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Bella ciao, la canzone simbolo della lotta contro l’invasore

Simbolo della lotta contro l'invasore, la canzone popolare "Bella ciao" è diventata tra i più celebri inni di protesta e resistenza nel mondo

Nato prima della Liberazione, Bella ciao è un canto popolare legato al movimento partigiano italiano. Nel corso del tempo, la canzone è diventata tra i più celebri inni di protesta e resistenza, conquistandosi la fama di canto di ribellione per eccellenza. Nelle ultime ore #BellaCiao è entrata in tendenza ed è argomento di discussione dopo che la cantante Laura Pausini si è rifiutata di cantare Bella Ciao insieme ai conduttori del programma televisivo spagnolo El Hormiguero, definendola una canzone “molto politica”. Scopriamo l’origine e il significato di questa canzone.

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L’origine della canzone

Divenuto canto ufficiale dopo la Resistenza e simbolo della ribellione contro il nazi-fascismo, in realtà non si conosce il vero autore del brano. Secondo Repubblica, il celebre canto popolare italiano avrebbe radici nella tradizione musicale ebraica. Fausto Giovannardi, ingegnere a Borgo San Lorenzo e turista per caso a Parigi, aveva scoperto che già nel 1919 il ritornello della canzone era suonato e inciso a New York. Ad inciderlo Mishka Ziganoff, fisarmonicista zingaro cristiano “prestato” alla musica klezmer. La sua versione, intitolata “Koilen”, sarebbe una rilettura del canto tradizionale yiddish “Dus Zekele Koilen” (“La piccola valigia di cartone”). Inoltre, “Bella Ciao” all’inizio era l’inno solo di alcuni reparti combattenti di Reggio Emilia e del Modenese, nella Brigata Maiella e in altri gruppi partigiani delle Langhe.

Bella ciao, un inno di protesta 

Ripreso da diversi movimenti di protesta, “Bella ciao” è entrata nell’immaginario culturale di diversi paesi in tutto il mondo, come simbolo di lotta contro l’invasore. “Bella ciao” è stata intonata durante le manifestazioni contro Erdoğan avvenute in piazza Taksim a Istanbul nel 2013. Ma anche durante la sanguinosa guerra civile siriana, dove “Bella ciao” è diventato uno dei canti degli indipendentisti curdi. In Italia, è stato ripreso anche dal movimento delle Sardine, che ne ha fatto il suo inno. Nell’ottobre del 2019, ad intonare “Bella ciao” sono stati gli indipendentisti catalani, durante l’occupazione dell’aeroporto di Barcellona.

Dalle canzoni alle serie tv

Ripreso da canzoni e serie tv, sono diverse le versioni nate da questo antico canto popolare. In tv durante la trasmissione Canzoniere minimo del 1963, a cantare “Bella Ciao” furono Giorgio Gaber, Maria Monti e Margot, brano che poi venne pubblicato in 45 giri dal cantautore. Tra i riadattamenti più popolari ci sono quella del gruppo folk Modena City Ramblers e quella del musicista bosniaco Goran Bregović. Tra le ultime rievocazioni del canto c’è, invece, quella intonata dai protagonisti de “La casa di carta” nella quarta stagione, recentemente uscita su Netflix.

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Bella ciao e la lotta al Coronavirus

Lo scorso anno, “Bella Ciao” è diventato inno di speranza e di coraggio per la lotta al Coronavirus, in Italia ma anche in Europa. A Bamberg in Germania i cittadini hanno cantato il brano in segno di solidarietà verso gli italiani dopo aver visto le reazioni all’isolamento degli italiani che cantavano dai balconi di casa. Anche i pompieri britannici hanno omaggiato con un video il nostro Paese mandando un messaggio di solidarietà all’Italia e cantando “Bella Ciao”. A lanciare l’iniziativa Fire Brigades Union, sindacato che riunisce circa 45 mila pompieri in Gran Bretagna.

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