La marcia su Fiume raccontata in modo inedito. Mercoledì 19 novembre in prima serata su La7 Aldo Cazzullo conduce una nuova puntata di “Una Giornata Particolare” alla scoperta di una delle pagine più sorprendenti e controverse della storia italiana: l’impresa di Fiume.
Un’avventura visionaria guidata da Gabriele D’Annunzio, che il 12 settembre 1919 portò legionari e volontari a occupare la città trasformandola in un laboratorio politico, culturale e sociale unico nel suo genere. Un’analisi critica che intreccia storia, mito e memoria, restituendo il fascino e le contraddizioni di un’impresa che ha segnato il destino dell’Italia del Novecento e anticipato caratteri tipici del ventennio fascista.
D’Annunzio, l’impresa di Fiume
Il racconto prende il via dal Vittoriale degli Italiani, la straordinaria dimora-museo del poeta-soldato sulle rive del lago di Garda, dove si conserva l’eredità di quell’esperienza. Cazzullo cammina poi tra le strade di Fiume/Rijeka, dove entra nel Palazzo del Governatore e nel Teatro La Fenice, luoghi simbolo della Reggenza del Carnaro.
Gli “inviati nella storia” Claudia Benassi e Raffaele Di Placido esplorano l’Italia in cerca dei luoghi legati alla partenza e alla memoria dei legionari: Ronchi dei Legionari, in Friuli-Venezia Giulia, da dove partì la spedizione; l’Archivio Fiumano di Roma, custode di documenti preziosi; il Convento Michetti a Francavilla al Mare, in Abruzzo, crocevia di artisti e intellettuali amici del Vate; Venezia, con Piazza San Marco e il Caffè Florian, teatro di incontri e suggestioni; la Fondazione Jonathan Collection presso il Campo d’Aviazione Francesco Baracca, che richiama la dimensione aerea e futurista dell’epopea dannunziana.
Ospiti della puntata gli storici Marco Mondini e Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli italiani.
La marcia su Fiume: l’evento storico
L’Impresa di Fiume (spesso chiamata “Marcia su Fiume” in riferimento all’atto iniziale di occupazione) fu un episodio storico cruciale del primo dopoguerra italiano (1919-1920), guidato dal poeta e militare Gabriele D’Annunzio.
L’azione nacque dal forte sentimento di insoddisfazione e nazionalismo che dilagava in Italia dopo la Prima Guerra Mondiale. Nonostante la vittoria, i nazionalisti, guidati da D’Annunzio, denunciarono la “Vittoria Mutilata”, lamentando che l’Italia non avesse ottenuto tutti i territori promessi o rivendicati, in particolare la città di Fiume che, pur essendo un porto a maggioranza di popolazione italiana, era rimasta contesa tra il Regno d’Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni.
Il 12 settembre 1919, D’Annunzio si pose alla testa di circa duemila soldati ribelli e volontari (chiamati “legionari dannunziani” o “fiumani”) e marciò da Ronchi (vicino Trieste) occupando militarmente la città di Fiume. L’azione, che godette del sostegno di vari settori dell’Esercito e di ambienti politici nazionalisti e futuristi, fu accolta con entusiasmo dalla popolazione italiana locale. D’Annunzio proclamò unilateralmente l’annessione all’Italia.
L’occupazione, durata poco più di sedici mesi, si trasformò in un esperimento politico e sociale. D’Annunzio istituì la Reggenza Italiana del Carnaro (settembre 1920), dotandola di una Costituzione, la Carta del Carnaro. Questo periodo fu un laboratorio di idee rivoluzionarie, mescolando nazionalismo, sindacalismo rivoluzionario e una forte retorica eroica.
L’impresa si concluse con l’intervento del Governo italiano, guidato da Giovanni Giolitti, e con la firma del Trattato di Rapallo (12 novembre 1920) con la Iugoslavia, che stabiliva Fiume come Stato Libero e Indipendente. D’Annunzio si rifiutò di riconoscere il trattato. Tra il 24 e il 31 dicembre 1920, le truppe regolari italiane, sotto il generale Enrico Caviglia, assediarono e bombardarono Fiume (evento noto come “Natale di Sangue”). D’Annunzio fu costretto ad arrendersi.
L’esperienza di Fiume, con i suoi riti, il linguaggio innovativo e la violenza politica, è considerata da molti storici un precursore e un modello per i metodi e l’ideologia che avrebbero portato il fascismo alla Marcia su Roma nel 1922.
Una giornata particolare
“Una giornata particolare” è un format originale tv de La7 prodotto da Stand by me che si propone di rivoluzionare il modo di raccontare la storia in televisione.
Ideato con l’intento di avvicinare il grande pubblico alle vite dei grandi protagonisti del passato, il programma permette di immergersi nei momenti cruciali della loro esistenza, concentrandosi su una sola giornata, ma densa di significato, in cui eventi straordinari hanno segnato il corso della loro vita e, in alcuni casi, quello della storia universale.
La guida di questo percorso è affidata al giornalista e scrittore Aldo Cazzullo, voce autorevole e appassionata della cultura italiana, che accompagna gli spettatori in un viaggio intimo ed emozionante.
A differenza dei tradizionali documentari storici, “Una Giornata Particolare” non mira a offrire una semplice ricostruzione dei fatti, ma piuttosto a svelare le emozioni, le scelte, e i conflitti interiori che hanno portato questi personaggi a compiere azioni straordinarie o drammatiche.
Questo nuovo approccio fa emergere un aspetto della storia spesso trascurato: il potere di un singolo istante. In ogni puntata, una giornata specifica si rivela come un punto di svolta, una circostanza in cui decisioni e sentimenti di un solo giorno finiscono per avere ripercussioni enormi, dando forma a destini personali e collettivi.
Attraverso un linguaggio che mescola informazione, analisi e narrazione, Cazzullo invita gli spettatori a porsi delle domande: cosa avremmo fatto noi al posto di questi personaggi? Come ci saremmo comportati di fronte a scelte simili?