Quando si pensa al rapporto madre-figlio, riaffiorano le parole di una emozionante canzone di Jovanotti, dal titolo “Le tasche piene di sassi”. Scritta per la madre scomparsa, premio Mogol nel 2011, la canzone esprime il senso di solitudine e smarrimento di fronte alla perdita di una figura fondamentale come un genitore.
Una solitudine e nostalgia che oggi può accomunare tutti coloro che oggi vivono la Festa della Mamma con un po’ di malinconia, perché hanno perso la propria madre e vogliono dedicarle un pensiero.
Le tasche piene di sassi, di Jovanotti
Volano le libellule
Sopra gli stagni e le pozzanghere in città
Sembra che se ne freghino
Della ricchezza che ora viene e dopo va
Prendimi non mi concedere
Nessuna replica alle tue fatalità
Eccomi son tutto un fremito ehiPassano alcune musiche
Ma quando passano la terra tremerà
Sembrano esplosioni inutili
Ma in certi cuori qualche cosa resterà
Non si sa come si creano
Costellazioni di galassie e di energia
Giocano a dadi gli uomini
Resta sul tavolo un avanzo di magiaSono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti al cielo
E non so leggere vienimi a prendere
Mi riconosci ho le tasche piene di sassiSono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti a scuola
Mi vien da piangere
Arriva subito
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di teSbocciano i fiori sbocciano
E danno tutto quel che hanno in libertà
Donano non si interessano
Di ricompense e tutto quello che verrà
Mormora la gente mormora
Falla tacere praticando l’allegria
Giocano a dadi gli uomini
Resta sul tavolo un avanzo di magiaSono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti al cielo
E non so leggere vienimi a prendere
Mi riconosci ho un mantello fatto di stracciSono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti a scuola
Mi vien da piangere
Arriva subito
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di teSono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti al cielo
Vienimi a prendere
Mi vien da piangere
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di te
La dedica alla madre scomparsa
La canzone è dedicata a Viola Cardinali, madre del cantautore, morta un anno prima dell’uscita del disco. Per raccontare il dolore profondo causato dalla perdita, Jovanotti immagina di tornare bambino, di trovarsi davanti a scuola, aspettando invano la mamma che non arriverà.
Sono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti a scuola
Mi vien da piangere
Arriva subito
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di te
L’amore materno che dà senza chiedere nulla in cambio
L’amore materno è rappresentato dall’autore attraverso una splendida immagine floreale. Come fiori, le madri sbocciano e si donano in libertà. L’immagine dell’amore assoluto, che dà, senza ricevere. L’amore che inonda il mondo, senza chiedere nulla in cambio.
Sbocciano i fiori sbocciano
E danno tutto quel che hanno in libertà
Donano non si interessano
Di ricompense e tutto quello che verrà.
Lo smarrimento di fronte alla perdita della mamma
L’attesa si prolunga e Jovanotti la canta con l’innocenza commuovente del bambino che è dentro ciascuno di noi. Il bambino si sente sempre più triste e smarrito. Invoca la madre, la sua presenza. Ancora non può cavarsela da solo, ancora ha bisogno di guardare il mondo attraverso gli occhi di sua madre. Ancora ha bisogno che sua madre gli sia maestra, che lo guidi lungo la strada accidentata della vita, che gli insegni a “leggere”.
Sono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti al cielo
E non so leggere vienimi a prendere
Mi riconosci ho un mantello fatto di stracci.
Jovanotti
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è uno dei cantautori italiani più amati da intere generazioni. Nato il 27 settembre 1966, Jovanotti è stato autore di successi intramontabili come “A te“, “Ragazzo fortunato”, “Bella”, “Mi fido di te”.
Cantautore, rapper e disc jockey italiano, Jovanotti diventa famoso alla fine degli anni ottanta, lanciato da Claudio Cecchetto, si discosta ben presto dalla commistione di hip hop dei primi successi, avvicinandosi gradualmente al modello della world music (sempre interpretata in chiave hip hop e funky).
All’evoluzione musicale corrisponde un mutare dei testi dei suoi brani, che, nel corso degli anni, tendono a toccare temi sempre più personali, più tipici dello stile cantautorale italiano, riuscendo a unire hip-hop, funky e cantautorato in uno stile tutto suo.
Jovanotti si è distinto anche per il suo impegno sociale e politico. Pacifista attivo, ha frequentemente collaborato con associazioni come Emergency, Amnesty International, Lega anti vivisezione, Nigrizia e DATA, ha contribuito alle manifestazioni in favore della cancellazione del debito negli anni novanta e successivamente ai movimenti Niente scuse e Make Poverty History, partecipando al Live 8.
Negli anni ottanta ha avuto una relazione con Valeria Marini, conosciuta in un locale in Sardegna dove lui faceva il deejay, come affermato dall’ex soubrette del Bagaglino. Successivamente, è stato legato a Rosita Celentano, figlia di Adriano Celentano nonché sua partner nel videoclip de “La mia moto”.
Il 6 settembre 2008 ha sposato a Cortona, nella chiesa di Santa Maria Nuova, la fidanzata Francesca Valiani (conosciuta nel 1994 tramite la sorella Anna, di cui era amica), con la quale viveva da parecchi anni. I due hanno una figlia, Teresa Lucia, nata il 13 dicembre 1998 a Forlì, città dove Jovanotti ha vissuto per diversi anni: la figlia, alla quale il cantautore ha dedicato la canzone “Per te”, nel 2020 ha combattuto con successo una lunga battaglia con il linfoma di Hodgkin.