio perché in ballo c’era la sua permanenza nel mondo della musica o il suo completo distacco, come cantava lo stesso Caparezza nel singolo di debutto del disco precedente.
Orbit Orbit
Con questo nuovo progetto discografico, Caparezza torna ad orbitare intorno alle parole e al suo pubblico. Il mondo che ritrova è cambiato, ma a guidarlo è ancora una volta la curiosità, il bisogno di creare e di dare forma alle idee.
A riaccendere la scintilla, la passione di sempre, il fumetto, e soprattutto l’esperienza vissuta a Lucca Comics & Games quattro anni fa per presentare la copertina variant dell’album Exuvia. Per Caparezza, appassionato lettore di fumetti, partecipare a questo evento è stato rigenerante.
Dopo un periodo di disincanto, l’energia del festival ha acceso in lui la voglia di creare un comic book seguito da un disco a quet’ultimo ispirato. È così che nasce Orbit Orbit, evoluzione musicale di un fumetto omonimo scritto di suo pugno, che in 14 capitoli ripercorre l’immaginario di Caparezza per poi tradurlo in musica. Un lavoro su due binari creativi che si alimentano a vicenda: quello narrativo e quello sonoro.
Le tracce del disco
Il nuovo progetto, interamente scritto, musicato e prodotto da Caparezza, si apre con Fluttuo, orbito, un’imponente introduzione che trascina verso l’atmosfera del disco e conduce a Il pianeta delle idee dove i pensieri, a ritmo battente delle percussioni, diventano materia viva.
Con Io sono il viaggio, primo singolo estratto pubblicato lo scorso 9 ottobre, l’artista si fonde con il cammino stesso, fino a incontrare Darktar: un personaggio del fumetto,che rappresenta la parte più vittimistica dell’essere umano. Cuore pulsante dell’album, nonché focus track, è A Comic Book Saved My Life, un brano molto personale, in cui l’artista ripercorre tre momenti in cui il fumetto è stato la sua ancora di salvezza. La traccia, punto di svolta emotivo, apre la strada a Il banditore: si tratta dell’unica cover realizzata da Caparezza in un album ufficiale, omaggio a Enzo Del Re, che attraverso i suoi suoni onomatopeici incarna il grido di battaglia del fumetto.
Il viaggio prosegue con Autovorbit e Curiosity (Oltre il bagliore), inno alla curiosità come motore dell’esistenza, arricchito dalla voce autentica dell’astronauta Maurizio Cheli, mentre ne Gli occhi della mente compare un’inaspettato campionamento del brano Deliri, interpretato da Gianni Morandi. Con Come la musica elettronica, Caparezza firma un manifesto generazionale: invita a non rifugiarsi nel passato ma a vivere pienamente il presente, celebrando il tempo che passa come un’energia da trasformare. Le sue sonorità elettroniche e contemporanee racchiudono l’essenza di chi ha imparato a cambiare senza perdere sé stesso.
The NDE esplora il mistero della near death experience, il distacco dal proprio corpo di musicista e lo sguardo su di esso dall’esterno; ballad intensa, Pathosfera riflette sulla necessità di recuperare l’empatia in un mondo sempre più cinico e distaccato, mentre le barre serrate di
Cosmonaufrago raccontano le contraddizioni della libertà, attraverso la voce di un astronauta che fa ritorno sulla Terra.
Il viaggio di Orbit Orbit si conclude con Perlificat, un brano corale che unisce 76 elementi tra strumenti e cori in un canto collettivo: un finale luminoso che invita a perlificare, cioè a creare, resistere, generare bellezza, perché la creatività, per Caparezza, resta l’unico antidoto contro il buio del mondo.
Il comic book
Con la release di Orbit Orbit, Caparezza firma il suo debutto come autore e sceneggiatore di fumetti: in libreria e in fumetteria è disponibile il comic book Orbit Orbit, nato in collaborazione con Sergio Bonelli Editore, che accompagna e completa il nuovo disco. Un viaggio onirico disegnato da grandi firme e nuovi talenti del fumetto italiano: La Came, Matteo De Longis, Sergio Gerasi, Nicola Mari, Marco Nizzoli, Renato Riccio, Stefano Tamiazzo, Riccardo Torti e Yi Yang. Folle e scatenato, colorato, divertente e allo stesso tempo intimo e personale, Orbit Orbit è un’avventura senza limiti.
Caparezza: il terzo capitolo della trilogia è un ritorno alle origini
Come dicevamo pocanzi il disco esce in concomitanza ad un fumetto omonimo di cui il cantautore oltre a esserne l’autore ne sarà anche personaggio principale perché lo vedremo vagare tra mondi differenti, incontrare civiltà lontane dalla nostra e vederlo interagire con loro.
Chi segue Capa da tanti anni sa bene che il primo sogno del cantautore è stato proprio quello di diventare un fumettista ma, dopo anni di studi e tentativi, ha abbandonato la strada del disegno per dedicarsi a pieno titolo a quella della musica.
Per cui, ecco che si ritorna al primo sogno, alle origini del viaggio. Ancora più suggestivo il fatto che questo disco è il disco di chiusura del trittico aperto con Prisoner 709, trittico che descrive tre condizioni esistenziali: prigionia, fuga, libertà.
Prisoner 709: la prigionia
La trilogia si apre nel 2017 con il disco Prisoner 709 in cui Caparezza descrive e in certo senso denuncia le varie prigioni in cui ogni individuo è rinchiuso, che siano prigioni individuali o sociali, spirituali e o fisiche. Partendo dalla metafora del disco imprigionato nella sua stessa confezione e poi stipato su scaffali pieni di altri suoi consimili, l’autore passa alla prigionia che impone il personaggio sulla persona, Caparezza su Michele Salvemini, infatti il numero contenuto nel titolo “709” sta per 7 o 9 perché sette sarebbero i dischi del solo Caparezza e 9 i dischi dell’autore includendo anche i 2 dischi di Mikimix, vecchio nome dell’autore.
Altre prigioni poi vengono descritte, come quella del ruolo sociale che il singolo ricopre nella società o la prigionia spirituale che ognuno di noi sceglie volontariamente per non soccombere al vuoto cosmico che si prospetta dopo la morte; ma tra tutte queste prigioni l’autore ci dice che “no, non è vero che non c’è una chiave”.
Exuvia: la fuga
Nel 2021 esce il secondo capitolo della trilogia, quello dedicato alla fuga dalle prigioni, se una fuga è possibile. Il disco viene lanciato dal singolo omonimo “Exuvia” ovvero l’esoscheletro privo di corpo vivo che lasciano insetti e rettili, come piccole sculture cave, per mutarsi, rinnovarsi, crescere. Ecco che Caparezza tenta la fuga: fuga da sé stesso, dal ruolo che ha scelto per sé e da convezioni che fossilizzatesi imprigionano in un pantano mortifero. Durante il percorso la via d’uscita sembra una e solo una: l’arte. “Art is better than life“.
Orbit Orbit: la libertà
Eccoci al capitolo conclusivo, quello che riguarda la libertà. Già il singolo di lancio lascia presagire una nuova consapevolezza: “Io sono il viaggio”. Caparezza comprende che la libertà presuppone un percorso in cui l’individuo è il percorso stesso e contemporaneamente anche la meta, allontanandosi così dall’idea imperante nella nostra nevrotica società che dice di raggiungere sempre nuovi obiettivi, nuovi traguardi, nuovi sogni all’infuori di noi, e se non li abbiamo dobbiamo fingere di averli, perché dobbiamo essere sempre in corsa, sempre col fiato corto. No, la libertà, dice l’autore, è essere Viaggio, Messaggio, Bagaglio e Traguardo, ovvero, la libertà è cercare sé stessi nell’miglioramento di sé.